PS_NyG_1992v039n002p0267_0305

LA NOVELA ITALIANA COMO INSTRUMENTO PROPAGANDISTICO... 303 dei cani interponeva come basse note di bizarro accordo nella fusione dei suoni; ma tutta quella suggestiva sinfonia, raccolta e ringargliardita dal chiuso della stanza, non riusciva a deviare il profondo raccoglimento d elluomo, n ellatto, sem­ pre, e per tutti, un p o ’ grave, di distillare in caratteri il proprio cervello» 138. Es ciertamente retorica la descripción del hombre que piensa y escribe encerrado en su despacho. En la cita siguiente los signos de puntuación se reducen a dos comas: «La mattina seguente, quando tra le gelosie socchiuse il sole già filtrava a diseg­ nar grate d’oro sul pavimento e un’aria ancora carica dell’umidore della notte entrava a disipare il macabro odore dei disinfettanti accumulato nella stanza, la forma stesa immobile da lunghe ore nel letto diede un primo sussulto e si torse, come improvvisamente martoriata in sogno da tenaglia o da altro simile strumen­ to di tortura» 139. En L'Ancora divelta , encontramos junto a un estrato lingüístico culto un estrato lingüístico dialectal. Los diálogos de Carlotta e Momo, escritos en romanesco, marcan la separación de clase social existente entre esta pareja de «contadini» y los señores de la casa donde sirven. «Signori!... che je pija. Nun m’ha neanche sentito arriva»140. «Ma chette borbotti? —chiese l’uomo— —Dico l’orazioni. —Ah Carlotta! E se lo sa il Capo lega? —Quelle so’ storie... qui la tessera nun c’entra. Lasciarne f a !» 141. Es muy curiosa la definición del amor que Milanesi hace en esta novela: «In amore, il principio logico, fondamentale, eterno è questo qui sotto trascritto che tutti, ben inteso, conoscono: Dyef) glhihiyk vnchdheizao e6473 à 8 ekdlfglhkjino eà 1/4 affikreàóCC nnlm. bwo rkfkglsè3YX-S ( dl'imk Non è vero? dal quale si deduce chiaramente che: TrekoskoizàmroedsezIgkeQ fìrog. ff fi FQ G yh vmf ftò3»142. Esta manipulación tipográfica, con especiales efectos visuales, está indi­ cando que las razones del amor, aunque incomprensibles, se imponen por propia fuerza. 138. G. MILANESI, L ’Ancora divelta, Verona 1933, 12. Los subrayados son nuestros. 139. Ibid, 20. 140. Ibid., 51. 141. Ibid ., 14. 142. Ibid., 64.

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz