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DONI DELLO SPIRITO SANTO NELLA TEOLOGIA DI ALESSANDRO DI HALES NAT. GRACIA LV 2/mayo-agosto, 2008, 477-517, ISSN: 0470-3790 515 Essenzialmente concorde a questa nuova linea è l’insegnamento di san Bonaventura. Nel Commento alle Sentenze il Dottore Sera- fico indica quattro modi complementari di distinzione tra le virtù e i doni, assumendo come criterio di distinzione rispettivamente: i propri soggetti, le realtà opposte, i fini prossimi e gli atti propri degli abiti gratuiti. È il quarto modo di divisione che Bonaventura ritiene il più completo ed appropriato ed è lì che egli accoglie la dottrina halesiana, alquanto maturata e trasformata nella scuola di Odo Rigaldi. Il Dottore Serafico, infatti, insegna che le tre potenze dell’anima possiedono tre gradi di atti, ossia: primi, medi ed ultimi, e che ad essi corrispondono i tre tipi degli abiti gratuiti (le virtù, i doni, e le beatitudini). Questi abiti hanno, rispettivamente, il ruolo di rettificare, agevolare e perfezionare le potenze dell’anima. Successi- vamente nell’anima avviene il godimento in cui Bonaventura scorge due momenti: il ristoro spirituale ( refectio spiritualis ), al quale si riferiscono i frutti, e la percezione di questo ristoro ( spiritualis per- ceptio ) che si realizza attraverso i sensi spirituali, ma né ai frutti, né ai sensi spirituali viene attribuita la categoria di habitus . Secondo il Dottore Serafico i frutti e i sensi esprimono soltanto il perfetto uso e la pienezza dei tre abiti elencati in precedenza 79 . tertio in mundo corde uidere; et secundum istam triplicem differentiam actus in nobis tres differentie habituum gratuitorum, scilicet uirtutum, donorum et beati- tudinum, ita quod uirtutes sunt ad actus primos, sicut fides ad credere, dona ad actus secundos, ut donum intellectus ad intelligere, beatitudines ad actus ultimos, ut munditia cordis ad uidere; et quoniam in primis actibus potentie purificantur, in secundis expediuntur, in tertiis perficiuntur, hic est quod habitus uirtutum sunt ad agendum recte, habitus donorum ad agendum expedite, habitus beatitudinum ad agendum perfecte. Postquam autem isti habitus sunt in anima, est consequenter quidam status quietationis in ea et delectationis. In hac autem delectatione duo concurrunt, scilicet quedam spiritualis refectio et ipsius refectionis perceptio. Ideo ad ista tria genera habituum adduntur fructus et spirituales sensus, qui non dicunt habitus, sed habituum precedentium exprimunt perfectum statum et usum”. Disci- pulus Anonymus Odonis Rigaldi, In III Sententiarum (Paris, BnF, ms. Lat. 3424), in O. LOTTIN, Les dons du Saint-Esprit du XII e siècle à l’époque …, 396-397. 79 Cf. BONAVENTURA, In III Sententiarum , d. 34, pars 1, art. 1, q. 1, in Opera omnia , V, Quaracchi 1887, 736-739. Lo studio fondamentale sui doni nella dottrina bonaventuriana è quello di J.F. BONNEFOY, Le Saint-Esprit et ses dons selon saint Bonaventure , Paris 1929, in particolare pp. 60-193. Sulla partizione degli abiti

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