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DONI DELLO SPIRITO SANTO NELLA TEOLOGIA DI ALESSANDRO DI HALES NAT. GRACIA LV 2/mayo-agosto, 2008, 477-517, ISSN: 0470-3790 511 genus actuum ad finem immediate ad id quod est ad finem actus principales elevare ad Deum aggredi difficile (in agendo); sustinere terribile (in patiendo) virtutes spes fortitudo actus consequentes (non habentur) aggressio ardui actus in via credere habiturum firmissime adhaerere arduo fugire malum et culpam actus in patria habere vitam aeternam firmissime adhaerere Deo in quantum arduo revereri summam maiestatem dona (non est donum quia in sperando nihil est quod sit commune viae et patriae) fortitudo timor Commentando il testo delle Sentenze , l’Halensis – come pure Lombardo – dedica più spazio al dono del timore. Ne parla, infatti, anche nella parte cristologica dell’opera – già nella d. 15 del III libro delle Sentenze – interrogando, se in Cristo esistesse il timore. In quella circostanza Alessandro aveva individuato diversi tipi di timore (concepito non solo come dono dello Spirito). Si distingue quindi il timore naturale, con cui l’anima teme di essere separata dal corpo; il timore reverenziale, che riguarda la riverenza verso la somma maestà di Dio; il timore iniziale, con cui l’uomo teme di non potere soddisfare a Dio per il peccato commesso; il timore servile, con cui si teme la pena della geenna; il timore mondano, con cui si teme la perdita dei beni temporali; il timore umano, con cui temiamo la lesione del corpo; e infine il timore sensitivo che è irrazionale, e che si può – in certi aspetti – accomunare con il timore sperimentato dagli animali 69 . Nella distinzione 34, invece, il nostro teologo si occupa più strettamente del timore considerato come dono dello Spirito Santo, 69 GH III, d. 15, n. 31.b,. 161 (red. L) [= n. 9, 153-154 (red. AE)].

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