NG200802003
ALEKSANDER HOROWSKI 498 NAT. GRACIA LV 2/mayo-agosto, 2008, 477-517, ISSN: 0470-3790 timore, la fortezza e la pietà. Nella categoria mista viene classificata la sapienza. Il nostro teologo indica poi l’ordine all’interno di questi gruppi. Tra i doni affettivo-decisivi si nota il seguente dinamismo: dal timore, che dispone alla soggezione a Dio, e dalla pietà, che dispone alla compassione per il prossimo, nasce la fortezza che – a sua volta – ordina sia il timore che la pietà. Ora, la fortezza consiste nell’affrontare le passioni, ossia nel dare la propria vita per i fratelli, il che è possi- bile se l’anima è rivolta verso il corpo e rettamente ordinata. Visto che l’anima è intermedia tra Dio e il corpo, questa retta ordinazione consiste in una giusta relazione sia con il corpo, sia con Dio. La rela- zione dell’anima con Dio è determinata dal dono della sapienza che le permette di ricevere con sapore gli stimoli divini. Questa ordinazione verso Dio lascia nell’anima il sapore e la somma letizia. I doni conoscitivi – secondo Alessandro – dirigono l’uomo verso i doni affettivi. La scienza dirige verso la pietà, il consiglio dirige verso la fortezza e l’intelletto spinge alla sapienza. La conos- cenza prodottasi grazie al dono dell’intelletto è però insufficiente per elevarsi alla conoscenza saporosa, perché la sapienza possiede in sé due dimensioni: conoscitiva e affettivo-decisiva ( motiva ossia pratica). Soltanto il dono del timore non possiede un correlato tra i doni puramente conoscitivi 47 . 47 “Quomodo vero dona disponant ipsam principaliter ad patiendum secun- dum conformitatem passionum que fuerunt in Christo sic explanatur. Et primo notandum est quoniam hec dona distinguantur et in Christi anima per simile in anima secundum quod eam disponunt ad patiendum. Notandum est ergo quod quedam sunt dona proprie cognitiva et proprie nihil de motivo habent, ut scientia, intellectus, consilium. Alia, econtrario, proprie sunt motiva tantum, scilicet timor, fortitudo et pietas. Sed sapientia et aliquid de motivo et aliquid de cognitivo habet. Hoc ergo modo fuit ponere hec dona in anima Christi, quoniam – ut dictum est – hec dona sunt proprie ipsius anime. Per donum enim timoris erat in anima Christi omnimoda subiectio eius ad deitatem. Per omnia enim et in omnibus anima Christi erat obediens et subiecta deitati, et ideo significatur XI° Ysaie (11, 3): «Et replevit Spi- ritus timoris» ut per ibi dictum ex parte Dei notetur dominatio, ex parte anime Christi subiectio per hoc quod «replevit spiritus timoris». Pietatis vero donum fuit in ipsa ratione eius quod suscepit rationem humanam et hoc ratione compassionis quam habuit de nobis. Sic ergo donum timoris erat in ipso respectu deitatis, donum pietatis
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