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orientati a non riconoscere e a non permettere, anzi piú facilmente a sopprimere nel loro ambito fin dal nascere il pacifico sviluppo di una vita riformata. Riuscí però il nunzio pontificio, all’interno di una commissione nominata dal re, a ottenere per i recolletti l’affidamen- to di alcuni conventi proporzionati al loro numero, l’esonero prov- visorio dalla visita dei provinciali osservanti e l’approvazioni di alcuni patteggiamenti 32 , tramite i quali erano convinti i «recolletti d’haver ottenuto quanto li basta per poter vivere quietamente con- forme alle loro constituzioni» 33 . L’approvazione pontificia del com- promesso raggiunto, sancito con il breve Romani pontificis del 10 settembre 1583 34 , poneva fine alla lunga e spinosa controversia, ma estingueva per sempre i desideri di autonomia dei recolletti e la stes- sa esistenza della provincia recolletta Tarraconense. ANGELO DEL PAS: BREVE PROFILO BIO-BIBLIOGRAFICO Già dalle pagine precedenti sono emersi alcuni rilevanti dati biografici relativi ad Angelo del Pas e riguardanti il suo atteggia- mento e la sua azione a favore della riforma francescana e della fon- dazione della custodia recolletta catalana e quindi della provincia recolletta Tarraconense. Prima di riportare il testo delle sue lettere, 944 VINCENZO CRISCUOLO 97r); dispaccio del 9 giugno 1582: «la disobbedienza delli osservanti e le violenze usate alli recolletti» ( ibid. , f. 119v); dispaccio 23 giugno 1582: «mi pareva molto stra- no che li osservanti perseguitassero continuamente questi poveri recolletti come inimici capitali» ( ibid. , f. 128r); dispaccio del 18 luglio 1582: «li frati osservanti sono stati in Catalogna e nel regno di Valenza instigatori, ministri et essecutori appresso li viceré e consigli» ( ibid. , f. 142v); dispaccio del 1° ottobre 1582: «che resto maravi- gliato d’haver trovato tanta ostinatione e contumacia in questi frati» ( ibid. , f. 216v- 217r); dispaccio del 30 ottobre 1582: «l’esorbitanze insopportabili de frati osservanti in parole e fatti con sí poco rispsetto, per non dir dispregio, di sua santità e di cotes- ta Santa Sede, e con tanto scandalo de popoli» ( ibid. , f. 236r); dispaccio del 4 novem- bre 1582: «le surreptioni et obreptioni allegate dalli osservanti, quali veramente mostrano tanta ostinatione e poco rispetto verso nostro signore e cotesta Santa Sede che non si può dir peggio» ( ibid. , f. 245r-v). 32 Il testo viene riportato in ASV, Segr. Stato, Spagna 24, f. 402r-403r. 33 ASV, Segr. Stato, Spagna 28, f. 420v. 34 Il testo si trova riprodotto in D. De Gubernatis, Orbis seraphicus II, 469- 472.
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