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LA RIFORMA FRANCESCANA IN SPAGNA ALLA FINE DEL CINQUECENTO. OTTO LETTERE AUTOGRAFE DI ANGELO DEL PAS Finalità immediata del presente contributo è la presentazione e la pubblicazione di otto lettere autografe di Angelo del Pas, i cui ori- ginali si conservano tra le Positiones del fondo archivistico vaticano della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari. Tale contributo si inserisce comunque nell’ampia problematica relativa alla riforma francescana in Spagna alla fine del Cinquecento, le cui vicende piú importanti sono rappresentate dalla istituzione nel 1576 della custo- dia dei recolletti di Catalogna 1 , che insieme a quelli di Valencia e di Aragona confluirono nel 1581 nell’unica provincia dei recolletti di Tarragona, intitolata al «Santissimo Nome di Gesú». Primo custode della custodia di Catalogna, e in seguito primo ministro provinciale della nuova provincia recolletta Tarraconense fu proprio il venerabi- le Angelo del Pas. Come la maggior parte delle riforme francescane, fiorite in seno all’osservanza nel corso del Cinquecento, anche la riforma dei recol- letti catalani fu fortemente avversata dagli osservanti, in particolare dal commissario generale Antonio de Aquilar 2 , allora residente a Madrid, e dal provinciale di Valencia Francisco de Molina 3 . Il forte 1 Nei documenti ufficiali, piú che il termine di «recolletti», si ritrova la piú precisa denominazione di «riformati». Nel corso del presente studio si useranno i ter- mini di «recolletti» e «recollezione» a causa di una piú marcata coloritura locale e comunque come termini allora piú usati nel linguaggio comune. 2 Fu eletto commissario generale nel capitolo generale di Parigi del 1579: cf. Chronologia historico-legalis seraphici Ordinis fratrum minorum Sancti Patris Francisci , vol. I, a cura di Michelangelo da Napoli (Neapoli MDCL) 333: «Commissarius vero generalis Cismontanae familiae, admodum R. P. F. Antonius Aquilarius, minister provincialis Provinciae Sancti Iacobi, ab omnibus fere suffragiis electus». 3 A causa dei suoi trascorsi poco chiari, dovette subire per alcuni mesi il car- cere da parte dell’Inquisizione. Cf. al riguardo il dispaccio del nunzio Luigi Taverna del 4 novembre 1582, in ASV, Segr. Stato, Spagna 28, f. 245v: «Intendo che frate Francesco Molina, provinciale di Valenza, quale è il piú temerario di tutti, stette altre

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