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64 qQuancunque ; fe quefta diftrazione di meore fof- fe volontaria , farebbe peccato veniale . Quan- do peré il diuercimento ¢ efteriore , come € guello di parlare, dormire, guardare or in quefta , or in quell’alera parte, fe dura la cerza parce della Mefsa , non fi fodis{a al precetto . E’ comune de’ DD, che cita Remigio Trat. 2. cape '3.n, 1, Sebbene alcuni: DD, con Layman Tom. ‘a. Trat.7.cap. 3. Scufano da! peccato mortale, quando fi ta attento alla confacrazione, ¢ par- ai pid principali della Mefsa . 9. P. Padre, hd anche decroa mia moglie, che non vada a Mefs2 ; perche allacca vn figlio, che non puo lafciar folo; ¢ {elo porta allas Chiefa , non fa altro, che piangere, e fturbare, & il Sacerdote, ¢ coloro , che lo fentono. . C, Inquefto V.S. fa bene , Bonacin. de pra- cept. difp. Fe quaft. unica p. 3.n. 8, & altri; pers ché é minor inconuenienre , che manchila mo- giic alla Meffa il giorno di Fefla, diquello fia, che curbi quelli, che ftanno nella Chiefa. Vide , Dianam fupra refol. 36. i SCRE OAL: ant: Del lauorare in giorno di Fea: fo. * . Padre m’ accufo, che vn’anno hd P feruico vn Padrone , che il pit delle volte mi faceua lauorare igiorni di Fefta ,e molce volce non mi daua comedita di feotir Meffa . C. Se inftauate che vi defse ‘campo , vi trac- taua cop afprezza 2, P. Padre mi trattaua con tanta afprezza, che vna parola, che gli dicefli, fubiro mi ca- ricava di bactiture, C. Non peccauate adunque nell ybbidirlo: come dice Silueftro verb. Miffa. Azorio , & al- tri, che cira ,¢ fiegue Remigio Trat. 2. cap. 3. § 5-n-2. Quali infegnano, che i Serui ponno trauagliare, ¢ lafciare la Mefsa in giorno di _Fefta per comandamento de'Padroni, fe temo- no , che per non farlo , li debbano tratrare con afprezza. at _ 11, P. Padre m’accufo , che Paltra Dome: nica fon’andato con vna beftia carica {ci leghe lontano . _ C. Il voftro meftiere é forfi di mulatiere ? P, Padreno. Cc Il continuare nel giorno di Fefta i} viag- $10 Cominciato auanci di quella dicono, che é Iccito Silueftro , Nauarro, Rodriguez , & al- tri, che cita , ¢ fiegue Pafqualiga in decifionibus Moral, decif. 292. m. a. perd i) comincia- te il viaggio in giorno di Fela non é le- cito @ quelli, che fanno il Mulatiere in fenti« mento di Sanchez neg; Opufcoli Morali lib. cap, 2. dub. 7.2.9. Quantunque Pafqualiga nel luo. Bo chat m- 5+¢ 10.H0n fa diftingione di quele # T'vattato TIT. del TI. Comandamento. Jo, che ha per metticre far il Mulati¢ré, da ques lo , che non ’ha per Vfficio , & acurri concede © indifferencementeliberta di cominciare il viage — gio in giorno di Fefta, Diana ancora 4, part. — Trot. 15. refol. 36. Senza diftiozione alcunadi — perfona dice , efsere lecito cominciare il viag< — gio in giorno di Fefta : benché iv non l'appro. uerei fenza qualche vrgenre neceflita:comené — meno quello , che ammerce , ¢ concede Murcia — Tom, 2. difqet. §. refol. 4.0.7. in fine, che pos — no caricar¢ i carri in giorno di Feita ,edifpor= — re il necefsario, per cominciare il viaggio il giorno feguence . 12. P, Padre m’accufo, chetal voleain gior. no di Fefta mando i mici famigli ad adacquare, & nel tempo d’Agofto a ftendere il frumenro miecuro , che il giorno fegucate s‘ha da bacce~ re si Pala. C. L'vno, ¢€ l’ altro concedono per lecito Sanchez lib. 5.ne’ Config, Moral. dub. 18. m.41. — con alcuni moderni, che cita Pafqualiga net luogo di fopra citato decif, 29. ms 2. Perché il co- ‘ftume tolerate da’ Superiori; ¢ legitcimamente iotrodoteo , preuale contro la legge Ecciefia- ftica: gia v’ é coftume: tolerato, ¢ permefso d'adacquare, come di ftendere il grano in giore no diFefia: Adunque non fara contro il pre« cetco di quella il fare I'yno,, e l’alero « * Come anche i! pefcare calla canna ne’. giornd feftiai , e Vandare a caccia é:permefso io fenci- mento del P. Marcia nel laogo di fopra citato n.3. non peré il pefcar con reci , quando non fi face cia Colle licenze dounre, Scufa anche dal peceato i] coftume i Barbies ti, che efercitano !a loro arte in giorno di Fe- fia ,come dice Soto , Fernandez, &alcri, che cita Diana pare. 2. Trat. 15+ reful. 24+ Perd fi noti, che doue non éil coftume le- gittimamence introdorto , € tolerato da’Supe- riori , non fara lecito fare gli efsercizij di fopra decti. 13. P. Padre m’acenfo , che nel tempo di miccere , in cui Gi fuol difpenfare di poter lauo- rare la Fefta, ho lauoraco, ¢ prefo il Salario ‘della giornata . C. Queftonon é illecito; perché, quando per la licenza é gia lecito i! crauaglio, {¢ ne pud ticeuere lo ftipendio , come infegnano Caiera~ no ,Soro , Medina , Nauarro, & altri, che ci« ta Murcia , vbi fupra refol. 6.0. 5, Ela ragione € , perche finis legis non cadit fub lege: Dunque, che vno operi per fine dello ftipendio , non fara contra il precetto, quando la tal’opra per la difpenfazione € perme(sa . Dal qual principio s'ioftrifce, che, per efsere lecito lo feriuere ia giorno di Fefta , fi pud riccuere ftipendio , per queftefercizio . 14. Quié necefsatio, che jl Confefsoreau- uerca moltiffime feminuccie, le quali peofano, ‘che il mettere quaccro ponti in giorno di Fzita NE fiz

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