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Capitolo I. De) Giuramento< parvita di materia; perche non auerc la verita diprefente, non ¢ altro, che giurare il falfo; il ginramento falfo ¢ {empre ptccato mortale, fenza che vi poffa efftre parnicd di macerias; Adungue fempre, che ne] giuramento manca Ja verica diprefence,¢ peccato mortale , fenza che vi fia paraita di maceria , Non mancando Ja verita di prefepte , ma folo quella di facuro, € peccato mortale , fe la mareriaé grane; fe ¢ Jeggiera , fara folo peccato veoiale, io fenti- mento di moltj, ¢ graui Antori , che cita , ¢ fic- gue Leandro del Sacramenro p. 7-trat. 1, difp. 7-49-33. Se pero i] giuramenco ¢ comminaco- rio, n90 s$'¢ obbligato adempirlo, o¢ fare il male , che 2] Profimo & ainaccia , 4. Sogliono alcuni dividere il giura neato ia xeaje , verbale , ¢ mifto; reale ¢, quando fi gin- ra, coccando Ja Croce, 6 I’ Buangelo ; verbale, guando fi faccolle femplici parole. V.G, giuro a Dio ,che quefto ¢ vero: Milo quando fi fac colle parole ,¢ co'l roccare cofe Sacre, V.G. givroa Dio, ¢ peril Sane’ Euangelio , che coc- go ,che guefto € vero; pero quetta dinifione di giuramenci non é diuerfa in {pecie morals, .o¢ € neceflario {piegare in conf: fiione , fe i) giura-. mento ¢reale, verbale, 6 mifto ,come f pad yedere in Sanchez Jom. 4, in Decalog. lib, 3 £APs 1.0.9. ; 5- Suppoogoin fecondo luogo, cheil gia. ramento fatto colle debite circofianze , ¢ arto di vietd di Religione ; fi raccoglie da quel Te- fto del Dencer. cap, 6. che dice; Dominum Deum pimebis,@ illi fols feruies,<> per nomé iflus iurabis, Tre condizioni fi ricercano ,¢ baftano , accio- che il giuramento fia gintto , che fono , verita, ginftizia ,¢ neceffira ; confta dal Profera Gere~ mia cap. 4. done dice, Jurabis , wiuit Dominus, jn veritate , CF ig indicio , Cr im juftitia, La veri- ta confifte,in chele parole corrifpondano all’in- renzione di chi I¢dice, ¢ mancare in quefta.¢é peccaro morcale , fia pure la maceria graye, 6 leggiera, La neceflita , O gindizio confite , in che non fi giuri fenza caufa, ¢ giurare tenza quella , quella volea, che non manchi, u¢ la weritd, n¢ Ja giuftizig , @ peccato veniale, La piuitizia confifte in quefto , che la cofa fia leci- fa, buono quello, che fi giura , & il givrare di far cofa mala , ¢ pecesre mortale, fe ¢ cofa grane 5 veniale, fe ¢ legegieras Bonacina Tom. 2, Aifpe 4. in Decglog, qe ts puntt.3. 19> _ 6. P, Padre m’accnlo, che hd va mal’abito, § pcdimo coftame di giurare ad ogni paffo. C. Econ quali parole fyole V,S, giurare ? P, Padre , yna volta giuro , per Chrifto, al- tre volte per lanima mia, alere per mia vica, per la Croce, C, Per procedere con diftinzione, ha da fup- port, che il givramenco confifte in chiamare Dio in tefimonio di quello, che figiura; ed acciochs la parola fia giuramenco, fi ricerca 47 intenzione formale, 6 virtuale di giurare ;¢ fempre che G proftrifcono parole cali, che aele la comune accettazione fono riceuute , ¢ cenue te per giuramenco , v'é l'incenzione virtuale di giurere. 4. Udiregiuro a Dio, a’ Santi, viua Dio; ptria Croce, per Ja vica dell’anima mia, per Vabito diS. Pietro, di $. Francefco , cosi Dio mi falui, per il Cielo di Dio, perla Fede dj Chrifto » cute queite , ¢ Gmigliaari parole Jo~ no giuramenti, Pero il dire , giuro, fenza aggiungerai alrros Dio lo sa, quefto non giuramenrs ; come a€¢ anche il dire in fede mia, in buona fede , a fede giurata ; perche con quefte parole non s'inten- de {¢ non tede vmana. Né meaoé¢ givrameaco il dire, in ini cofcienza , O per vita mia 5 pere che qui non s'iarende alco , che }’vfo della ras gioue ,¢ non l’asima.Neé meno il dire ; cosi Dio m’ainti; né il dire, come fanoo ie madri a’ figli, per quefto me I’hai da pagare , mecren« dofj il dico alla fronce s perché in nivaa di ques fte parole s'iacerpone l'aucorita di Dio. Turco quetto € dortrina , che fi pud vedere in Tomafo Sanchez Tom. 2. Decalog. lib. 3,.cap. 2% per 10ty jo Fagundcz fopra il Decalog, lib, 29 cap. 2. 8. Midica, quefto coftume, che hadi gin. rare, € di giurare con verica , 6 ia bugia ? P. Padre , fecondo che mi viene l’occafione; alle volte con verica , alcre in bugia, C, Iicoftume di giurare , quando fempre fi giura con veritd,¢ folo peccato veniale ; pers ché il coftume € vn'abico geaeraco dalli ac- tiripercuci , & ¢ della medema fpecie , e nacura di quelli; Atqui, il giurare con verita ¢ folo peccaco veniale s Adunque peccato veniale fara altresi il coftume. Ma quando cal coftume ¢ caufa, & occae fione ,che fi givri in bugia, allora queito coe flume € peccato mortale ; perche mecterfi in pe- ricolo di peccare mortalmeace , ¢ peccato more tale; il coftume , quando é occafione , ¢ radi« ce , dalla quale nafcono giyramenci falfi , mete te a pericolo di peccare mortalmenre ; Adua- que guefto goftume per fe fara peccaco more tale . bs g. Mi dica le volee , che ha giurato ia bugia, erano con aupercenza , 6 pure folo porcaco dal habico fenza rificflions , 6 confiderazione al- cuna ¢ P, Padre , non l’auvertino , fe non dopo che . aucuo giurato , C, L'auuertenza, che ¢pofteriore all’atco, no'l fa peccamiaofo ; perché, {¢ nel farlo non y’cbbe auuercenza , Noa fa volaacario ; ¢ facto, paflaco, ch’egli¢, non € capace di riccuere la malizia , che non ebbe nel principio , fecondo laregolacomuae, che dice, quod ab initio non [ubjifttt , traltu temporis non coalefcit . ; Sisch¢ , per ellere mancata ne’ faci givtay msnes

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