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V cRimenti vani o deuono i Confeffori deteftarli, ¢ ri- prendere chi li porta , n. 62, p. 88. V ffitio Diuino . — & feq. p. 211, Quello, che in vn giorao lafcia le {etre Ore Micori ,commetce va fol peccato mortals, D. $4. P. 313. ‘Quanti peccati commerce queilo , che fi decer- mina di non voler recicare in curto l'anno, n. §§-ibi. (Che deue reRituite quetio , che non dice I’ y fii: cio Diuino, 5. 56. & feq. idi . Vedafila parola Refticuzione. " (Vn'Ora fola, che lafci di recicare , é maceria graus , 0. 732. P. 315. Qual parce d’Vflicio fij materia leggicra , n, 74+ Pe 316, Sccisfa quello , che pronuncia le parole, quan. tungne non I feaca , 0.7 7. ib; , & feq. Quello , che € alquanto balbucience , 6 recica con compagno, che lo é, fodisfa , quan- tungue vi fia qualche cofa mal pronuaciaca, lis 79+ P. 317- Qaclio , che incolpabilmesce Rta diftrateo ne! Vfficio , non pecca , 0. So. ibi. Quello , che con auuertevza fta diftracto inte- ricrmencte, pecca,o.81.ibi, Sela diftrazione é eficriore , oe coll’actenzione , non fi fodisfa , ¢ qual azio- ne-fia incomparibile , n. 82. ibi. ; Quando fi fodisfa recitando , doue € molro ru. more , 0. 83. 9.318. Quello, che. aucndo derto bene IV fficio , gii pare d'auerlo deco male, ¢ propone di dirlo vo’alcra voltz ,90n € obbligaco 2 recicarlo di nouo , ma bafta, che deponga il {uo {cru- polo,0. 84. ibi. Nona firicerca isteozione efprefsa di fodisfare al prececto, quando fi recica ; batta , che noo vi fia intenzione contraria , 0. 85. ibi, Quello , che recita , € nel cempo ftefso accon.- {ence a qualche graue peccaco, commerce » due peccatidi fpecie diftinti , n. 86. ibi. Se quefto cale fodisfaccia al prececco della. »Chiels ,n. 88.¢ 89. p. 319. Quatdo bj peccato dire I'v fiicio de’ Santi , ne’ gioroi, che corre I' Vflicio della Feria, €. quando no), n. gt. ibi. Quello, che per errore non difse I'Vflicio del Santo , che correua, pud dirlo in vn’alcro GiOTNO , {1.92 Pe 320. Quando fi pud dire d’vn Santo ia due giorai, fenza peccare, a. 93. ibi . Non ¢€ peccato far I’'Vflicio di Santo femidope pio, come di Santo doppio , n. 94. ibi. Se quello, che per errore ha recicaco Maructino delia Feria, deuce profeguire cucto I'Vfficio della Feria, doppo, che I'ha ‘queércita, a, fundies + Quando obblighi la Capelleniz a ditlo ie Ste 95. ibi. * a Quello , che per errore ha recitaro tutto ' Vi. cio d'vi Santo, nou é obbligaco riperterlo dinouo , zuertendo lerrore, 0,96. p. Zar. E’\ecito con caufa recitare la fera Marcutinn, ¢ lafciare fe Landi per la mateina , no. 98. ibi, Ache cempo deuefi recicare ciafcheduna delle * Ore yn. 100. ibi’. Che ptccato fj interompere I Vficio Dinino, tt. 102. ibi , & p. feq. 1] cuacare fenza caufg Vordine del!' Ore , é pec. caro venisle, € con caufa non v'é pecca co alcuno , 0. 104. p. 322. Si fodisfa recicazndo con compagno, che non recita per obbligo , 0.105. ibi . Efseadovi caufa é lecico recicar Macuttino del giorno feguence, quaatunque non fi fia fo- disfatco all'Vfficio del giorno prefeace , n. 106. ibi, ~ Chi ha qualche Bentficio , & atcende 2’ fudij, non fodisfa feceado dire per alcri I’ Vilicio, N. 134. Pp. 490. Non fodisfa quello, che nella Domenics delle Palme, dice I'Vfficio di Pafqua di Refsurre- zione ,M. 251. Pp. 506. Se dicendofi I Vfficio di Pafqua in qualfiuoglia altro giorno i fodisfaccia al!l’obbligo, n. 212. & feq, ibi. Il precetco di recicare I’ Vflicio é onere 2anefso a! giorno , n, 216. p. 507. Con vn’ Vfficio non pud fodisfarf per duc» gioroi difinti , n. 217. ibi. Qicilo , che non puo recicare Matuttioo, ¢le Laudi,é obbligato 2 recicare Is aicce Ore, fe pud; & il contrario é cafo condinni:o da Innocenzo XL. 0. 210. p. 243. Qatllo ,chenon potendo recicare Matcuriao, ele Lodi é dubbiofo fe pud , 6 ad le alers Ore, non é obbligato a recitarie, a, 245. ibi. — Quelio , che non pud dire I’ Antifone , Capico- li, Oratione, ¢ Refponforij breuidell’Ore Mioori, ¢ pud recitare i Salmi, deuc reci- -tarli, O,213-.p. 244. Se quello , che dentro d’vn ftefgo giorao ripecs pit volce 12 voloncd di non recitare, com-~ mecte pid peccaci ia numero , n, 246. ibi. Viatico. Come s’ha da porcare il Parrocho acll’ammi- oiftrarlo 2 gl'iofermi , 0. 73. & feq. Pp. 365. Vedafi la parola Comunione , Violenza. Quello, che con violeoza abutieur mulicre , quamuis non fit virgo , dene nella confeflio- ne {piegare guetta circonftanza , 5. 25-p-95- Se facendofi fenza vioieaza fic Ruprum . quan. ~ do mulier ef virgo , 6 Ratro , crasferendola da va luogo all’aicro , n. 23. p. 95. & {¢3- Che deue retticaite quello , che per vim cogs0~ vic virginem ,m. 26. p. 96.

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