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Efordia y Principio e ; a {uderce interrogazioni, e fpecie dipecéati; nell’ quali troncraffi auer mancato , fe gli ha da di- man dare il oumero delle volee, che ha pecearo; e fe non pud fifamence ditlo ,n¢ meno , che fia 6 pid, 6 meno, bafterd, che s’accufi del cod fume , & abico , che auera haunco in cal peccaro , come fi dira pid’ a baffo nel fecondo Comapdamento frat, 2, cap, 1, num. 10. timenti del corpo ; comé fannd molti audaci, auanzandofi troppo iu quefto , ¢ moleftaudo il ik Confeffore . Me: Se fi trova auere delinquico il Penirente sa i" ae | alcuna, 6 molte dell" interrogazioni riferice, a deve efsaminarfi, {il peccato é certo,6 dub- _ bio, ¢ confeflare lo certo , come certo, & il dub, | pio come dubbio; di pid in ciafcheduna delle | _ ©XOXOXOKORO KOK KOXGROKEKEXD _ ‘TRATTATO I. DEL I. COMANDAMENTO. AMARE IDDIO SOPRA TVITE LE COSE. 1 <a GCE Se tem © CAPITOLO PRIMO, vandarum rerum, argumentum non appareutium, ; 6 come la definifcono alcris eff virtus fuperna- turalis, qha eredimnus veritates @ Deo veuelatass EB’ la Fede ( come f& dice volgarmence ) credere quello , che aon vediamo ; ¢ credere quello, che ciofegaa ja Chiela noftra Madre, perché Dio Iha riu¢lato: S’ oppone alla’ Fede il peccato d’Ercfia, e quello det” Apoftafia . L’ Erefia eft error pertinax ; hominis baptizati ex parte con- H Della Fede. i yz. A prim2 cofa, che occorre circa la i ; ' Bede, @ la notizia della Dortrina, Chriftiana ; d¢lia quale deuce i} Cons ! feflore interrogare quelle perfone, delle quali prudentemente pnd fofperrare , che non la fap. pino ; come fono Ie genti raftiche , & i Soldati; if Ma quelli, che vacno alla Scuola, 6 fono figti di Perfone nobili , ¢ Padri pij , quali acendifco- no alla buona educazione de“figli , non né han- no neceflira . Quelle cofe, che ordinariamente rurti fono obbligati a fapere, fono gli Articoli, 6 if Cre. do, i Comandamenti della legge di Dio, ¢ della Chiefa, i Sacramenci, e l’Orazione del Pater no- _ fer: maja genre aflai grofsolava , che appena pud farfi capace di cid fe le infegna , bafta , che fappia il Mifero della SS. Trinird , quello del? Tocarnazione, quello del Sanciffimo Sacramen- ‘to dell'Eucariftia , e che Dio premia i buoni,¢ calliga i cattini; & il refto, che 1a Chiefa infe. gna,a crederlo implicitamentese cid ftima effere probabile il Padre Leandro di Murcia Tom, 2. difq. moral, lib. 4. difp. 1.07 25.0. 3.3 ¢ Cita per quefta feacenza Vafquez, Sanchez, Gabriele, ‘& aleri. Se il Confeffore troua, che qualche Peniren- te non sala Dotcrina Criftiana , dene inftruirlo nel Miftero delia Sanciifima Trinita, del? In- carnazione ; perché alcrimenci € incapace d’af. foluzione, come confta dal Decreto d’ Inzocen.- zo vndccimo nella propefizione 64. E deue farlo accufare dell’ ommiffione com- meffa nel crafcuzare d’imparare !a Dottrina Criftiana ,¢ comandargli, che per Pauuenire r impari; ¢ {¢ trona, che altri Confeffori glie ‘Tabbino impofo, ed egli Pabbia trafcuraco, deue diftrirgti! affoluzione , fino che fe ne rene "da capace: ecdafi fopra qutfto ponto pid dif- fufamente Marcantio Tom, 1, refol. 3.0.9, " @ Stippongo , che 12 Fede ¢ eft fubstantia fpe- trarins 5 fi dice : error pertinax , perché ha da ef. {ere conofciuto , e deliberaro I’ errore , actid fia Erefia formale , Si dice : hominis baptizati; pers ché glierror , ne’ quali fono , & abbracciano canco i Gentili, quanto i Gindei , non fi chia- meno propriamence Erefis , ma bensi Pagane. fimo ,¢ Gludaifno : fi dict fiaalmente ¢ ex pare te contrarius, a differeoza de!l’Apoftafia, che é érrore ex toto contravias alla fede . L’Ercfiavna é iaceria, efterna laltra; voa cecuica , pubblica I’ alera , ¢ locculta pud cfse~ re occulta per fe, & occulta per accideas , come {piego nella a, parce di quefta Pratica rr2ttaco 17. num, 254, @ feq.3 doue dico pit diffafa. mente, chi pud ailoiuere dall* vag, ¢ chi dall’ alcra ;¢ P alere cofe coccanti a quefto medémo ponto fpieghers nelle rifoluzioni feguenti. 3. P. Padre , m'accufo, che frequencemente fogiiono moleftarmi alcuni penficri contto la fede. C. Senriva V.S. pena d'ancre quetti penfieri, P. Padré si ; grandiffima. C. Mole perfone timorate di Dio fogliono efsere anguitiace da fomigiianti penfieri; ¢ rane to, che alle volte pare loro, che dubitind ,e che ¥’ accontencino ; non € peré cos}; polché - la Refla pena, che fentorio, quando fono for- prcfe da fimili penGeti , @indizio, che non Vac. confearono; e ofcurita, colla quale fi propooe gono le cofe delia fede , fa parere , chefe ne dus bici ; in reaied’ perd non & Cos); & if nielior te medio , pet vincere quefte fupeeAioni uiaboli- che .é difptezzarie »¢ Gon farne conto alcano. 4 BP. Padre, m’accals , che in via veeolic. ne

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