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Delle Cofe Notabil;’. Come sha da fare: correzione 2196. bi.’ Quando obbliga 12 correzionc fraterna 30, 18, in fine; Pp. 194. Quando il delitco ¢ pubblico , non we obbligo di farla avanti ci denvoziere , n, 97. P: 438, Coftume. Qual peccato fia i] cofume di peccare ,n. 9. 47- paseil Confeflore dimandare nel {eRo Coman- damento fe il peccato ¢ dicoftume,o, 34, 1. 93- de fpecie di peccati occorte pit frequence il coflume di peccare , 0. 27, p. 207. Non é il Peniteace fempre obbligaro a dire, che il {ao peccato € di cofinme, fe il Confeflore non glielo dimanda , no. 228. p. 246, Che cofa fia coftume , a. 232. p. 247. ° Quai fiacoftume pofitiuo , ¢ quale prinatiuo, N. 333. ibi. Occorrendo coftume di peccare, non fi pud dare l’affoluzione, non eflendoui fperanza d'emenda , quantunque il penicente dica col- la bocca , che s’emendera , n. 234. ibi. Sj pocra perd afloluere, fe none ftaco due, d tre volte ampnito , n, 235. ibi. Ec anco, quaodo viene con ftraordiaatio do. lore, qual fi prefume abbino d’ ordinario quei, che fi confefano in cempo di Miflione, Ne 237. ¢ 238. p. 248, Et acco potra efiere afloluto , quando fi é emendaco iu qualche cofa, 6 v{aco diligen- zaper vincere il fuo mal'abico, 0.239. & feq. ibi« Ec anco fe vicne a confefla:fi moffo cz qualche funefto auncuimento , o, 242. ibi. Ofe viene a confcfarfi libcramcate , ¢ fponta- neamente , 0. 243. ibi, O fe ficootefia in pericolo di morte, n. 244. P- 249- ’ Quando fi defirugga , & ioterrompa il mal abito co’ldolore raordinario , n. 245. ibi. Sopra di che s‘impugua difufamcnce il P. Fr Emanuale delia Concezione, 2. 247. & {eq Pp. 249. & feq. Quantuogue ne’cali deci pofla darfil’afolu- zione; perd qualche volre fara uccetlacio. negarla per modo di mediciaa, 0, 272. P» 3 ° . Now eta il timor2 , che il Penirenre non debba emendarfi, per dargti ’afloluzions , concor- rendoui alcuna delle decre circofianze, O. 274. & feq. ibi. Turis lo dezto sha anche d'incendere de” pec- cati veniali, ¢€ come, 0-277. & [sq P. 255+ Croce .« 3 Non ¢ peccato mortale celebrare ia Alzare, ne! quale non v’e Croce; ¢ bafta , che fia dipias t2, 2. $57.Pe 3360 3 555 Culto ¢ La difparica del Caleo é impedimento , che di. time il Matrimoaio , 0.78, p- 114. Curato , 3 Parrocho. P Non puo eleggerai per Confefloreil Sicerdors fernplice , 0. 104. p, 484. ' Se _ S'intende de Vefconi, n. 105. p. 4°5- Non s'intende de! Religiofo , che fa I" Vflicio di Parrocho,.106.ibi. Né meno de’ Prelaci Regolari, n. 107. ibi. S¢ pud il Parrocho fenza valerG de! priuilegio della Bolla eleggere per fuo Confeffors Vap- prouaco ia altro Vefcouato, o, 108, ibi. Ne pud efporre i! Sacerdoce femplice , accid confefG i fuoi Parrocchiani, a. 110. p. 486, Cuflodi de’ Porti, 0 Porte. ° Vedi Gabeile. Dano. Hi rnba wna cofa di poco prezzo, dalla quale ne fiegue notabile danno, precy graucmence, con obbligo di refticuire, o. 86.p. 160. ' Se ia quefto cafo s'‘incorrerebbe la fcomunica, che fofie impofta contro quelli, che rubtno, Qn. 87. ibi > , Debito e ? Quello , che zuendo voro femplice dicaftita 4 mariecd , n00 pud dimandare il debito; qutu. tunque lo pofla pagare , o. 58. p. 105, To quei primi das mefi » doppo d’auer conera:- to ilmacrimonio, nop pud dimandare, ad pagare il debico, ananti d’auer confumaco il matrimonio ; & € peccato graus il coufu. Marlo , f. §9.€ 62+ p.105. Né meno lo porra dimandare, né pagare, fe il Conforce aduleera, 6 fa divorzio legitti. mo , ibi. ' Chi pud dif{penfare in quefto, n. 60. ibi. Chi s’¢ msritato con qualche impedimeaco di- rimeate , non pud dimandare, né pazarc il Ucbico ; fo porra perd pagare fe doppo d’ef. ferfi maricaco fopraucane impedimeuro d’af. fiuica per copula illecica , anuta con perfons parence del Conforce in primo , 6 fecondo grado di confaaguinsita , a, 100. p. 119. Quando fi pecca abufandofi del debico del ma- trimoaio , o. 124.& feq. pe 1276 Agolutamence pariando niuno de’ Conforti é obbligato a dimandare il debito , quanres- gut lo pofla effere per quaiche accidznre, 2. 326. ibi. Per molti cicoli pud viziarfi , ed effer peccamis 4 Aaaa 2 nolo