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—— nid Preambolo;: eouertiarh tiel modo } ché-dird nel traterz. cap. 3. tumvga. & fog. Ne deug Es peal tron qualche peccato non pud formarc rey iar fe fia mortale ,6 veoiale ; in queto cafo , fe fatte, le douute , epecellaris dnrsrrogaz!o- ni non pud fare quefto determinato giudizio, 1o pigli,¢ giudichi come peccato dub- bio. Quefta medema difficolta gli occorrera , quando fi confedera alcuno de’ penfieri, incerto fe viabbia acconfeatito , 6.n6 , in quefto fi regoli co’l modo , che daro nel trat, 6. cape 9am. 153+ eq. Gencralmeate parlanda , per condannare di peccato mortale jl Penicente in materia grave , bafta quella bructezzz, 6 deformica , che gli fi prefencd nell’arto di peccare , benche efpreflamente non fapefic , che fofle peccato mortale , I'ia- fegna Vafquez. 1,2. 9. 19- art. 6. difP, $6- Cape 30%» 10. Sanchez /..in Decalog, cap. 14. 2. 7-5; Lo fteffo dico delle circoftanze mucanci {peci¢ ; nell’ adulterio ,v, g. per coa- dannare d’ adulero il’Penitente bafta, che egli aneffe per maggior peccaco il peccare con vna coniugata, che con wna libera; benche efpreflamsare non fapeffe , che quel eccato aucfic i] nome d’ adulcerio, ¢ cosi deuefi. difcorrere dell’ altre circaftanze , che mutano {pecic , bia aes ae, Sefto's fpecta aleresi all’ Vfficio , che ha di Giudice il Confeffore , d’ obbligare ,eco- | firingere il Penicence arefticuire la fama, |’ onore , ¢ la roba , quando vi ha danneg- i giato i! proflimo , ¢ deve obbligaruelo fubito , che ha vdico il furto , ¢ non afpectare al bY fine della confeffione , per effere faciliffimo, che fe lo fcordi ,¢ per quetto pericolo di {cordarG., fe é neceflario commutare, 6 difpenfare alcun voto , 6 dargli qualche im- portance auuercimento , deue farlo fubico fencita la cofa , che lo richiede , S Come Macfiro, dene il Confeffore canar il Peniteore dall’ ignoranza , in cui lo cono- | {ce.,, infegnandogli cid , che é peccato mortale ,¢ quello ch’¢ veniale, fe no’l sa; in- . fegnarli, come deue efamiaare la-fua cofcienza, ¢ carto cid, che firicerca , per fare wna buona conrfeffione: parimente apparciens all’ vfficio di Maeftra ljncerragare il Penitente , & aiacarlo coll’ jnterrogazioni a dire i fuoi peccati , animandofi coa que~ f fto il Penitence 4 dire le fue colpe. Chrifto Signor Noftro , quando nel Te:npio ¢fer- cicaua I’vflicio di Dotcore , 6 Maeftro, come vogliam dire , dice §. Luc. 2. , che ydiua, | & interrogaua, andicntew illos, & interrogantem eas; cosideue fare il Confeffortrs fencire, & incerrogare, enon feruare vn certo Socratico filenzio, co’! quale reitaag Tt perlo pid acrerriti, i Penicenci cimidi di cuore. | Come Medica, ftaa carico del Confeflore applicare al Penicenre medicine falucati proporzionare alla cura del male, che parilce; equelte. safegacranno nel trate, 9. fape 3-M, 26.,C feq.; deve aleresi con parole dolci, ¢ fenza pongoli, metcergli f avanti gli occhi la brutcezza de* {yoi peccaci , procurando d’ ing¢nerargli nell’anima 4 ogni poffibile abborrimenco; ¢ farlo con ragiani fode , e conuincenci , che fi pore j ranno per maggior commoda, nel fine de’ precetti , cap. 1. trgt..9. ne 3+) CO feq., pae i rimente, al fine diciafcheduno comandamento, fe gli faranno alcune breni eforca- ziont, aggiuagendogli qualche efempio, accid meglio pofla conofcere la brattezza di ciafcheduna delle fue colpe , _ Dene pero andar cauco il Confeflore a non fare quefe efortazioni , prima che il Pe- nitente abbia finica la fua Confeffione ; perche, fe al, paflo che vd fencendo i pec. cati, fi va aleresi tratrenendo a riprenderlo , ed a fargli capire la loro deformira , po- trebbe effere che 6 fe né {cordate alcuno, 6 fi sgomentaie, 6 perdefse la liberca di dirlituccti, Chiamé Dio connome di canii {uoi Miniftri: Pfal. 67. lingua canum tuo- zum 3 € nota S, Agoit., che non li chiamé denci, ma bens} lingua: nec erum. dentes, fed fingua laudata eft tla lingua del cane é fuaue > & efficaciffima per fanare le piaghe se wr per cae quella del Confefsore : Non ha da molirare {ubico i deaci al Penirences ae m entire ty pazientemence cucca la {ua confeffione , ¢ poi vdicanc la feric ie 9€ concurlo quali 2 meno al. dolore delle fue colpe: Se {ono giura- odif, a eat » ON Cid fj dird nel fine del {econdo comandamenco: Se» Sana ees o ae fine det quinto, ¢ cosi rifpectiuamence di cucti gli aleri; eeu oul de oa eae gana i eee ra ac di tuccl i cComandamentci trat. 10. cap. I. maton ee are Seas ete {e i] peccato ¢ di reincidenza , & sis "rie. elle qiall foot ara fondamento; ¢ del cap. 3+trat. 19, fi paciera delle mate- 6 Occorrere quefte fpecic de’ peccati: deue anche nel 6. coman« Meato interrogare il Penice a q diftrirgii , 6 ocgargl P aflolusigng cle f tronatie in occafione proffima , & allora, fiziont 60,61. 67.0 HORE NE’ Cali che Gidiranag nello fpicgo della ptopo: | * Quan.
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