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Beg Sree « E poco xelod’ Alcuni Confeffori ; 19 cheo ¢ Sali fopra d'vn’albero, per vedere Chrifto, guardolle fua Dinina Maefa con occhi pietofi , poteua (ubico rifenare la fua anima, ¢ no'l fece , per dare a no? vn'im~ porcante ammacftramento :. Gli difle ,che {cendeffe dali’'albero’, che (e n'andaffe a cas fa , done tratterebbero a beli'egio il aegozio della {ua cofcieazay Zachee feflimans deo feonde , quia bodie in domo tua oportet me manere ; Confideriamo tutte le parole: glicom. manda, che {cenda con follecica. preftezza, feflinans, perché !imporrantiffimo nego- gio dell'ererna falute non ha da crattarfi con pigra fredezza , macon f:ruorofa appli+ cazione: glidice, che oggi, hodie, non dimani,. oh conuenientiffina auuercenzat Non hai. Criftiano , ficuro il giorno di dimaai , oggi hai da follecicare il rimedio dels Ja tua anime ; {¢ lo fidi al dimani , fora Adimani non arriuerai,¢ ti perderai per (em- pre , hodie , fe quando leggi quefte linee ti. troui aggrauato (il che Dio non permerta) di colpa mortale,ci prego per il Sangue di Chritto Crocififso ; ch’efchi oggi dz que. fto abbomineuole ftato.,, bodice ; confidera , che fe mori queita norte con quefta mala cofcienza , hai da ftare , non dico bene , hada cingerci con vo giro di perperue tene bre la notte orribile delleceruita , fepolco nelia fpaventofa voragiac dell’abilso: Aggion- ge Chiifto , che conuiene fermarfi in cafa diZaccheo ; Oporsee me manere , a Zaccheo doueya premere guefta vifica impriziabile, ma lamor'immenfo del noftro dolcifimo ~ Giesi ftima proprio interefse la faluazione delle {ue anime : vel manere fta la mia prin- cipale rifleffione sera necefsario fermarfi, per rifanare Zacheo 3 perché quefto era fta- to vn’huomo ingolfato in negozij , autua crattaro , ¢ conrratrato , aueua la cofcienza carica , aucua a fare pid refticuzioni; ¢ perd non lofpedifce Chrilto Signor Noftroia fretta , Don metce Manoalia cura in quel bulicame di gente , che aneua all’intorao , Gi riferva a eratcar pofacamence il negozio di queft'anima ¢ Perfuadiamoci noi tutti, che non fi fanano in fretca le piaghe pernicioie della colcienzz ; fingolarmence de’ Penicenti, che vengono coll'iacerno molto imbrogliato, fa di metticri fentirli, ¢cratgarc con quiete , ¢ pofarezza . ‘ 15 Non nego, che qualche volca fi pofsa abbreuiare |2 Confeffione , quando |’ani- ma yiene ben difpofta ; & ¢ perfona capace, che porca ben {piegata la {ua cofcienza: n'abbjiamo I'efsempio acl Nofiro Diuino Redentore , nel rempo che occorfe alla cada- ta di, Pietro co'l folo riuolrar a Ini Ja faccia , ¢ rimirario co’fuoi occhi , col!a luce de*quali quafi con mano ¢clefte Jo rileud dallafua mileria : conuerfus Dominus vefpexit Petrum; Ma oorinfi le circoftanze ; Pietro era vn penirente accorto, difcreto , ¢-ben’ inftrutto ;i fuoi peccati erano pochi, ¢ finici di commercerfi ; ¢ quando il penicence é di quefta qualira , ben fi puo fair prefto con lui; mi fi dica , che tutti fijno peoiceoti si _bueni , comeS. Pietro, che non abbino pid auilluppace le cofcienze , né pid inuctera- telecolpe, che ip concederd loro, che fi fpedifcano breaemente; Ma efseado le co~ fcienze d’alrra qualita , ¢ le difpofizioni d’alera force ; i peccati pid ripereuti , & inuece chiati, come fihaad applicarui ii rimedio, ed operare curco il necefsarioin si poco sempo? Nonépoffibile, che in quefto modo fi curino i morbi interni rimarranco, fenza lg cura necefsaria , in ftato diperdizionel’anime , dando motiuo di far feorire il Quis medebitur tuj? Nulius, perché oon vogliono applicaruifi con aaimo pofa. to , nolant, 16 Quefte fono le cafe comuni, e volgari, per le quali con rifanano molciffime anime inferme a¢lla Sagra pifcina della Confeffione , quali ponno con lagrimeuoli vo- ci ripecere que! mifero lameato del Paralitico abbandonato : Hominem now babeo , non hanno hyomo , che con 2ela ad efse {coprale piaghe della loro cofcienza : non hanno huomo, che con pofatezza ad efse moftri la bruttezza de’loro peccaci : non hanno huomo, che con rifoluzione difereta fofpenda loro l'afsoluzione , quando per |3 loro mala difpofizione a demerirano : non hanno huomo, che con fauia prudenza,¢ {a~ niczza pradence fi dedichi alla loro cura: non hanno huomo , che con pacifica quiere le fenca ne] Confedionario, efaminando le loro colpe, pefandone la. grancaza , & _eforcandole con forzofe ragioni al vero pentimento de'peccati: E Piaccia a Dio , non fucceda quello , che n¢ meno doueriamo peofare porelse fuccedere , e che non é lecito alla piuma {criuere fenza rofsore!non fucceda, che chi doueng far I'vflicio di picrofo. _Paftore , fi connerta io fanguinolenco lupo ! 17 Sciagure degne di pianto fono quelle , che patifcono l’anime , che doppiamente -“mifere gemono foro il loro ato incurabile ; non hanno numero Ie lagrime »che ver- fa fopra disi iofautto cafo. Geremia , ¢ Rendendo i fuoi piangenti occhi ;pafsadalma- . _le incurabile a piangerela morte, che ha da feguire dopo morbo si dolorofo ; € qui 5 Atimando poche Je fuc lagcime tramanda ‘rt pid ardenw fofpiri, perimpetrarac mag- — Luce 23. Vj 61. Toannis cap, 52¥3 7, a enemas =T 7 Se SS YL ee

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