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ARLES LET SORE RE Olto diuerfa cofaé , Lettor cariffimo, la Teorica dal- \) 1a pratica: Non fempre quello, che l’ingegno {pe- A cula,s’accerta nell’efecuzione : molte cole difcorre nelle fue idee yniuerfali l’intelletto, che non éfacile venghino fempre aggiuftate nell’efercizio. Nonv? \/ ne’priacipij {peculatiui della medicina infermita l- ¥ cuna incurabile,e nella pratica moiono moltiin ma- ¥ node’Medici, effendo la caufa di quefto, non folo quell’afforifmo il pit irrefragabile: coptra vim mortis non eft medicamenin hortis, ma anche lafomma difficolta , che v’é aregor Jare co’l Teorico il Pratico: né meno v’écafo di cofcienza tanto arduo, che, per rifoluerfi , non fitrouino generali principij nella Teologia Morale ,¢ cid non oftante ogni giorno nell’efercizio del Confeffionario s’incontrane inf{uperabili ditticolta , & anco fi commettono non pochierrori, per efle- re si difficolrofo l’applicare all’ hig, & aunc le regole generali: a confideras zione di quefto ho procurato ridurre in pratica ( vtinam feliciter) in quefti Dialogi le {peculazionidella Teologia morale; auendo pofta non volga- re diligenza in ofleruare lecofe,e cafi, che la prolifla efperienza, ¢ longa pratica del; Confeflionario m’hanno fpmminiftrato, non folo nel tempo delle miffioni , che in differenti Regni , Pronincie , ¢ terre , ho fatto, trat- tando ,esbrogliandocofcienze d’ogni forte di ftati,¢ perfone; ma anche fuori dell’occafione di quefto efercizio in altricafi, che fqno venuti nelle mie,mani. Trouerai in quefto Dialogo, non foloicafi pid frequenti, ma molti affai fingolari, rifoiuti colla dottrina de’ pid Claflici Dottori , quali ho veduto neloro proprij luoghi , per citarlicon legalita, ¢ le rifoluzioni, che pendono da’ Sacri Ganoni , hd efaminate nella propria lor fonte, per nonallegarh ttiracciati.. HO fuggito la nouita , perche é Madre della te- mierita , ¢ figlia della leggerezza , come difie S$. Bernardo: Nowitas Mater temeritatis , foror fuperftitionis , filialenitatis: Nelle ftrade battute , e ne’fen- ticri antichi , dice Geremia , ha da rintracciarfi la verita, e rettitudine: Hie remie Cap. 6. Interrogate de femitis antiquis , qua fit via bong , & ambulate in ea. Nell’elezione delle opinioni , né fieguo le pit larghe , né tengo le pitt ftrette, ma fral’vne,¢ l’altre camino nel mezzo , che, come difi¢ i] Filo- fofo ,¢il ponto. certo: non lafcio di riferire alcune opinioni fauoreuoli, accid che la difcrezione del Canfeflore poffa valerfene, fecondo che efigera lvrgenzade'cafi. fi) Sempre é {tata imprefg difficile il voler gradirea tutti, e mais’ potuto auere confumato l’effetto d’eflere di gufto a ciafcheduno: fono i genijdeg]1 huomini tanro diuerfi ne’ fentimenti, quanto differenti nel volto; non conuengonotutti invndettame , nétutti hanno vn volere ifteffo , dal che procedono i diuerfi giudizij , e concetti delle cofe. Mille hominum {pecies 5 & rerum difcolor ufus ; Velle fuume cuique eft s nec voto vinitur va0. ; Non potrd io aflicurarmi, che quefta Opera abbia contentato tutti : poe trd perd perfuadermi , chea tutti non fia ftata ingrata , & anche potro af- fermare, che fia piacciuta 4 moltiflimi, poiché me n’accertano tante rer Plicate impreflioni , quante {fe ne fono fatte in si pochiannj in differenti ah B ~ ‘Regnis ~PROLOGO.

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