BCCPAM000545-3-09000000000000

Ad Roem. cap, de Hierem, ¢, 23: Hier: ¢e te ge Toan.c.s. 4 n . crane tn pibfore Agron, ideft, dice la Glofa, vs fudeat Sacerdos doéfring my co veritatem ingwirere, & docere; Non batta a Dioy che fijno i Confeflori arche piene, ¢ foprapiene difcienza, ma vole, che Ja diffonding, & in- fondino negli.altri. Non fichiama fodisfatro della loro dortrina , quan+ do quefta fence fta arida, fecca , otiofa, & infrurruofa ne'loro petri, ma vole, che efca al di fuori d’efli, Vole, che Ja comunichino , ch’ efor- tino, che ammionifchino, ¢ che indefefli la fpargano foura dell’y mane rerteno , finche la vedino fecondare, qual celefte rngiada, d’ottimi fenti+ mentii cuori , edicriftiane virth anime de’poueri peccatori, ¢he a’ lore piedi piegano il capo: Vole in fomma, vt fudear Sacerdos dotirigam, gr veritatem inquirere, & docere, ~~ eS We Quindi poié, che fatto vna fiamma it zelo di Paolo fulmina coll’ ira diuina coloro, che fiedono ne’ Confeflionali ftatue mute, & in vece dj metter in moftra la dorttina, ¢ Ja verita, che rinchiudono nel petro, nafcondeno Arofi preuaricatori Pvna, e¢ Valera fortto il veneabiehe. zionale della ftola, fenza mai dir parola a’ penitenti , fenza jpuitarii al dolce fpofalizio delle virtt, & incaricar loro il diuorzio cd vitij, col mottrar ad efsi delle virtit il bello, ¢ de’ viti) lorrido;¢ che altro fan- no caftaro, che farfi rei de’ peccati, che non fpiantano, ¢ commet- teré nell’ vnica colpa della loro tepidezza le colpe tutte, che foprauis uono, ¢ di giorngin giorng fi prapagano fempre' pit} nel Mondo per la loro taciturnita? Afpetting, dice Paolo, quefti cani' muri foura di sé terribiliffimo il gindizio di Dio , che fara loro vna volta conofcere quan- to fia contro d’ effi accefa la fua ira; Revelatur enim, {criue il Dottore delle genti, ira Dei de Galo fuper omnemimpictatem , c& iniufiitiam homie num eorum, qui veritatem Det tu ininffitia aetinent:e con ragione ; quan- do ti¢alcitrano a {uoi ordinj , ¢ nulla curano |’ orrenda prorefta , che ad efli fa per Geremia, divolere, che parlino, dicendo; Prophera, qui haber omnarum , narret fomninm, & qui babetfermoncm meum , lequatur fermonem menm vere » ¢: Pv Ma perche puol' effere, che tall'vnifi {cufino di non portare la dot- trina, € laverita aldi fuori del razionale cell’ A a a Domine Dens ecce nefcie loqui di Geremia, ¢ rifpondino, che non fanno;’per toglitre loro di bocca quefta feufa { indegna per altro’ di fpuntare fulle labra diqualfifia Sacerdote, ¢ molto pil ce gli Arofi , che reggono la gindicatura del foro del Cielo) per quefta mi f6 lecito fomminittrare loro , ¢ parole ,¢ mo+ do, ¢ tempo di parlare colla {tampa de] prefente Libro,¢ porger adefli quefto Razionale del giudizio fornito della dottrina ,¢ veritd necefla ria al loro miniftero: Piacciaa Dio, che fel veftina, e leggano coll'at- tenzione, che richiede il fommo bifogno, che ‘ne ha il mondo, qua- Je corrente per il buio dell’ignoranza alla perdizione grida con vocidi Sangue, Aimto, ohime! che non poflo fermarui fopra il penficre , ran= to é miferando il fuo ftata; ouunque fj volta }' occhia, non vede che» liberta , diffolutezze, ¢ pompe profane: non fi fentona , che ferori di vizij ,d’odij, di rapine, di fimulazioni, che fupprimendo quel po- co buon ‘odore, che tramandano le virti de’ ginfti, de quali per grazia del Cielo non mancano alla noftra Chiefa, fomminiftrano graue ton- damento ditemere, che fiainfetto, ¢ quafi del tutto corretto, G totns, come dice Giovanni, i7 maligno pofitus: E da tanta corruzione che’pud pea um pu + storia ortr alpetre hf eo aireieias th ose Se ie] Ciclo ’ anime battezzate, ma “il vederle, a die! vizio, toltami quefta bella {peranza ,’ mi pianta nel cuore va fenfatifimo timore, che {egnate co'l Sangue'di Chritto ip

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz