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Capitolo WII. Del Sacramento 'del Matrimonio 1353 facrilegij, vho per effer Miniftro dical Sacra- mento ,¢ l’alero per effere recipience ; ma va folo perché riceue indegnamente il Sacramen- to. Sic Leander @ SS. part. 3. Trat. 9. difp. 4. quaf. 13. 58, P. Padre m’accufo; ch’auendo fatto yoro afloluto di caftica , mi fono maritato fen- 2a difpenta . C. in primo luogo peccd V.S. mortalmen. re , efiendofi maritata con quefto impedimento impediente . | Mi dica, poftquam confumaufe matrimo~ nium , petije debicum, aut folummode foluic P. Allora,e dopo mulcoties petij . C. Non oftante quefto voto doueua V.S, reddere debicum , quando yxor cius , vel taci« té, vel exprefsé cum petebat; perche, fufli- fiendo validoil matrimonio , qualfiuoglia de’ Conforti deue di gluftizia foluere debitum: non oftanre i] voto, che Y,S. aueva , il matrimonio fd valido: Adunque di giuftizia cenebacur fol- bere. E’perd vero, che, fempre che V.S. perije, peccd grauemente ; perché adbuc contratto il matrimonio era obbligaca ofseruare il voto, in quante poreua, fenza far inginftizia alla Conforte: poteua fenza tale inginftizia non petere : dunque era obbligata 4 farlo. Prouo ja minore , perché nivno de’Cooforei tenerur ex jnfticia debitum pecere. L’vna, ¢l’alera ri- foluzioue ¢ certa, ¢ comune, Vedafiil Padre Bafseo Verb. Votum 3.n. 9, Layman Trat. 10. Ne 4+ CAP. 36M. 6. 39. Neque prima vice pornie licité foluere debitum primis illis duobus menfibus ex quo fuie contrrsGum macrimosium racum , & con confamactum ; perché in quefto tempo é libertad in tutti duei contracoti di non confumare,e d'cnrrarfene in Religione : Adunque in quefto tempo poterat non foluere, fenza aggrauio della moglie : Adunque ia virtt del voro dica. ftita era obbligata 4 non pagare, poiche il voto deue fempre ofseruarfi nel modo, che fi puod. Lo ftefso auniene, fe il Conforte adulte. rafs¢ , 6 fi facefse dinorzio legittimo; in que- fto cafo n¢ meno pofset debicum foluere, quod alias licité pocerat folucre , & ica vorum adim- plere. Vedafi Layman 1b. 5. Trat. t0. part. 13-cap, 1.n. 10, . 6o. P. Padre, ¢ chi potra difpenfarmi , ve debitum poftim petere 2 C. In primo lucgo , dico , che ponno i Vef- coui ; ponno anche i Religiofi mendicanti, che ‘hanno per guefto facolta, ¢ commiffione da’ loro Prouinciali. Rodriguez Tom, 1. quajl. 63. art, 1. Portel in dubis regul. Verb. Abbas ‘nm. 5.¢ Verb. Confeffor , erga Saculares n. 18.€ 23. Sanchez nella Som. Tom. 1. lib. 4. cap. 43. m 10.Come anche ponno difpeafare detti Ree golati,accid pofse debicum 'petere qui propa ter inceflum cum confanguinea vxoris fue ine tra fecundum gradum ius petendi amific, per vo prinilegio di Martino V. auendo anco {pea ciale commiffione per quefto da’ loro Prouias ciali , come dice Sairo in Clani Regia lib. 6. cap. 11.9. 98. Rodriguez quaft. 6 3. art, 1. Eariquez lib, 7. de Indulg, cap. 28. n. 6. i1 R.P, Leandro da Murcia fopra il 7. Capit. della Regola del N. P.S. Francefco quaft. 8, Sele. §. 2.0. 43. Aggiongono Leandro de! Sacramento Tom; 2. Trat. 9. difput, 24. 9. 17. in fine. Machas do Tom. 4. 1. §. part. 5. Trat. 3. doc. 2.0. 2 non effere neceflario , accid poffino difpenfare decti Regolari , che abbino licenza {peciale , 6 commiflione da’ fuoi Prowincialis il che dice cfiere probabile Diana part, 10. Trat, 14.¢ 4, Mifcel, refol. 20. 61. P. Padre in virtd di quefta difpenfazio-= ne, che miconcede , 6 il Vefcouo, dil Regoe lare , potro io, fe muore mia Moglie,accafarmi con aera? C. No figlio, perché quefa difpenfazione folo fi concede, accioché V.S. poffic petere de- bicum yxori quam nunc habet , ma merendo quefta , renine il voto ,e vi vole la difpenfa dal Sommo Pontefice, per contraere Iecitamence vo'altro matrimonio. Baflco Verb, Votum 3, num. 6. 62. P, Cosi anche m’accufo Padre, che ane- uo fatto voro di Religione, ¢ cid non oante mi fon maritao. C, Conofcena V.S. che peccaua grauemens te in maricarfi , auendo quefto voto ¢ P. Padre si. C, Confumauie iam matrimonium ? P, Padresi. C. Glié ftato difpenfaro il voto , antequam illud confumarec ? P. Padre no. C, Conofceua ancora , che peccaua graues menre confumando matrimonium, fine preuia difpenfacione voti? P. Padre si. C. Cofacerta é, che quello, che anendo voto di Religione, fi marica , & confumat ma- trimonium ,fenza che fe gli difpenfi l’impedi- mentodel voto, pecca grauemence ; ¢ che ne* primi due mefi, che ha prefo moglie , non po» teft confumare matrimonium,. La ragione é, perche pocendo offeruar il voro , non offerua; e chi non l’adempie potendo , pecca grauemen- te: Sed fic eft , che ne’due primi mefi dopo con~ tracco il matrimonio , pud ofteruare il {u0 vo~ to, entraado ia Religione , ¢ non confumando il matrimonio: Aduaque pecca graucmeace, fe lo confuma in quefto cempo, quomodocum. que confumec , fiue redendo , fiue peceado. Ec anco paflatiidue mefi, chela Legge concede a quelli, che & maricano , per poter liberamen- te —~

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