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CapitoloV HII. Del Sacramento del Matrimonio . lira, nonv’e obbligo di prenderla , auendola conofciuta forto parola finca, nel fearire di Sanchez nel luogo citaton.6.Nauatro in Man.cap. 16.n.18. Rodriguez tom. 1-Som. nella 2. edie Zione cap, 208. n. 8. Né quando , benche fijao vguali di condi- zione , ’huomo pero € molco ricco , ¢ ladonna molto pouera, v’é obbligazione di {pofarla, auendola conofciuta con parola finta; come infegoa Sanchez, ¢ Nauarro o¢’luoghi citati, Silueftro Verb. Matrimonium 4 n. 8, & altri, che cita,¢ fiegue Fagundez in 6. pracept. ib. 6» Cap. §.n.13.§. Nec item « La ragione dicucta quefta dottrina é ; per- ché , quando v’é norabile difugualianza nella - Condizione , 6 ricchezze , Ja doona ha fonda- mento di perfuaderfi , che & le promecca finta- mence il matrimonio: Adunque , fe conolcrn- dolo , copiam fui corporis facit , é chiaro , che s’e{ponea pericolo conofcinro del {uo daono; quale dene impucare a fe fieila , che lafcio-in. ganoarfi rolonratiamence , quando aucua ba- ftante fondamenco , di non allucioarfi colle re- nebre della paffione frandolraora . ilcontratio ; cio€ che i’eceeffo folo di no- bika,6 di ricchezze noa é fondamento ba- fiance alla donea , per conofcere, che fc le pro. nuerce fintamente ; infegna ,¢ bene , Caftro Pa. 120, vbs fupr. difp. 1+ de {ponfal. pun. 2. 30 berche affai frequencemeace auujene , che huoe siai nobili , ¢ ricchi {fpofaso per il grand'amo- re donne ponere ,¢ di gran fonga a {ec fefli in- fcriori: Adunque il folo eccefo di nobilra, 5 ticchezze noné fondamenro baftante, che la donnafi perfuada, che la parola, le fi da di {pofarla , fia finta. Con che non autodo altro fondamenco , per gindicare , che oon fia feria ja cal parola , fara nel cafo detco obbligato a {pofarla: Ma anendo altro fondamenco {uffi- cieore , accid la donna conofca, che la paro- laé fiota,in gueflo cafo fara vera lopinione ci Sanchez ,e degli aleri riferici ananti ; perche in queko cafo Gi verifichera , ch’ella ha voluto volontariamence efler ingennata colla {ua pro- pria paffione , che I'ha accecata, Vedafi fo. pra quelto pento Leandro del Sacrameorop. 2+ T rat. 9. de matrim, difp. 1.4.16. 50. P. Padre m’accufo anche, che ad voa Gionane diedi parola di prenderla , ¢ di poi hd f{pofato vo’alra, C. ¥.S, ha auuro qualche canfa , per fpofa- re la {cconda? P. Secunda a me fuie cognita fub promiffio- n¢ cam ducendi in sxorem. C. Cognonit & primam? P. Pedre oo, C. E’ opinione di Bafilio Ponte 4b, 13. de matrim. cap. 14.n. 4. Coainch , ¢ Rebelio coa Diana part. 3. Trat. g. refol. 240. ched primi Sponfali fattifiae copula fi siolgono per i {e- rs eae a ed 103 condi, ne’qaali copula interuenic. Ee¢ ia ras gione , ptrche quando occotrono dus cafe, & in vaa Grinchiude folo faffecuzione del beae, enell/altra leuitare il danao, s*ha prinaad . auer riguardo d’euvicare il daaao, che di con- feguire il bene ; nel concratre colla prima , cole la quale non fuic copula, v’é folo Viatereife di confeguir il bene del matrimonio ; e nel con- traere colla feconda, cum qua copula fuic, s'actende adeuicare il danno, quod orrum ci fuit ex talicopula: Adunque fi deuce accendere pid a@ conaere colla feconda , che collas ptima, . E’'perd vero, che fuori del peccato, che V.S. ha commefio contro fa caftita in copula habira cum fecunda, peccd anche contro le giuftizia; perche per gli {ponfali primi acqui. fio ragione di ginfizia la prima per il macri« monio:in dar parola alla {scooda cum copu- la, V.S, s'impofibilitd 4 contraere macrimo- nio colla prima s Adungue peccd. courro lz giultizia. De’ Spoufali per parte della Donna. . Padre m’accufo , che ho dato paro. ja ad vn Gionioe di prenderlo per ma- tiro , co’l quale poi mi fon maritara ; qui fi {ci uifice me virginem oon efie{ prouc de faGo 00 ¢ram) non Gi farebbe {pofaco meco. C. Per rifoluzione di quetto cafo , e d’aleri, f{uppongo , che vifono alcuni diferti perniciofi ai matrimonio: aleri ve a¢ [ono , che.non {ono perniciofi ,iorendopo pero meno apprezisbi- le: Perniciofi fono infirmita contagiofe , 6 qualche graue infamia. Noo peraicioG fono: V.G.fe Gi peofana, che la doona toile bella, ticca, aut virginem , & in reaicd oon era cale: Gli (ponfali , che fi celebrano con diftcci per- nicioGi, dono inualidi, ¢ quanrunque fopra- ueoghino agli {ponfali gia contracci , li difciol. gono: Gli {ponfali contcatti con diferci noa ptrnicioG non li faono iovalidi ; benché diano gius di farliionalidare , come 6’¢ detco nel n, 44.8’ doctrina di Ponce 4b. 12. de matrim, tats 28. n, 5 e6. Coniach de Sacran. difp. 236 le 12."9ufeq. . Erin guelto cafo de'difecti aon perniciofi pud la donna diffimularli, & occultarli ( quao- do lo factia fenza meocire ) accioché Jo Spofo non né venga in cognizioae, §2. P. Padre m’accufo anche, che il ral Gionine non voleua pid preadermi , & io ho obbligaro per giustizia a manccocrmi Ja pa- ola. , C. Midicas fil V.S. che Pinduffe a concracre feco glifponfali , 6 pur egli £0 quello, che ia- duffe V.S. P, Padre, eglifi, che mi cerce , ¢ follicicd, accié lo preadefli per marito 5 & 4 {ua inftaa- za 51. sistance il

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