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Be LrattatoV I. del VT. Comandamento « ; pondo, che, quantuaque fia pid probabile ~ che non poffino lafcieri gli poofali concracei; — per far voro di coprinenza , © celibaco uc) fee colo ; non é perd fenza probabilica il dire , che — 102 Gam violavits Ve impetraree difpenfacionem. Wwoti, ad eam ducendam in yxorem. *'p. Padre io non aueuo fatto anceceden- ‘temente voto alcuno, né dicaftira ne di Ree ligione ° 3 ak , C. Ha V.S fatto di poi voto di caftica , Res Jigione, 6 di ordinarii d' Ordine Sacro? Per- che eum non pracefserit copula cum ifta mu- Jicre , in opiaione probsbile fi pocrebbero {cic~ glicre gli fpotfaii per il yoro di caftica , Reli- gione , 6 Ordine Sacro, che dopo gli fponfali fi facefse. Vide Bafseum Verb. Sponfal. 3-M- 9- . “ —, Né meno ho fasto alcuno di quetti zoti. C. Habuir né copulam itis in {poafalibus ¢ P. No Padre. 6. SenonI’ha avuca, era lecito a V.S. defi- Pere dagli fponfali, per farfi Religiofo: Ika colligo «x Poutio , Soro , & Nauarro,, quos {e- guitur Diana part, 3. Trats 4. de Sacram, vefol. 208. i quali infegnano , che non pecca in rice- - mere l'Ordine Sacro quello , che ha coatratto . fponfalis Adungue né meno pccchera , facen- dofi Religiofo. Prouo la confeguenza,; per quefo , dicone,che non pecca ia riceucre [Ore dine Sacro quello, che ha contrarto {ponfali, perché nel {ao contratto Ra imbeuuta quefa condizione : Nifi meliorem flatum elegere , ti prenderd per moglie : Sed fic e& , che € miglio- Te lo ftato ,¢ pid perfetco quello del Religiofo, che del maricaco: Adunque &c, L’altro , per- che mageior obbligazione, e pid Rrerca € quel- Ja , che nafce dal matrimonio rato , che quella de’fponfali : Sed fic eft , che colui , che ha con- tratto matrimonio rato pud lafciare la Spofa, ed entrare in Religione : Adunque lo fefSo fara lecito a quello, che ha contratto {ponlali. 46. Dices contva boc, E’ pit perfecto Raro quello dei celibato, 6 continenza, che quello del matrimonio ; ¢ cid. non oftance , non € le- cico a chi ha celcbrato gli {ponfali , defiftere da quelli, per eleggere il decto. ftato del celibato, € di continenza nc] fecolo ; come iafegna con Sanchez , & aleri,, Cafiro Palao Tom. 5. difp. ‘A. de Sponfalib. pund, 20. 0.6. Adunque, quan- tunque lo ttaco di Religioue , 6 del Sacerdozio fia pit perferco, che i) tal matrimonio, non fa. ra iecito defittere dagli {ponfali contratti, per riceucre l'Ordine Sacro, 6 entrare ia Religio- ne. Rifpondo primieramente , ncgando il {ups pofto , che il celibato , 6 continenza acl [ecolo fia flato ; perché quefta parola fiato derina dal werbo flo, che figuifica flare con qualche fer. mezza ,¢ la vira celibe, non concorrendoui lOrdine Sacro , 6 Religione , ma ofservandofi neliccolo ,non é fiabile , né immobile : Adun- que ton € flato: Adungue, quantunque ac’ Spoofali s‘includa vircnalmente la condizione: Nifi meliores flatum elegero, non fi potranno lalcar glifponiel , per cleggere vita celibe 6 continence nel iccolo. Secondariamente rif. glifpoviali fi {ciolgono per il voco di conris neoza; come fi puo vedere in Palao whi fup. n, 5.67. 6. 1a 47. Auuercaii, che quaado dicizmo, che © fidifciolgono gli {poofali in alcunicafi, per — fopraucnite poucrta, iofirmicd, deformica, do longa afsenza d'yno de‘Spofi &C. s'inteade, che fi da libertad alia parce, che ¢libera,¢fana, _ per defifterac ; non pero alia parte, che paci- — {ce quefti accideaci: ¢ cosi, fe la parcefana non cerca defiticre , Valera noa reftera libera: — V.G. Pierro ha celebiaco gli fponfalicon Gio. _ uanna, Giouanna habse ca@us inhonchos cum alijs,ilche daa Pietro licenza diritirarG dal — coatratco ; fe Pietro, cedendo la fua liberra, vole accafarh con esa , non pud Giovanna ne. | garfegli, Contrac gli {ponfali Gieusnnicon — Maria; va quello iu loncani pacfi per molra | cempo , fenza darne auuifo aila Spola : quan- tunque a quefta fia lecito maritsre con vu'al- | tro , c.defilters.dagli fpoufalis perdic vole per | {uo Marico Giousnoi, non é ‘ecito ad efso © prendere vn'altra , n€ ¢libsro dall’obbligazios — ne d¢fponfali. Eca quefio modo puddifcore — rerfi in cafi fimiglianci, ‘7 48. P. Padre m’accufo anche, chenon po- tendo entrare in Religions, octeani , che quel- la Gionane mi libsraffe dalla. parola, cheie _ aueuo dara; Deiade aliam violaui, fubproe — miffione ¢am ducendi io yxorem. C. La parola fi feria, ¢ vera, 6 pores — finta ¢ P, E ftata finxa. C. Quefta Giouane era molto inferiore a V.S, di qualica ¢ P. Padre no. C. Enelle facolta? 4 P. Padre si, quella era molro pouera , & io | affairicco . Me Cy Se la parola fofle flaca feria ,e di cuore, — per maggior difaguaglianza, che vi folie, 3 in qualica, Gin ticchezze, era V.S. obbligata — a {pofarla ; perché efleado vera la parola, gli — {ponfali erano veri , ¢ verocontratco ontro!o: _ i contratti oncroa , ¢ gli fponfali veri obbliga- — no forte peccato mortale al {uo adempimente: — Adunque &c, 3 Lo ttedo dico, quantunque la parola foft fioca, fe per sicro folero cutci due vguali, 2ucns do V.S. conoiciuro quella Giouane ia vir ~ della parola dacale; come infegaa S. Tomalo 7 in 4. dift, 28, qual. Unica art, 2. ad quavtam. Let fio lib, 2..de iuftit. cap. 10. de imimrys per Sina prum dub. 3.n. 2. Sanchez lb. 4, de matrim.difp. — a0. 7. 3. & altri. a 49- klisndo norabilmence difyguali in qua- q lita, a +
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