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le wCapitole TIT. Dell’ Adalterio. 95 C, Sicchée in dubbio cf , num filius fic fuus, an coniugis illius mulictis; ha alcun fonda- mento conijciendi fuum ex.¢o quod natus eft poft nouem menfes ex quo accubuit cum ca? P. Padresi, ma ho anche fondamento co- nijciendi efle conizgis{uis quia cum-eo dor- miebat, & cohabitabar. In cafo di dubbio s*hada giudicare, che il figlio fia legittimo. Leffio , Navarro, ¢ Soro, che cita,efiegue Layman lib, 3. Sell, 5. Trat. 3. part. 2. cap. 14. n. 13.§.Sed quid, Villalobos nella Som. part. 2. Trat. wt. diffic. 34.0.5. & altri. 20. P. Padre, nell’altca occafione che con- nerfai con quefia perfona, fon cerco , che con- cepic, & peperic ex me, Conivx enim illius abfenferae , cercogue {cio eam cum aullo alio rem habuifle . C. Per procedere nella rifoluzione di quefto cafo con certezza ha da fupporfi, come cofa ftabile, e ferma, che i Padri {ono obbligati da- re gli alimenti a’ figli; la Madre € obbligata al- ‘Jeuare il figlio fiso a tre anni; & il Padre da treanniin si, fiaché il figlio colla fuaindu. ftria, etrauagiio pofla alimcararfi. Cosi dit- finifce il Tefto Ciuile 4, 3 tit, 19. part. 4. Suppongo anche, come cola ferma, che la Madre non:¢ obbligara con fuo difonore , & iofamiaa dire a fuo figiio , ch’¢ iliegicimo , Né meno il figlio€ obbligaro. credere a fua Madre, quale gli dice ch’é fpurio, quanrna- que.gli¢lo dica fotco giuramenco , 6 ftando in articolo di morte , fe non Jo conuiace , ¢ pro- ua con ragioni cali, che iifiglio non pofa ne- gatlo Azorio 3, part. lib..3 cap. 7.9. 5. Suarez Tom. §, de cenf, diflin, 50. Sect. 4. Vedafi Dia- DS part. Ate Trat, 2 refol. 33.¢ Trat. 6«refol. 55. Murcia Tom, 2. difq. lib. 4, difp. 10. refol, §. num. 6. Si nori anco,, che. quefti figii illegicimi, non folo fovo d'agersuio Coniugi adulcere , ma anche io pregiudizio degli altri eredi ; poiche il matito credendo fuo i} figiio gli laiciera par- te dell'eredica feoza eflerui obbligato. 231. Mi dica , mulicrem hanc viribus né opreffic , & viadecucus eam eft ? P. Padre, blanditijs, przcibufque tantum- modo folicitahi; vim vero non iatuli. C. Se vim ingwifee , nan folo farebbe ob- bligato agli alimenti del figlio, ma anche alle ipcie fatce dalla Madre in pregnatione , & par- to, & agli altri danni, Villalobos pari, 2. Trat. U1. diffic, 33.m. 1. Ma avendolo facto di {uo confenio, {ono tutti due obbligazi alli dan- ni fuderci . 22. V.§.conbglid guea Donna, vt fiium fpurium indnpeceret inter filios legirtimos , deci- picndo Coniugem , cxcerofgue filios legitti- mos ¢ P. Padre, di quefio ie oon Je diG cofa al- cuna, C. Leflio 1b. 2. deiuft. cap. 10. dub. 6.0. 46. Azorio p. 3. 1b. 5. cap. 6.7. & altri molti foe no di fentimenco , che aut confulac adaleer adulceram , ve incer legittimos iatroducac {pu- rium , auc ex fe , fine adulteri confilio , hoc Fa. ciacadultera , fijao tucti due obbligati, oa folo agli alimenci , ma anchea’ danoi dell’ere. dicd , 6 doce, quam coniux adultere dedic filio, 2uc filiz {puriz ; perché fempre fi verifica , che tuctidue fono canfa efficace di quefti danni: chi ¢ caufa efficace di qualche daano, € obbii- - gato a rifarcitlo: Adungu¢ in qualfGiuoglia, modo , quo adultera inerudic tanquam legiccie mum fpurium, fine confilio adulceri hoc fa. ciac, fiuenon, faranno tucti duc cbbligacia guctti danni, Scbbene Villalobos part. 2» Trats 11. diffic. 30. n. 5, Soto Lib. 4, de inftit, qua. 7. art. 2, Ea- riquez .che fiegue probabilmence Bartolomzo di S. Faukto in {peculo confelfionis difp. 23. quash. 8.1.8. Remigio Trat. 2, c. 6.§. 8.0.7. lafes goauo , che quando adulrer non confulic adul- tere, vet ingroducat fpurium inter legictimos, ma , ch’efla lo fa di fua propria voloora, quan- tunque fia obbligato fodisfare gli alimenti , che il marico da al iglio {purio , non é perd obbii- facto agli akridannid d'eredica ; 6 di dote : il che fiegue come probabile Diana part. 2. Trat, 17. cheéilterzo M:fcel. refol, 55. Ela ragione é€, guia fi aduleera incencaree adorcum huius © fetus {parij ; aduleer non dicererur caufa huius abortus , nifi aut confuleree , aut cooperacione {ua adiuaffer; Aduoque lo ftsdo deue dirfi dell” introduzzione del figlio {purio fra’ legicgimis Quancungue il vero€ quello, che dicono Lef- fio, & Azorio. J modo , co’l quale I’adulcera ha da rifarci- re quetti dagni, deue effere , migliorando i figh legictimi, 6 veri eredi de’ {uoi beni para. fernali ,e della fua dore; ¢ {enon ha nél’vno, né l'alero, procuri rifparmiare alere {pele , che pet altro porttia fare fecondo il fuo ftaco, ¢ la~ uorare pit dell’ ordinario, per rifarcire con quetto i danoi 4 fuo marito, & a’ figli le- giccimi . d Finalmence, per quanto pud fenza fua in- famia, deue configliare il figlio fputio, che. eotri in qualche Religiont , 6 che rinuntij leredica , come dicono Soto, Cordova, & Aragone, che cita, ¢ fiegue Villalobos vbi fae pran. 8. CAPITOLO IV, ' Del Ratto. pui virginem de domo Parris fui, 23. . Padre m’accufo, quod no&e furri- 7? camgue in domum meam adducam viclaui- 5 C. In
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