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Capitolo V I. Della Scomunica Del Canone ; 85 102 de cenf. difp. 5+ Sc. 2. Me Oe “Quando lo fcomunicato é€ vitando, none lécito comunicare con effo in alcana delle cofe derre ,né ad cflo con gli altri Fedeli, née queai e Valcro.2d vna cfteria, comel'anuertilce Sua- con lui. Ma quando lo {comunicato é Tolle. - rato , € lecito agli altri, Fedeli comunicare con effo , come fe non fofle fcomunicaco ; a Ini pe- 16 non é lecito introdurfi a crattare co’Fe- deli , fe non v’é indotto, 6 iouicaco da quelli aieffi. 46. ©. Padre , come dunque m’hd da di- portare colla geace della mia famiglia , per i'vfo necefiario della vita , ¢ foftencamenco ? C. La fcomunica é precetco ymano, che proibifce la comunicazione derta, ¢ non pud comandar cofa, che fia contro il precetto na- turale ;¢ cosiin molti cafi € lecico allo fcomu- nicato , quancunque fia vitando , tractare co’ Fedeli; & i cafi fi compreendono in quefto verfetro. — Vile, Lex , Humile , Res ignorata neceffe. 47- Vtile, e neceffé, aucndo neceffita, 6 vtilita pud lo fcomunicaro vicando traccare co’Fedeli,¢ quelli con luig V.G. élecito di- mandar limofina , ¢ darla allo {comunicaco,¢ fe € Medico , 6 Chirurgo, curarfi da lui , ¢ va- lerfi della fua perfona nell jofermira . ) Lex, vuol dire la Legge del matrimonio, per 1a quale € Iecito al Marito, & alla Moglie co- muoicate tra di loro, non folo quoad thorum, mea anche io tutce le cofe conceraenti il buon gouerno della famiglia . Humile , perayceee, che poffa trartare il figlio con {uo Padre , il feruo co’l Padrone , il fuddi- to co'l fuo Prelato. E generalmence , quando in vna famiglia € qualche {comucicaco, poono turti quei della famigliz comuaicare con luis Ita Bonacina de cenf. aifp. 2. quail. 2 po 3-Ss 2.N. 270 Res ignorata, vuol dire, che quando v’é ignoranza , tam iuris , quam falti , fi pud trat- tarecollo fcomunicaro. Per ignorantia Faéti, {e io non sd, che Pietro é fcomunicaco, dche non € vitando, pelo tratcare con lui: Jgno- rantia iuris,é€ Quando, quantunque io fappi, che Pietro € fcomuniceto vicaado , non 80, pero, che la Legge proibifce il comunicares co’ {comunicati, pollo craccare con lui lecita- menace. 48. Perd,acciochée VS. efca da’ {crupoli, f: ha la Bolla della Cruciata, io lafloluerd dalla fcomunica. Padre si, io bd la Bolla. C. To Vafloiuerd con fommo gufto ;¢ perd neceflario, che prima dia fodisfazzione al Chic- rico dell’ingiuria faccagli. P, E che fodisfazione hé a dargli. _C. Dimandargli perdono dell'ingiuria,, che ‘gliha fatto 5¢ fel'ha ferito, ha da pagarglile fpefe farce nel] curarfi. : P. Padre., to fard volontieri ; ma aliprefen2 tenon pofio , perche il Chierico € afente , né io poflo lafciare di comunicarmi adefso., per cuitare liofemia. ‘. C. Quando non fi pud fodisfare alla parce; infegaano comunemence i Teologi, chr lof. fenfore dia caparra, ¢ que&a caparra ha dz eflere pignoratoria, cio€é , che dia qualche pea gno , is fegno che compira ; ¢ {e quefto nonG puo fare , fiala caparra, 6 cauzious fideiuffre yia,cioé, che dia vna ficurta; ¢ fe quefto né meno puo far, bafta allora, che fia iurato- via, cioe che giuti,, che dara fodisfazzione als Ja parte. lo pero mi concento di meno , e voglio folo, che V.S, mi dia parola ferma , & abbia efficace proponimenco di dar fodisfazione 4 quel Chie- rico , che con queRo l’'affoluero dalla {comuni- ca, feguendo ja dottrina di Layman. lib. 1, T rate 5. Po 2- Cape 6, n. 8. §. Dico quarto, im fine; econ Valero, & Bariquez, Diana p.2. Trat. 16, refol. 44, doue infegnano , che per affolue- re nel foro della cofcienza dalla Scomunica, bafta la femplice promeffa di fodisfare. allas parce, fe il Peniceare ¢ ptrfona fedele, della quale puo {perarfi, che adempira cid , che pro- metre. 49. P, Padre, impegno !a mia parola , ace cid fia ficura, che lo fard. 0 Ora pero miviene vno fcrupolo,edé, che in yo’altra occafione incorfi in vn’alcra fcomu- nica co’l ferire vna terza ptrfona , & i! Confef- fore, che me ne affolué, non mi die, che Je defi fodisfazione, né io hd farro,e fd con {crupolo, fe l'aflolazione foffe valida, ; C, Ital Confeflore ( fe non Jo fcufa Pinan. nercenzé ) peccd. mortalment: in afolucria , feoza che prima fodisfscefle la parce , 6 defse cauzione di farlo, s00 pozendo allora fodisfae re;non fa perd per quefto inuafida l'afsolu- zione dalla Scomunica, né quella de'peccati. Sanchez lib. 3.de matrim. difp. 23. ns 3. & altris che cica Auila de cenf. ps 2, cap. 7. difp. 2.dub, 9. concl, 2. & altri molti. - Ma j’auucrro.,iche quantungque il Confefso- re per inauertenza , oon Ie abbia impoRo qus- fia obbligazione, deve V.S. dar fodisfazions alia perfona offela,¢ {¢ 000 lo facade di ouo- uo olla ftefsa fcomunica » come dice Vilialo- bos nella Som, p. t. Trate 16. diffite 20. nam. 10. ¢ conita ex cap, cos, de fentent, excomm in G» ; _ §0. C.La fcomunica , d lla quale ’ha afso- luro quelto Confefsore, era rifecuaca al Supe- riore ¢ P. Padresi, era riferuata al Sommo Pon- tefice . z __C, Gli fece dar giuramento di prefencarfi, quando potra , @ Sua Santica? : iy

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