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Capitolo YI. Della Seom unica de) Canone? i 3 Si dice finalmence$ feparatir a comunione fide~ lium; perché la fcomunica maggiore fa I’huo- mo inabile @ comunicare co’Fedeli nelle co- fe Divine , ¢ Policiche ; come dird pi a baf- fon. 45. 37. Alcune fcomuniche fone a iare, alere ab bomine $4 iure fono quelle, che fono fulmi- nace dalla Legge; E quefte durano , quancun- que moia, chi le impofe. Ab homine, fono quelle , che il Giudice impone per mado dij prececto 6 fentenza particolare ; ¢ quefte cef- fano , mortndo, 6 yacando quello , che leha impofte: Eda qui viene, che, quantunque il foggetto, al quale fi impofta , & incorf in efla,abbia neceflira d’efltre affoluro dalla cale {cemunica , p¢rdé’, non efftadoui incorfo viuen- do chilimpofe, non lincorrera , né porra li- garlo dopo, che fara. morto 5 come diré in ca- fo fimigliante, parlando de'cafi riferuaci nel Trat. 41. Appendice nm. 3. auuert. 3. La fcomu- nica pud eflere lata, O ferenda ; ¢ qual diffe- reoza vi fia trad I’'vna, ¢ l’alcra , {pieghero, par- lando delle cenfure in comune nella 2. Parte della Pratica Trat. 47. m. 289. & feq.nello {fpiego della Propof. 44, condannata da Alef- {andro VIL. ran 38. La fcomunica minore: Ef cenfura pri- vans Sacramentorum participatione, eleltione pafiva. Si chiama cenfare, wel che conbiene colla fcomunica maggiore, & alice cenfure. Si dice prinans participatione Sacramentorum , nel che fi diftingue dalia {comunica maggiore, tan- quam inclufum al includente , vel fecundum magis, vel minus ;petché la maggiore , non fola pri-' na dalla participazione , 6 ricezzioue de’Sa- cramenti, ma anche dal!‘amivifirazione ; La minore perd non priua deil'aminifiraziones, ma folo della ricezzione, quantucque pecche- ra venialmence quello , che colla fcomunica minore addofio aminiftrera Sacramenti. Vide Sancium in Seled. difp. 22.1. t1.§.Nec. S'ag- giunge , c& eleclione paffiva , a differcuza della icomunica maggiore, quale priua dell’clezione actina , ¢ paffiua; cio¢, di pocer eleggere, & eflere eletto m2 la minrore folo prius dell’ele- zione paffina . Auuercafi perd , che fe vno fa racletco, fara valida l’elezione, quantunque non fi debba fare; ¢ fara peccato mortale, fe fi fa, fapendolo; come confta cx cap. Si cele- brat. de Cler. excommun. La {comunica mioore fi pud incorrere per peccato weniale; ¢ folo s'in- _ Corte, per comunicare con chié {comunicato di fcomunica maggiore: Quefta fcomunicas mainore, come non é rifernata , pud afloluer- la qualfiuoglia Confeflore . Quelio ,che in ol- tre fi ricerca per la corale intelligenza delle cen- fure , lo riferuo per Valtra parce delie Confe- renze Morali; ora rifoluerd quello , che é il piu pracico , nelle dimande feguenti. £39. P. Padrem'acenfo , che ho meffo le maa A ni addoffo ad vn Chiecico: C. Uha feriro grauemente; 6 gli ha daté qualche colpo confidcrabile ? ; P. Padre , glihd dato vna guanciate . C. Tre forti di percoffe vi fono; vna legetes fa, altra mediocre ,¢ !’altra grauc. Percufio~ ne leggiera fi dice quelle , che oon lafcia alcue ng matca ,6 fegao all’offefo: V.G. dargli ya pugno , 6 wn calcia, batcerlo leggiermente coa qualche baftone: ¢ fi chiama leggiera. non perché non fia peccato morrale , ma beast! per- ché non hdiate quella deformica , che ricerca la Legge. Percuffione graue ¢ , quando vi fic. gue mutilazione dj qualche membro , melca ef= fufione di fangue {non dalle nari) da qualche ferica; 6 quando ii colpo é graue , quantuague efca poco fangue; 6 quando la percofia ¢ igng- miniofa , come batrere con vna canna, 6 dar qualche guanciaca., 6 quando la perfona € molco graduaca: V.G, vn Vefcouo , 6 altro Prelato . Percuffione mediocre, é quella, che media fra la leggiera , egraue , V.G. cacciare va den- tecon vn pugno, 6o fuellere qualche branco di capegli. La percuflione mediocre , ¢ grauc, fono ri- feruace al Sommo Pontefice. La leggiera al Vefcouo ; ¢ cutte fi ponno affoluere per Ja Bol- la. Bafico Verb. Excom, 7. n.7. Et anco ponno affoluerie i Regolari per i loro priuilegij , ecet« to quando fono riferuare 2 Sua Santica ; come é la grane,¢ mediocre , ¢ Ja leggiera quando é publica. Sanchez Tom. 2. della Som, lib. 6. cap. 17. n. 47. € con aleri i] Padre L:andro da Murcia oello fpiego della Regola de! N.P,S. Francefco cap. 7. 4. 8. Selle. §. 1.0. 34. 40, Sapena V.S, che v’era (comunica a mét- tere le mani addofio ad vn Chierico ? P. Padre si. C. Se non auefls fapuro, che reftaua fco- municato il percuffore del Chicrico , quancun- que I’ igaoranza fofle viacibile, oon eflendo craffla, 6 fupina, noa farebbe jacorfa in detca fcomunica. Silueftro, Tabiena, & altri, che cita ,¢ fiegue Sanchez lib. 9. de matrim. difp. 32. . 31. Diana part. 5. Trat.9. refol. 17.0 quali generalmente infegnano , che niuna pena’ Ecciefiaftica s'incorre da quello, che igaora decca pena , quancunque l’ignoranza fi2 colpa-" bile , 6 viacibile , quelia volra che non fij craf- fg ,¢{upina: la fcomunica é pena Ecclefiahi- ca: Adungue quello, che ligaora coll'igaa- ranza detta non Pincorre . ; 4£. Midica, la petcoffe data é ftata con- auuercenza , 6 pure ptr primo moro diira, ~* P. Padre, quantunqae foffi molca in cole. ra, tuca volcd non lefciauo d’anuertire , che il’ mettére le mani addoffo ad va Chietico , foe molto male. C. Si ricerca ‘anche, per jacorrere quefts La {Com

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