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© CapitololV. Del Dueilay si CAPITOLO IV, Del Duelloy 28. P Padrem’accufo anche, che in vna disfida amm2zzai vn huomo. C. Fi V.S. caufa, e¢ mocivo della disfida . 6 pure vi fa indorro da quell’altro¢ P. Padre, quello mi sfidd, sfoderando la fpada ,¢ piurando, che fe non andauo a bat. termi , m’auercbbe ammazzato. C. Quefto foggetco era perfona tale, che porena V.S. prudenremence credere l’aucrebbe ammazzata , fe non accetraua la sida ? P. Padre era yn huomo Cosi fiero , che oul- la pid temeua d’ammazzare vo"huomo, che d ammazzare voa mofca. C. Nonaueua V.S. alcro mezzo , per libe- rarfida que#@a Perfona? © P. Padre no. C. V.S. dunque non ha peccato in quefto cafo @omicidio . Azorio part. 3, 1. 2. cap. 5- gq. 3» Nauarro cap.15. n. 9. Toleto l. 5. cap. 9- & alcri, iqualiinfegnano , che quando qur'lo, che sfida , é cale, che fi prefume prudentemen- ce, che , fe non s'accerea 1a sida , ammazzcra lo sfidaro ,e non s’ha alero mezzo, per libe- rarli, pud accettarfi dallo sfidaco, e fe non puo alcrinieoci diffendere la fua vira , ammaz- zérlo. Perché quefto omicidiofi commette ia diffefa della propria vita , ¢ per redimerfi dalla veflazione: EB lo fteflo ius naturale permetce, che ciafcheduno diffenda Ja fua vica , ¢ fi redi- ma dalla veflazione ne] modo, che pud : Adun- que &c. : 29. P. Padre m’accufo, che vn’altro huo- mo , guale ad ogni pafo m’andata moleRan- do, dicendo, che ero wn codardo, sfidaia cuello per cuitare quefte moleiie. C. Succedé aleuna diigrazia ? P. Padre no. C. Autua morale ficurezza, che né dall’vna, né dall'altra parte doutua fuccedere danno confiderabile? bg rte P. Padre si ; perghé fuccefie il cafo in pre- fenza d’amici, & aneuo per indubjcaco , che quelli fabito ci auerebbero rappacificati , come di fatto aunenne, C. VS. in quefto cafo peccd morcalmente; perché , quantunque il {uo fine fofle diliberarG da quelle moleRtie , perd il mezzo era illeciro, © proibico, & non funt facienda mala, vt ene- niant bona. Vero €, che in quefto cafo V.S. non @ incorfa nella Scomunica di Clemente VUE. cosi con Trolienc, & altri, Viofegoa Diana part. 9. Trat, 16. refol. §3-°¢ part. 3. Trat. 6. refol. t. quali dicono , che quello , che ammetce ladisfide , per diffendere il {ao ono. ta, ¢ liberarfi dalla vedazione, che alcnso gli Gd , sioleftandolo ( ancudo ficurezz’ morale, che aon fuccedera dann} 6 difgrazia alouns). nen incerre nella Scomunica ; 4 V.S. € fuccefio to fledo olla {ua sfidz: Aduigue aon ¢ incors fa nella Scomunica . aoe, Si noti quefta dorttrina per { Soldati, quali adogni pao fopra qualfiuoglia differcaza fi prouocano aduclio; Sanoo perd moralmenre, che fubi-o I" Alti¢re , 6 alcrili hanno da rappa- cificare , {¢nza dar loro campo , che ficiriao ,¢ feri{chino: che queRi, quantuaque peochino gravemenre oell innitari a fimigliaoci side, noo incerrono peré nella {comunica. ‘ 30. P. fo alera occafiooe , Padre , ammzz- zai va'huomo in waa stida, qaale paceuo ficil-” mente cuitare . C. Fu V. 5. quello, che siidd 2 P. No Padre, l'alcro fii, che mi sfdd ; perd potene faciloenee lafciar d'aadare alla sida. C. Nella sfida vifono duc peecari morcalis L’yoo, contra la caritd propria: L'alero con. tro la giuftizia. Perche ¢ peocato mortales contro la propria caritd mercerfi a pericoly, della vita : & ¢ contra la givftizia meceerii a pe- ricolo d’ ammazzare il prollimo; nella sfida é pericolo manifefto di perdere la propria vita, ed'amajazzare il profimo; Adunaque vi fono duc peccaci mortali. Di piti, quello, che sfida , ¢ prowoce al duel. lo, commette vn'alero ptccaro di feandalo; perchée di occafibric, & induce i! proffino 2 peceare : L'incurre il proffino @ peccare¢ pec- cato M@{candalo : Adunqu: &¢. 3 S$: quello , che prouoca , 2mmazza lo sida» to, € obbligato a cute i danni f:guici dalla» morte, pérché ne fa caufa cocale, ed’ efficace, Ma, felo sfidato ammazza colui, che lo sfi- dé ,aon € obbligato a reflituire cofa alcuna. E’ comune, Layman. lib, 3. fe. 3. trat. 3. cap> 6.n. 5. Villalobos nella fom. p. 2, trat. 11. diffize 25 .1. Dianapart. 5, trat. 4. refol.5., & alsti_ molti. Ela tagione é perché Scienti , > volenti nulla fit iniuria. Quello, che prouoca alla sfida, sa, che va a rifchio di perdere la vita, ¢ cid non oftance vi fi efpone,lo cerca, lo follecita: Aduge gue oon gii fi fa aggrauio in ammazzarlo, quando eeglisfida. 31. Di pid quello, che sfida ,come quello, che aceetra la sfida, incorrono nella fcomu. nica riferuata allaSedia Apoftolica da Clemen-— re VILL. Quale incorrono aoche i Sigaori , che Concédono ii luogo » 6 fico, per efizttuare ia sfida,6 non limpedifcono, potendo, arile loro Terre. ol Cosi anche l'incorrono quelli i quali coops- rano alla sfida comandando, confegliando , dando aiuto, iacimando, 6 pubdlicands il ducilo. Anche quelli, che vanno ad affiftere ,¢ ve- dére la sfida , come teftimonij, non perd quel- lo, che ca{ualmente Ha dila , 6 mira da pats re _ 7

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