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parla di « quella folla del mondo» e di {< un prec1p1z10 di popolo»; un altro soldato, Giovanni Uberti, racconta la sua commozione nel vedere nobili delle case Falco– nieri, Bernini, Barberini, Altieri e tanti altri, inginoc– chiarsi a baciare, piangendo, il corpo di fra Crispino; e conclude: credo che « in quel giorno ... mi uscisse dagli occhi un bacale di lagrime ». Dopo sei giorni, il corpo di fra Crispino fu sepolto nella Chiesa della Concezione, nella cosiddetta « Cappella segreta», in un « deposito basso, ma sopra terra». Stante la fama di santità, negli anni 1755-57 fu istruito il pro– cesso informativo a Orvieto e a Roma. In tale occasione il p. Alessandro da Bassano dichiarò: « Sono stati stam– pati vari ritratti del servo di Dio, e solo in Roma sono stati fatti otto o dieci rami, oltre alcuni altri che sono stati fatti in alcuni altri paesi, e non si può resistere a sodisfare la divozione del popolo con distribuire le imagini... ». Fra Crispino fu beatificato il 7 settembre 1806; Fi– nalmente, il 28 febbraio 1923 veniva riaperta la causa per la sua canonizzazione e, il 13 luglio 1979, pubblicato il decreto di approvazione d'un miracolo attribuito alla sua intercessione. La sua canonizzazione è fissata per il 20 giugno 1982. Forse non sarà facile abituarsi a dirlo « san Crispino » dopo che, per lo spazio di 176 anni, è stato venerato col titolo di «beato»: ma nella sua esaltazione, che Giovanni Paolo II ha voluto al compiersi dell'ottavo centenario della nascita di Francesco d'Assisi (1182-1982), c'è da ravvisare un atto di omaggio al Poverello, che nei suoi figli continua ad arricchire la Chiesa di opere e di santità. 40
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