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a lui molto affezionato, di cui la cronaca ha notato la sollecitudine per il nipotino, a cui fece frequentare le scuole dei gesuiti fino a completare il corso della gram– matica e che quindi accolse come apprendista nella sua bottega di calzolaio. Marzia era una donna molto pia, e al suo Pietro non si limitò a insegnare le sole preghiere. Quando questi aveva circa cinque anni, in una visita al santuario della Quercia, lo offri alla Madonna. Additando al bambino l'immagine della Vergine, gli avrebbe detto: « Vedi, quella è la tua madre e la tua signora; in avvenire amala e onorala come tua madre e tua signora>>. Lo abituò pure a digiunare il sabato e a frequentare le chiese, dal mo– mento che lo troviamo continuamente impegnato a servir messe e ornare altari con fiori acquistati con gli spiccioli a lui dati dallo zio. La sua fu una fanciullezza pia: a dire di molti testimoni, quella d'un « santarello », che peraltro non scoppiava di salute. Forse era nato gracile: già vec– chio, dirà « non volsi morire da piccolo », e certo le pri– vazioni e i digiuni non dovettero contribuire ad irrobu– stirlo. La cronaca ha registrato un intervento dello zio, che cosi avrebbe investito la pia Marzia: « Tu sei buona a governare i polli, ma non i figli! Non vedi che Pietro non cresce, perché non mangia? i>. Di farlo mangiare si incaricò lui; ma, per quanto facesse, Pietro rimaneva sem– pre lo stesso, piccolo e magro cosi come sarebbe stato per tutta la vita. Alla fine il brav'uomo cedette, con una riflessione che portava alla luce la sua buona pasta di cristiano. Dandosi per vinto, disse a Marzia: « Lasciatelo pure digiunare; alla fine sarà meglio che abbiamo in casa un santo e magro, anziché un pingue e malvivente ». Pietro rimase nella bottega dello zio fino all'età di 25 anni. E fu qualche cosa di piu che un garzone intelligente, 4

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