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Tra scuola e bottega La vita di fra Crispino da Viterbo ci si presenta ricca di aneddoti pittoreschi e di detti arguti e pregnanti. Il primo a subirne il fascino è lo stesso agiografo, il quale si sente quasi obbligato a raccontare appoggiandosi ad essi, dal momento che sono cosi adatti a caratterizzare e pre– sentare il loro protagonista. Eppure, a ben riflettere, aneddoti ed aforismi possono portare fuori strada, poiché, mentre sottolineano certi aspetti, tendono pure ad isolarli dal contesto della vita vissuta, lasciando in ombra il quo– tidiano. E', questa, una premessa necessaria, poiché, con i santi, v'è sempre il rischio di idealizzare, vale a dire di non comprendere quale realmente fu la loro vita di ogni giorno, ossia quella vera, vissuta a contatto con gli uomini e nelle concrete circostanze in ,cui si trovarono ad operare. Crispino nacque a Viterbo, nella contrada detta del Bottarone, il 13 novembre 1668; fu battezzato il 15 dello stesso mese nella chiesa di S. Giovanni Battista col nome di Pietro. Dall'atto di battesimo vengono fuori anche i nomi della mamma, Marzia, del padre, Ubaldo Fioretti, e del padrino, Angelo Martinelli. Ubaldo, che aveva spo– sato Marzia già vedova con una figlia, era un artigiano e uscirà presto dalla scena, lasciando Pietro orfano ancora in tenera età, e Marzia vedova per la seconda volta. Il suo posto sarà preso dal fratello, Francesco, un calzolaio 3

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