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2º. E' stata • trodotta e comandata la vita comene sE:condo le ~ostituzioni pontificie, e sono stati proibiti i paramenti sacri di seta e gli omamentí con oro e argento, etc. 3º. Sono stati suppressi i ceremoniali delle diverse provincie, di <:u~ ognuna aveva il suo, nella parte che pregiudicava l'uniformita a?e costumanz~ r~~10se, e se ne e adottato provvisortamente uno solo di accordo con 1 due Defini~on, msmche non ne sia composto un altro che debba servire uniformemente per tutti. Sono state fatte pare in tempo' della Visita qua e la nei diversi Conventi alcune ordinazioni che sono estate credute necessarie pe.r mantenere e munire la vita comune. 4º. Per Superiori locali sono stati eletti per la maggior parte quelli che sono vissuti sempre nel chiostro, lasciando in generale in dietro quelli che dal anno 1835 sino al 1866 e 1879 sono dimorati fuori di chiostro, dei quali el piu giovane ha 68 anni, e g.ll altri contano chi 70, chi 75 e 80 anni. Sº. La parte piu difficile e lamentevole che resta a regolare sonó appunto questi vecchí, i quali per esser vissuti tanto tempo fuori di chiostro e per esservi rientrati hanno recato con se tutte le loro antlche abitudini. Sono ingovemabili, rirnpiangono l'antlco, condannano il nuovo, alimentano la discordia e dentro e fuori del Convento, acusano i Superiori, e alcuni come quei di Valenza, riconoscono per Superior piu il Vescovo che quello imposto dalla religione, al quale desubbidiscono; in somma portano o conservano !'impronta piu di sacerdoti secolari quantumque buoni alla loro maniera, che di sacerdoti religiosi amanti della disciplina e del vero bene dell'Ordine. 6º. Un Visitatore sarebbe un gran bene, poiche verificherebbe coi suoi occhi lo stato delle cose, sped.almente riguardo ai religiosi piu anzi[ani] accennati. 7º. Non avendo un -eligioso che sia capace di fare il Vice-Postulatore in Roma perla causa del Vener. da Cadice, il Commisario co' suoi Definitori ne rirnette la scelta al P. Generale. 8º. Due nuovi Conventi sono offerti all'Ordine. uno dal Vescovo di Leone e l'altro da quello di Lucena, etc; se ne demanda la facolta dalla s. Sede per la erezione canonica. • • • • • • • • • [CARTA DEL P. FSTEBAN DE ADOAIN AL MINISTRO GENERAL (26 enero 1880)] [Fotocopia APCV 0112/5; original en el Archivo General de Roma G 62, 11). Rmo. Padre Generale. No~ poss? meno che scribere a V. Rma. P. come un figlio che pieno d'aftlizione e ~cato _il suo cuore piange, si lagna ed recorre al suo Padre domandando au~llio. Cosi n01 Cappuccini spagnoli, figli di san Francesco ed di fatto esclusi del' umone al vero capo della_r~ligione ci lagniamo justamente ed per cio rec~rriamo a v. ~!:~~~ºe:~:~ e:;:ezi~e per e~~e per ~re la scisma che come losó, che il Rmo. P. Uerena con ale~ v::~~~~ c:_co ª. V. . P. perche c~ente Commissariato. Ha scrito al Provinciale di Nav°~ tr~_bag~a ~ sostenere il suo malissimente nel dare le loro firme, e che el P. s~~:1d'~d~~h~n~~!~~

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