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ERA A A i ¡ | RAR ITA - e ico " es e o 26 mente, fenza occultare la veritá » énecelfa- rio. che il Giudice abia (emipienaprova : Perche, quantunque allora il Giudice legit- timamente interroghi y non há pero legit- timía azione, perobbligare a non tacere la ; 3 da qui viene, che quando , 0 il A Feltimonió dubitano , fe il Giudice abbia femipiena prova , ponno occultare la veritá . E laragione e, perche in dubbio é migliore la condizione di chi polliede 4 reo e in polleflo della fua indennita , Men= tre che non glicolta, che il Giudice há fe- mipiena prova cóntra di lui-: Adunque in dubbio fi deve favorire il reo, e (1 puó oc- cultare la veritá . Vedali il P. Leandro da Murcia Tom.2. difq. lib. 4 dif. 4 refol.y. num, 12.413. Vedali quello diró circa di quefto piú diffufamente nella 2. parte della Pratica rat. 15.cap1 mum. 2. e 6ap.16.num.Ó9. e cap.7. sum. 77.€ fe. : 22. P. Padre m'acculo y che in unaocca- fione avendo períomolti danari nel giuoco giurai di mai pid giuocare ; e dopo. hó giuoca- to venti volte. ; C. Quelte volte, che V.S. há giuocato, fono (late folo per puro divertimento , 0 pu- re há ginocato danari? P: Padre, quattrovolte hd giuocato.per divertirmi ; le altre tutre ho giuocato danari. nn Quelto era giuramento promiflorio ; che obbliga a fare quanto_s'é promeflo; per eflere de meliori bono. Peró , come tutta: la forza della promella coníifte nell'intenzione diquello, chelafa, Sc ilmotivo , che V. S. ebbe in fare quelto giuramento, fú P'aver per- foilfuo danaro, «il fuofine fú di non per- derne piú nell'avvenire ; da qui viene, che fempre» e tutte le volte,-che há giuocato danari dopo il giuramento di non giuocare» Yhitraígredito, efatroun peccato mortale : maquelle quattro volte , che há giuocato per divertir, non há peccato , perché a quel fi- penon Soppone il divertir con due amici . 23. P. Padre m'acculo , che un'altra vol- ta giuocando con Pietro, e perdendo ¡o al- cuni reali, quello ( parti fenza volermi man- tener giuoco , 8 jo[degnato giurai di mai pid giuocaré con lui C. Ugiuocar V.S. con Pietro , gli era oc- cafione d'inquietudine , di rifle » per ellere Pietro búomo Jitigiofo? P_ Nód Padre, giurai folo per ri(enti- mento di non ayermi voluto mantener giuoco. PS Trattato IL del IL. Comandamento. C. Quando fomiglianti giuramenti (i fan- no a finé di non giuocareton períone , che danno occalione di litigi , il giuramento e valido y SCobbliga: e lo ftello e quando (1 giura dinon giuocare nella tal caía ; 0 al tal giuoco y che fono occalione di qualche danno. E laragione e, perché ¡lgiuramento promiflorio de meliorá bono obbliga: € mi- glior bene non giuocare con tali perfone, nella tal cala, eal tal ginoco, ove occafione di male, che giuocare : Adunque il giura- mentoobbiiga , Sanchez Tom. 1. im Defilloz. lib. 3. cap. 18 num, 9. Quando peró il giuocare con tal períona, nella tal caía, dal tal giuoco non e occafo- ne di male, ma folo fifa il giuramento per qualche fdegno , non obbliga tal giuramento. Sanchez ibid. num. vo. E. la ragione €, per- ché il giuramento- promiflorio , acciacché obblighi , há da effere di migliorbene; none tale il non giuocare colla tal -perfona , nella tal cala , dal tal giuoco, quando il motivo é ibriferito: Adunque non obbliga. E'ben ye. ro, che il fare- (imili giuramenti e peccato grave, Oleggiero, fecondo che piú,.0 me- no, E grave y Oleggieroil motivo, percuiÑ giura. « : 24. P. Padre m'acculo , che lempre che mi metto agiuocare , prorompoin giuramen- ti, e maledizioni, perché [on tanto sfortu= nato , che rare volteguadagno . C. Quefto e molto ordinario nel giuoco, e quantunque V.S; 'non havefse fatto giura- mento di non giuocare, pecca tuttaviafem- pre chegiuoca cofa di rilievo, per caufa di uelti giuramenti ; perché non foloé peccato are il male, ma anche il metteríi a pericolo difarlo: a V.S. il ginocoe pericolo di pecca- recon giuramenti, emaledizioni: Adunque V. S.-peccherá fempre , che giuocherá . E per elserein lei quelto peccato di coltume, 82 occafioneprolima, che l'induce a tantigiu- ramenti , e beltlemmie , V. S. e incapace d'afsoluzione le non cerca d'emendaríi. Come, e quando deve negaríi l'afsoluzio- ne , o peril coltume, 0 per Poccafione prof lima, ft dirá dopo. sel trar. 10. Prop. 60. P. V.P. potrá elimermi dall'obbligo del giuramento , che ho fatto , dimai pid giuo- care? C. Si figlio; moltimezzi vi fono, che la» no la difpenfazione , commutazione, rilaf= fazione» di che tratteró di poi nella materia del voto. 25. P.

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