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Cap. 1. del Giuramento:: chiamai ad elaminarí due perfone , quali fapevo beniflimo che non fapevano il difet- to, fowra di cui dovevano efler' elaminate » e:tenevano colui per huomo-dabbene , € cosi giurarono , che «non aveya vizio'al- cuno; >. YD C. Non hi V.S. peccato in quefto, nell' opinione di Hurtado, checita, e fiegue per probabile Diana p. 5: trat. 7. refo/.14. Quin- tanadvena citato dal P. Murcia Tom. X. difq.lib.2. difp. 5. refol. 2. num.8.: 8 il mede- fimdiMurcia approva il fuo [entimento nel num. 20. 1 quali infegnano eflere lecito in- durre un' altro a giurare una coía , che real- menteé falía, maquello, che la giura, pen= ía ellere vera . Perche e lecitoindurre un' altroa fareunacola, che non e mala: Atqui ilgiurare il falío materialmente ( il che 4 fa, quando fi giura, che lacofaé, come fi crede ) non e peccato: Adunque non fará peccato indurlo agiurare. Mipareperó pid vera la lfentenza contraria; Perché uno íto- lido-, e ftravolto-di fenno non pecca , fa- cendo-un' azione dilonelta , e pure ció non oítante, non e lecitoindurloa farla: Adun- que benche colui , che giura materialmen- teil fallo, e refti Ículato per 'ignoranza dal peccato, non lara lecito indurlo á giurare: Quefta fentenza e di Azorio Tom.1. lib, 10. cap. 11.92: S.[Queres. Suarez de Religion, T.3.1ib.3. de jur.cap.14.num.8. Equaotun- que la prima fentenza di Hurtado fia proba- bile , deve limitarfi con queíto, cheil giura- mento non ceda in danno di terza perlona. Cosi lolimita Lugo Tom. 2. de juf. difp. 39. Seél. 3. e Giovanni Martinez del Prato pr.- rep.q9. Tom.2. cap.24. 9:6.S, 5. 19. P. Padre, maccuío, che nella ftefla informazione quefti due Teftimonj ftimava- no quella períona illegittima , -eflendo per altro legittima; ¡olifeci capaci della veritá, e con quello giurarono, che la tal períona era legittima. C. V. S. propofe loro ragioni tali, e Te- ftimonj degui di fede, che baltaflero , per cavarli dall' errore , nel quale erano? P.. Padre si: chiamai due períone di co- Ícienza , edi tutto credito, equefti li afficu- rarono , ch'era legittima. C. Reltarono foddisfatti i due Teftimonj di quello diceyano loro quelte due períone, e credettero fenza ritrofia, y dubbio, chela tal períona era legittima? P. Padre si, 25 C. Adunque V.S. há operato prudente- ménte, elecitamente, come dice Hurtado , con Diana nel luogo citato. *e/o/. 10. E' leci- toindurre un' altro a giurare laveritá , che ignora y facendonelo prima capace con ¡ítro- menti , d períone degne di fede . E-la ragio- nee , perche, le quei tali Teltimon;j avefle- ro Íaputo la veritá , fi farebbero potutiindur= rea giurarla: Atqui col Teltimonio di quel- le períone hanno fapata . Dunque fi ponno obbligare a giurarla.. Ñ 20. P. Padre, m'accuío, che avendo ve- duto» che Giovanni ammazzó Pietro , fui chiamato ad elaminarmi , Á io tacqui la ve- ritá , rilpondendo anfibologicamente. C. Del modo co 'l quale íi ponno uÍare Damfibologíe , tratteró di poi mel trar, 1. /0- pra la Propofitsone 26. e 27. dove [piegheró in che fenío lono condannate l'amhbologíe . Per ora Íolo elaminaró , quando in queíto calo y e titolo', Y caufa d'occultare la ve- ritá. Mi dica , il Giudice, che lo citó all elame aveva [emipiena prova? P. Padre , gia mi conftaya , che Giovan- ni-era flato legittimamente accuíato y e de- nunziato. C. Quando non v'e femipiena prova del delitto , fi puó occultare la veritá , ancor- che il reo fia legitrimamente denunziato y e quantunque fia provata Pinfamia , Lenza peró che vi fia la femipiena prova; cioé un Teltimonio , che abbia depofto contro il reo, d provato tali indizj , che equivaglia- no ad una femipiena prova . Itá communi- ter DD. che cita il P. Murcia Tom, 2. di/z, lib.4. difp.4. refol. q. num, 12. infine. Vedak Laymian Tom.1. lib, 3. feób. 5. tract.6. cap. q» num, 3,4 7:49. 21. P. Padre, io non lapevo, fe il Giudi- ce avelle , 0 nd lemipiena prova. C. Poiche V.S. era. in dubbio , non era obbligata a rifpondere la veritá; e per intel- ligenza di quelto, fi deve fupporre, che il Giudice há due azioni, d diritti; uno e di procedere all elame , 8 interrogazioni del Teltimonio; e Paltro e, che il Teltimonie rilponda conforme alla fua mente lenza oc- cultare la veritá. Accioché il Giudice pol= faprocedere adinquirire, A elaminare, ba= fta» cheil reo fia legittimamente accuíato» e fía provata infamia; ma affinche il Giudi- ceabbia diritto di pretendere» che il Telli- monio , d il reo rifpondano fecondo la fua mente, *

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