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22 4. Sogliono alcuni dividere il giuramen- verbale, exilto; reale €,quan- ds end la Croce, 9 'Evange- lo: verbale, quandofi fá colle femplici paz role. V.G. giuroa Dio, che quelto é vero: Milo, quando fi fa e colle parole, e co'l toc» care cole Sacre . V. G. giuro a Dio e per il sañt' Evangelio , che tocco , che quelto € vero ; pero quelta divifione di giuramenti non edivería in [pezie morale , né € necel- fario fpiegare in confeffione » le il giura- mento e reale, verbale , 0-milto , come íi pudo vedere in Sanchez Tom, t. in Decaloz, lib, 3. cap. 1. 1um. 9. > 5- Suppongo in fecondo luogo » che il giuramento fatto colle debite circoltanze , e atto di virtú di Religione 5 fi raccoglie da quel Teíto del Deuter. cap. 6, che dice : Do. minin Deumsimebis , E ¿ls foli fervies , ds per momen illius jurabis . Tre condizioni (i ricer- caño , e baltano , acciocche il giuramento lia giuflo, chefono, veritá , gluítizia , enecef- fitá : colla dal Profeta Gerémia cap. 4. dove dice: Jurabis, viviz Dominus y inveritate, (S injudicio, Gin juflitia. Laveritá coolifte, in che Je parole corrifpondano all' inten- zione dichi le dice, e mancare in quefta, € peccato mortale , fia pure la materia grave» o leggiera . La necefflitá , Y giudizio conli- fte, inchenon fi giuri fenza cauía , e giura- re fenza queíta , quellawolta, che non man- chi, né laveritá , ne la giullizia, é peccato veniale La giultizia confifte in quello, che la cola ia lecita, ebuono quello, che li giura, dcilgiurare di far cola mala , e pecca- to mortale , le e cofa grave; veniale , le € leggiera: Bonacina Tom.2. di/p. 4. in Decalog. 9.1. punél.3.1num. 7. 6. P. Padre, m'accuío » che hó un mal' phiso, e pellimo coltume di giurare ad ogni pailo. C. Econ quali parole fuole V. S- giurare? P. Padre, una yolta giuro , per Crilto, altrevolteper Vanima mia, altre per mía vi- ta, perlaCroce. C. Per procedere con diftinzione» há da fupporli + «che il giuramento conífte in chiamare Dio in tellimonio di quello, che fi giura 3 ed acciocehé la parola fia giura- mento ,. fi ricerca inteozione formale , d vir- tuale di ginrare; e lempre che 4 proferiíco- no parole tali ,-che mella comúne accetta- zione fono ricevute» e tenute per giura mento , y'¿ l'intenzione virtuale di giurare. Trattato 11. del 11. Comandamento. 7. Udire giuro a Dio,-a' Santi, viva Dio, per Ja Croce, per la vita dell' anima mia, per l'abito di San Pietro, di San Francelco, cosi Dio mi falvi , per il Cielo di Dio, per la Fede di Crilto, tutte quelle, e limiglian- ti parole fono giuramenti.. Pero il dire , giuro y fenza aggiungervi altro; Diolo sá, queíto non e giuramento; come néanche:il direin fede mia, ¡o buona fede, a fede giurata ; perche con quelte pas role non sintende fe non fedé umana . Né meno égiuramenro il dire, in mia colcien. za , Óper vita mia; perchéqui non Sinten= _ de altro , che Pufo della ragione , e non l'a» nima. Né meno il dire; cosi Dio majuti; ncil dire come fanno le madri a'figli, per quelto mel'hai da pagare , mettendohil di to alla fronte; perché in niuna diquelte pa- role Sinterpone l'autoritá di Dio . Tutto guelto e dottrina » che li pudo. vedere in To- maío Sanchez Tom.2, Decalog. lib. 3, cap 2 per sot. in Fagundez fopra il Decalog. lib,z. cap. 2, 8. Mi dica , queíto coltume , che hi di giurare» e di giurare con veritá, din rugía? P.. Padre, fecondo che mi.viene l'oscalia» ne; alle volte con veritá, altre in bugía. C. Il coltume di giurare, quando fempre í giura con veritá, e folo peccato veniale; perché il coltume e un'abito generato dalli atti ripetuti, 80 edella medema Ípezie, e natura diquelli. Atqui, il giurare con ve= ritá e lolo peccato veniale : Adunque peo- cato veniale [ara altresi il collume. Ma quando tal coftume e cauía, $2 occa- fione , che fi giuri in bugía , allora quelo collume e peccato mortale; perche metterli in pericolo di peccare mortalmente, é pec- cato mortale: il coltume , quando éoccafio- ne , e radice , dalla quale naícono giura- menti fall , mettea pericolo di peccare mor- talmente: Adunque quefto coltume per Íe fará peccato mortale . 9 Midica,le volte» che ba giurato in bu- gía , erano.con avvertenza y. 0 pure folo por= tato dal'abito fenza riflefione y d confidera- zionealcuna ? P. Padre , non Vayvertivo , fe non dopo che avevogiurato . C. E'awvertenza , che e polleriore all atto, no'l fa peccaminofo; perche , fe nel farlo non v'ebbe avvertenza , non fú- volon= tario; elatto palfato » ch'eglié, non e-ca= pace di ricevere la malizia ; che non ebbe nel principio , Íecondo la regola a. che

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