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20 td vera , 0 che folle degno d'ellere adorato? . Padre nó. dá S 7.S avede offerto culto al Demo- nio, credendo , che avelle Deitá vera, la- rebbe flata idolatría formale ; ma averlo ado- rato lenza quello errore y €idolatría materia- le, oppolta Puna, € Paltra alla vireú della Religiong . ; 36. Ha V. S. infegnato ad alcuno quell' at= te de malefici? P. Padre si, a due Perfone. . —C. Per quefto peccato di Ícandalo y, coll quale le hiindortea peccare, e-caulato que- lla ruina fpirituale all' anime loro, deve re- flar perfuala., che il Demonio le terra: in- gannate colle (ue luggeltioni, acció non fi confeílino; e giacche V. S. e lltata cauía di ruina » lará bene , che lo fiaanche d'edifica- zione» edifalute, procúírando di perluader- lea rinunzíarea tutti i patti diabolici, $ a confeflaríi» quando per quelto- non ponno in- correrein male , ddanno alcuno temporale ; comené pur V.S. veincoría. 37. C. Ha V. S. alcun valo d'unguenti magici, libri d'incantelimi , d carte diabo- liche ? P. Padresi, hó appreffo di me un valo. C. Lorompa , e faccia in pezzi; abbruci i libri, ele [critture,. e procuri nel ayveni- re di non communicare con perfonedi mili coftumi, ée ancoy Le vi folle vicina di abi- tazione fismucti di cala , Le comodamente puó , eflen'allontani. Conolce V.S. altre perlone di quel arte ,' evizio , complici de' Íuoi malefic; ? P. Padre si. €. Sáppia, che:non e obbligata a denun- ziarle , in opinione di Suarez tra?. de fide di/p.10. fed? q, num. 18, 11 quale cita Pegna, e Simanca. Lo fteíso infegnano Megala, Por- tel citatoda Diana p..1. 114%. 4. refol. 9. .J qua- li dicono, che mai alcuno e obbligato a de- nunziareil complice del fuo delitto , perche «€ mai obbligato a denunziare fe Jelso : denunziando il complice virtual- mente denunzia fe. fleíso :. Adunque non ve obbligazione di denunziare il complice. Provola minore; perche fe Pietro folse obbli- gato a denunziare il fuo complice, il com- plice farebbe altresi 'obbligato a denunziare Pietro, come Ps ea íuo: Adunque de- nunziando ile i0esy denunziarebbe fe medemo . E”peró limitata queíta dottrina ; perche nell” erelia formalé ellerna , e nella Trattáto 1..del T. Comandamento. folecitazione li € abbligato a denunziare il complice $cc. A Queño.? 51 modo , e Pinterrogazioni , colle quali Sbanno ad efaminare y (Y interrogare ¡ fartuechieri ; echivolefe pin difufamente vea derlo fefo , loveda- in Martino del Rio+mella difq. mag. 1.6. cap.1.feéd. 3. 38. Circa il modo, co'i quale há da dipor= tarít il Confelsore con tali-períone, quando le manda a confeísari dal S. Ufficio, affine chele caltighi, fiveda Layman ?om, 1. /2é7, 5, trat.É:cap. 5. num.Y 5. e feguénti, Si compiaccia Dio per [ua Mifericordia il. luminarle y e levare da' loro cuori il. velo te- nebroío deglrerrori y. co” qualile tiene accie- cate il Demonio» acció non yedano la luce della veritá. 39. Acciocchei Confeísori poífino anima- re cosi quelti, come tutti gli altri peccatori a confidare nell' infinita Milericordia di Dio, potranno brevemente luggerir loro il feguen- te elempio. . Riferiíce S.: Geronimo» che un Giovine / incarnato ne' vizj, perduto il timor di Die ammazzd fuo Padre, $ un fuo Eratello....E prendendo quanto gli poté vénire. alle ma- ni, le nando vagabondo per il mondo Ípre- gando >. qual'altro-Prodigo , in mille laidez- ze le fue foltanze - Stando [epolto in tanti vizj, udi un fermone della Mifericordia di Dio, e tocco dall' Altiffimo fi confeísó con moltiflime lagrime, ét-ricevuta la peniten- za fene ufci di Chiela ; incortrata nel viag- gio un efigie di Crifto Crocifilsos proltra- tofegli a p edi fidiede a piangere, e diman- dargli perdono de” fuoi peccati-con. tanto dolore, efentimento delle fue colpe, che vi refló morto d'avanti dalla violenza del cor- doglio . Accoríe molta gente ,. e correndo la voce del -cafo arrivó al Gonfeísore, qual correndo anch'egli pregó icircoltanti a pie- gare le ginocchia aterra , ¿ta pregare per quell'anima ; mentre con tutto fervore tutti oravanos Ícefe una Colomba dal Cie- lo , con una carta bianchiffima in bocca , che laíció cadere a” pigdi del Giovine mor- to: H Confeísore la lefse pubblicamente , e conteneva fcritre quelte parole: Per il pen- timento , e dolore de'fuoi peccati, che ha avuto quelto Giovine .«peceatore , Dio há ulato con lui tanta Mifericordia y che nel punto, che fpiró, Panima ua fú portata al Cielo dagli Angioli lenza toccare le pene del Purgatorio » Da
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