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zione .. Da elladifferiíce la vana olfervanza in quelto, chela divinazione li fá , per lapere cole occulte; ela vana ollervanza > per avere altri effetti , come Ícienza, lanitá , ricchezze: fi diftingue anche dal Maleficio, perché quelto ef 1is nocendi aliis ope Damonis . E Vuno li chiama Venefcio , Valtro Amatorio 5 queltoe quando fi uta dell affiftenza efprella , d impli- cita del Demonio, per Ívegliare in altri Pamo- re carnale , d odio contra alcuno. Il Venefi- cio e, quando s'ufano tali patti , per danneg- giare. Il nome di Magía , d Malehicio íi Íuole prendere per ogni lorte di fattucchieríe, delle quali parleró in quefto capitolo.. 25. L'Irreligiofitá: Ef vetium ¿quod tendit circa irreverentiam Dei. Lafua prima Ípezie il tentare Dio, cheíi definice cosi: Tenzatio Deief diótum, vel faétum , quo quis explorare cupit y num Deus fit porens , fapiens, Ge. Irá D. Thomas2.2.4..95.ar2.1. ll tentare Dio , dice S. Tomaío , puol'ellere in due maniere , una tentandofli- elprellamente ,. e l'alera tentando- fi interpretativamente: allora licenta elprel- famente » quando dubitando di qualche perfe- zione dí Dio, fi fi qualche cola per ifperimen- tarla; efeil dubbio di tale perfezione fofle politivo y in quefto cato il tentare Dio farebbe erelia formale. In due-maniere poi fi tenta Diointerpretativamente: primo) quando íi la- fcianoimezzi naturali, per arrivarea qualche fine, volendo, che Dio lo faccia conleguire fenza quefti, come le un infermo, fenza va- leríi delle medicine, volefle, che Dio gli re- fituille la lanitá: Secondo, quando alcuno li ette in qualche pericolo , dal quale folo Dio puó liberarlo, comefarebbe il gittarí1 da una torre. Itá Sanchez im Deca!, 1 2.0.34. 1.1.4 2. ll tentare Dio elprelsamenteé peccato molto grave , ne puó elsere- veniale per parvitá di materia, Il tentarlo interpretativamente» é ancor” elso peccato mortale di Íua natura,ben- che pud lafciare d'efserlo per tre capi; uno per ignoranza , che non fia crafsa; Paltro»> le al- cuno (li mettelse in qualchepericolo per fpe- ziale impulío di Dio, come vi fi poíe gettan- doli nel fuocorSant' Apollonia; e per terzo fe la materia foíse leggiera, per queíto capo puó anche alcuna volta elsere peccato veniale , come feia alcuna leggiera infermitá non 11 volefsero adoprare medicamenti » Íperando vanamente , che Dio darebbe la falute, fenza dimandarla, per mododi miracolo.- Sic Lel- lus de 748 .1.2,capP.45 dub A. nun, q.infne. Sanchez /::p. 4. 5.¡m/0me,.. Cap. 1V. della Virth della Religione . 17 26. Il Sacrilegio, cheé un' altra Ípezie d'Ir- religiolicá: Ef altemjus Sacri violatio. E pud ellerein tre modi; uso contra Jocum Sacrum y comeil ferire, 0 Pammazzare in Ghieía ; Pal- tro contra Perfonam Sacram , come aflalire, e mettere violentemente le mani-addollo ad un Sacerdote, d peccare con perfona , che ha voto di caltitá; ultimo e contra rem Sacrám y comee il ricevere indegnamente i Sacramen. ti, rubare Calici ,+0 altre cole Sacre . Dello [pergiuro , che e anche [pezie d'Irre- ligiofitá , tratteró nel flecondo Comandamen- to cap. 1, E della Simonía nel trat. 1O. 1.153. dy feq. nello fpiego delle Propofíz. 45.e 46. coma dannate da Innocenzo XL. enella feconda Parte della Pratica trat, 10. num, 141. 27. P. Padre, maccuío , che ellendo relta- to ferito da un colpo ricevuto, chiamai un" huomo , di cui dicevali, che ávea virtú di rilanare da fimiglianti ferite, e con una oOra- zione y che mi vi difle lopra » mi rifanó. C. Gliapplicó alcun” erba,.0 altro rimedio naturale , che potefle avere virtd di rifanarlo ? P. Padre nó, colle lemplici parole, che mi vi dille, mi rifanó. G. Sappia, che há peccato gravemente , e quelto é fpezie di luperltizione , che li chia= ma vana oflervanza. S. Thomas 2.2. 9%. 96, art. 1. Perché y quantunque fia nella Chieía la grazia delle Curazioni 1. 44 Corinth. 12, quefte peró fono annelle alle períone, e non alle parole: vediamo , chequallivoglia perlo- na, Che dice le parole d'un certo Salmo, cu- racon quelte: Adunque non égrazia dicura- zione, cheanziincludono un patto virtuales é implicito col Demonio. Suarez de Relig. l, 2, de fuperfiit.cap. 15. 14m.25, Altra cola farebbe , le applicalle qualche erba, daltrorimedio, che potelle avere yir- tú di rifanare ; allora, quantunque vi me- (colafle qualche divota orazione , fenza peró certevane» eprecile circoftanze , non fareb- be illecito. Suarez ¿bim. 24. Sanchez in Deca- log. Tom.v.Í,2.cap.40. num. 39. Navarro nalía Somma latin, cap. 11. .1um.36. St altri molti., 28. P. Padre, m'accufo,ché in un' altra oc. calione fui morficato da un cane arrabbiato; jo chiamai uno» che rifanava da fimili morli= cature , € quello animandomi , e col farmi lo» pra il legno della Croce , m'há guarito. C. Quellaperíona era virtuola , e di buoni coltumi ? P. Padre si, era períona dabbene,. e per tale tenuta da tutti. B C. H
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