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Della Confeffíone.. 7 tal' uni” poco flemmatiei , e mandarlo ad efaminarli; prima perche fono rari quelli, che ritornáano una volta rigettati ; e poly perche [omiglianti períone , che tacieno i peccati, comunemente [ono gente di corto intendiu.ento; € queíti tali y dice il Padre Vaíquez - 4 il P. Granata citati da Diana p.10.trat refol. 31. Hurtado dijp.10. de Pa. miz. cap.6 fol.362. Non li devoño mandar via, quantunque venghino fenza haver fatto lelame luficiente ; anzi deve il Confello- re fupplire al difetto dell'efame > che man- cacoll'interrogarli , fapendo beniflimo d'or- dinario quello , in che ponno- aver manca- to: 4 aflolvendogli incaricargli » che di nuovo elaminino con tutta diligenza la lo- ro cófcienza , e che ritrovandovi qualche cofa di piú, ritornino un'altro giorno a ri- conciliarli : l'iftefío dice , citando Henri- quez , Remigio, « altriil N.R. P. Torre- cilla nella feconda impreffione delle fue Conf. srat.2. Confult, tx. E per ifperienza hó veduto nelle Mio» niche, avendo colle dimande; « interro- gazioni cavati dal cuore ji peccati a lomiglian- ti perfone , e detto loro , che le poi li ricorde- fanno di qualch'altro peccato » torninoa ri- conciliarfi , non hanno poi portato al Confel- fionale coía, che dirmi, , benche con ogni diligenza (1 fofíero elaminati , ne tanto ave- riano confeflato col mertervi tutta la diligen- za a loro políibile», «quanto ne dicevano inter- rogati, Gcefaminati da me. Per ellere la pelte pi contagioía y chein- fetta innumerabilianime, ele danna di piú, la vergogna. nel -confellare i peccati; come lo piange ii grande » $ Apoftolico Spirito di S. Vincenzo Ferrerio: O guam mulsi pro- pter verecundiam in confeffione frcla damnantur. Importa molto , che 1 Confellori con faga- citá , e dellrezza y amore , e dolcezza di- mandino fempre a” Penitenti- ful principio della confeffione ,: fe hánno- taciuto alcun peccato per vergogna; .efela perfonae tale, che 11 pofía fofpertare , che ftiaallacciata con quefto lacciodel Demonio, fe le potrá fug- gerire quell'efempio ».che qui pongo bre- vemente , per darle la Ípinta a ben confel- farfiz ebenche fia molto trito , volgare , € non poco ripetuto; tuttavolta per aver fatto infinite converfioní, egiallo, che ogni gior- no fi replichi. Nelle Croniche antiche della mia Sera- fica Religione (fi riferilce , che viaggiando due Religiofi del mio P. S. Francefco, ed entrando in una Chieía, per farvi orazione , v incontrarono una divota (al parer loro) e Principale,Signora, che ad uno di loro di- mandó ; che li compiacefle di confellarla; le rifpofe il Religiofo, che molto volontieri Vaverebbe fentita; e mentre la fentiva nel Confeflionale , fi ritiró il compagno ad ora- rein una Capella , dadove vidde uícire dal» la bocca della Dama , che 6 confellava , molti, Sorridiflimi rofpi, eche uno d'in- credibile [pavento venuto piú'volte fin ful- le labbra della Donna » tentava d'uícirne, maappena compariva Íulla porta della bocca» che Íubito tirava di nuoyo dentrola tella, Finila fua confeffione , á appena riceve Pal- folazione , quando tutti irofpi, che aveva vomitato quella povera Signora , faltellando di nuovo gli entrarono in bocca , e per la boc- ca nel cuore, Partirono dalla Chieía per profeguire il viaggioi Religiofí, enel camino racconto il Compagno del -Confeflore la vifione avuta de” rolpi : il Confellore fubito foípetto il miftero : ritornarono addietro y per ritro= vare la Dama, egiunti al luúogo, intelero » oe allora allora era morta di morte impro- viía, Si polero in orazione per raccomandare la dileianima a Dio; e mentre oravano con tutto fervore, videro entrare per la porta della Chieta a cavallo d'un Drago inferna= le quell”infelice Donna , la quale da tutte le parti del corpo buttava Ícintille di fuoco; aveva per cingolo alla cintura una orribile vipera , checafligava le fue brutalitá; por- tava per pendenti attaccati agli órecchi due feroci Ícorpioni in pena de' tanti ofceni uditi; le mammelle le fi erano tramutate in due bocche di fornace, che gettavano fiam- me fetenti in. pena delle fiamme impudi- che.» che -nutriva ancor viva nel feno ; e fiamme di fuoco orrendo erano i di lei ca- pegli in pena de' naílri, e delli intrecci di tera , e doro 3 co quali allacciava l'anime incaute in brurti amori : S'avvicinó la Igraziataaidue Religioli, e difle loro: fap- piate , che io lonoquella Donna, che or ora se confellara da uno di voi , eche la Giulti- zia Divina m'há condannata ad una eterni- tá di pene infernali per le mie gravi colpe di difoneflá :e la caufa della mia dannazione tut- taé ftata l'aver taciuto le bruttezze commelle per vergogna , ejeri colloccalione si buo- A 4 D2,

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