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CA A a e Delle Scomnnicbe della Bolladella Cena. 587 incorrere in quelta cenfura, ufurpando i be- niriferiti, eneceflario, che fiano beni, ch appartenghino a períone Ecclefiaftiche per ragione della Chiela, Beneficio , 0 Monalte- ro; perche y fe folfero beni , che gliconve- niflero pertitolodi patrimonio, ereditás Y altro modo (imile , non sincorrerebbe queñta cenfura , ufurpando fimili beni ; come con Cajetano P'infegna Toleto nella Somma ; lib. r. cap. 28. num. 3. e l'infegnai iomedemoin cafo fimile mella prima part. di queña Prat trat.11. SÍ 2. mum,31.pag. 279: > X Sopra la parola m/urpant , y e difficolta, fe Gignifichi ibrubbarli femplicemente, 9 ál rubbarli, come fe non foflero altrai y maco- me follero proprj: Leandro del Sacramen- to, con Cajetano , Navarro , 4 alvri, che cita Tom 4. traét 3: difp:10; quef. 4. tiene per piá probabile quel!” opinione , che di- ce, che Pufurpare , mon e quallivoglia: fur- to, maquello, nel quale ( piglia Paltrui, come foíle cofa propria, 9 dovuta a quello, ehe la piglia ;-e-che non incorre in quelta cenfura quello , chenon rubba in quefta for- ma: ll contrario tengono Saito. lib. 3.cap.2I, mum. 4. la di cui opinione tiene per pro- babile Filliucio Tom. 1. 2rar.16. cap.8. quej. YE. 4117.223. € quantunque jo tenghi per probabile 1' opinione di Leandro , mi-con- formo perd-nella contraria 3 Puno, perché rare volteaccaderá, che alcunorabbi ¡beni altruisy come le follero Íuoi proprj , ecosi pare farebbe frullatorio il fine di queíta fco- munica: Valtro: perché, ó quello , Che pi- glia tali beni , giudica , chefiano Íuoi, d:che liano d'altri; le giudica, che fono fuoi, ée in buona fede, che fiano fuoi s li pigliá, no1 commette furto formalmente: (e giu- dica ; che fiano d'altri ; come potrá pigliarli , come follerofuoi propr;: Adúmque la parola ufirpare y cheufaqueño Canone> non fi deve intendere diquello, cherubba¡ benialtrai, come fe follero faci proprj, +9 fi doveflero a quello, che-di piglia> Paltro , perche la no. ltra dottrina fi deduce dal Tello Canonico, cap. pañale 14 queñ so dovedk dice: Euro nomine ben? intelligitur omis '¡Uiciza ufarpatio rei aliene'.. Adunque dee Quelto fteíTo infe. gnai nella prima part. digueña Prar,Trar. xy, $ 2.num.31. pag 279: Circa della feconda parte di quelo” Ca- none, chee [equeftrare, S'avverta , Che [e- queltro, parlando genericamente, non éal- tro , che confegnare á qualche períona in depofito , cultodia , o. pofleffione qua'che de: , fopra la quale vi fia controverfa fra dueparti, finche fidecida il litigio, e fide- termini a quale delle due parti tocchi : e quefta fequetro, uno e volontario , Valtro necellario ; volontario e , quando ambe le parti convengono nel depofitare la cola liti. gata, finche (i decida a chi appartenga : Se- queltro neceflario e) quando il Giudice ex oficio y Y'adiftanza d'alcuna delle due parti, comanda, che fidepofiti, ¿ ponga in cutto. dia la cola litigata :-1o quelo Canoné non íí parla del fequeltrowolontario, néincorre in queftacenfura quello , che con privata auto- ritá y efenza giurifdizione fequeltra(le ¡ beni Ecclefallici ; ma quello, che cio facelle giuridicamente , impedendo alle períone Ec- clefiaftiche il pigliare ibeni, che per Bene- ficj» Chieía ; 9 Monallero ad efi convengo- no . Vide Bonacinam To». 3. dif 1.94, 18. punét. 1. num. 8. 8 Leandrum 4 Sacramento bi fupr, quef. 13. $. XIX. Della decima orrava Scomunica della Bolla della Cena. Ello della Bolla:: Quive colleftas,decimas, taleas y preffantias , Y alia onera Cleo. récss y Pralatss , Y aliós perfonis- Ecclofiaftin cis , ac eorum y US Ecclefarum , Monaflerió.. 10n, Taliorum Beneficiori Eccleffaflicorum bonis , illorimmgue frubtibrs, redditibus, Ú pro. ventibus bujufimodi abfque mil; Romani Pont; cisiJpeciali , (e expreffa licentia imponun?t Ur divirñs etiam exquifitis modi, exigua? , ada Acimpofra; etiam afpont? dantibús, Ú concen dentibus recipiunt "Nec non qui per fe, vel alios y diretlo ¡' el indiredd? vadilia facero exeguj y vel prociirare y ars in rildem auxilium. confilimn , vel favorem prafare non verentur h cujufcumgue fnt praeminentia dignisatis, or. dimás, conditionis. ayr Ratas y eriamf Imperia. li, aut Regal prefulgeant dignitate y (2h Prim. cipes y: Duces , Comites y Barones y (7 alii Po. Pentatus, Juicumgue eriam Regnis; Provim sis Civitatibus, (y Terris quoquo modo Prefidente, á Confiliarii , Y Senatores y MUE GUOVÍS ctiam Pontifitali dianitare iMÑigniti . Innovantes de- eneta fuper bis ferSarros Canoñes. 12%min Les teralenf noviimo relebraro , Quim alii Com ciliós generalibis edita y etiam: cum comparó, , O" panssia els contentis ¿ Nota | oi e — as to
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