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Propofizione XLI. Condannata . 569 delPoccafone profíma , Lugo difp. 14. feét. 10. num 151. € in fmili eriam de occaffone proxima Peruditifimo Moya Tom.1. trar. 3. difp:7. queft. $. num.8. con Layman, Navarro, ($ altri: laragione? 5 perché, fiecome gl abiri delle vir. 1d fi perdono cogl' atticontrarj : Y. G. Pabito della fede , coll atto formale dell'erefía; cov sigli abiró viziof per gli atti delle virtd com trarie: Atqui y P'atro della penitenza , e dolore, e contrario all abiro , ecoftume del vizio : Aduna que, e, - 279. Quelto difíi colle formali parole ri- ferite sella primaparte di queña Prat. trat.11. mum.214. Ecavendo veduta quelta dottrina il dottifimo P. Fr. Martino di Torrecilla , lariferiíce, e citandomi la liegue nella foconda impreffione delle fue Confulte Moral. trat. Y. Confule. 17. num, 118. e quelta medema dot- trina contradice, $ impugna il P. Fra Emanuele della Concezione mel fuo trat. de Penit, difp. 2. queB 13. mum. 206. ($ foqu, giá ho fufficientementerifpolto alle fue obje- zioni, efoddisfatto perfettamente a' fuoi ar. gomenti mella 1. part. trat. 10. num. 247. (P Jfequent, pag 255. e cosi ceffo dal fondar qui nuovamente quefla dottrina ) e fue ragio- ni, dc Autori , poiché tutto potrá vederfi nel luogo citato de'la Pratica , dove lafciai altresi avvertito mel num.271. pag. 260. Pins tenfione , che deve avere il dolore (raordi- nario , per interrompere, Y diftruggerel'abi- to, e chenon quallivoglia traordimario do: lore Pinterrompe , ma quello, chefari tan- to efficace, che fi proporzioni all intenfio ne dell'abito, d coftume ; e lo ello há da dirfi dell"occalione proffima , proporrione fora vata, 280. Dico per felto , che quantunque ne cali di fopra mentovati, nelle conclufto. ni paffate : V. G. quando Poccalione e invo- lontaria, «e in altri, che ho detto, polfa con- cederíi Paffoluzione; alcuna volta perd [ara neceffario, fe bene pofía concederír, il ne- garla per modo di medicina, d moftrare il Confeflore di volerla negare, nella forma, Che dilli nella prima parte trar. 9. Cap. 1. mum; 17. € fequent. pag.203. accioché il Peniten. te , vedendo, che co (uoi peccati, e colla reincidenza in efi nata dal” occalione fi mette arifchio, che gli fi neghino le porte del Cielo, ele chiavi dell” afloluzione , con- cepifca orrori a' fuoi peccati , € quefto. fia freno a'fuoi diffoluti coltumi . Quella me- dema dottrina infegnai parlando dell' abito di peccare, sella prima partetrat.10.m.272, pag. 261, enelnum.273. ayvertii, che qual. che volta non fará quefto conveniente , per= ché pud con quelto fdegnarfi il penitente; e non eflendo incapace dell'affoluzione, puó , Che non fia medicina , ma veleno il negargliela : Vedafi cola; e fopra tutto la dilcrezione del Confellore fra quella , che» toccando il polío all'infermo, e conolcendo la fua compleffione , gli applichi il rimedio, che (ari conveniente, per fanare la di luz infermita. PROPOSIZ. XLI. CONDANNATA; E' lecito a quello, cheimprefia, efñzere qualche cofa di pi di quello, che imprefio, fe Ñ oba bliga d non riperereil capitale fro ad un cerra Pempo , 281. SUpongo primieramente , che il mutuo é un contratto, nel quale fi trasferilce il dominio della cola imprellata al mutuatario; Muruam ef, quod ex meo fe sum. E U'ulurae Pinterelle y che (iriceve lo= lo a titolo del mutuo ) dimprellito; Ufiwra eh lacrum ex mutuo, Suppongo per fecondo: , che per quello» ch'e d'imtrinfeca ragione del mutuo, non Íl pud pigliare interefle; perché per il mutuo non li pud pigliarinterelle: Adunque nd me- no per quello , che ¿diragione intrinfeca del mutuo. Suppongo per terzo , che la ragione in= trinfeca del mutuo, che il mutuante reli privo per qualche tempo del danaro, che impreftó ; perche quello, chemutua, tras. feriíce nel mutuatario il dominio della cola impreftata : Adunque facendolo padrone, e necellario , cheil mutuantete ne privi per qualche tempo . 282. Dico primieramente , Che quello, che diceva la Propofizione 42. condannata y era y che, fe Pietro impreftava a Giovanni cento ducati , e Sobbligava a non ripeterli per un'Anno» dun Anno, emezzo» d piú » Ó meno y poteva eligere da Giovanni qual che cofa di pi fopra i cento ducati , per obbligarli 2 non dimandare il capitale in tutto quefto tempo: il che e falíifiimo, 8€ improbabile praticamente ; perché 1 obblia go y che Pietro s'impone di non ripetere per un'Anno, din tanto tempo la cola is preflata , noncaltro , che Vonere di rellaz privo it dra] a AAA | 1] | | | ed
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