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fubito che li vede colla Donna in caía, mo- ralmente parlando , e in pericolo manifeílto di peccare . 296, Suppongo per quarto, che una me- dema occalione pudo -elfer proffima per uno , e-perun'altro:nó , perché uno e pid fragile dell alcroz-alcuni piú vizioli , altri meno , alcuni refifllano pi ajutati dal timor di Dio, altri reliltano meno trafportati dalla paffione. Suppongo per quinto, che concubinato y pigliando: rigorolamente y _E/4 freguens , U confuera fornicatio ; cum.eadem perfona do- mi retenta , abutendo ea tanquam uxore : E quelto concibinato puó: efsere in fpezie d'adulterio, fe uno de' due folle maritato; o incello, le parenti , d femplice foroica- zione, le liberi; come dice Trullench fopra il_Decalog. Tom.z. lib..6; cap; X, dub. 9. nun, 1. ez. 270. Dice primieramente:s che il Con- cubinario hada efser obbligato dal Confel- lore 2 fcacciar di caía la concubina, quan- tunque quelta fia molto utile per (uo: rega- lo, dx alfiltenza , e quantunque non trovi altra con facilitá y che lo ferva cosi bene , ne gli accomodi con tanta delicatézza ¡ci- bi: e Popinione , che dice ¿il contrario, é la condanvata in quelta propolizione 41.-€e con moltiffima ragione: L'uno y perché pon e cauía ballante il regalo, écalittenza del Concubinario y. per far inyolontaria Poecalione proffima , l'altro y perché quelta opinione era molto fcandalo(a:;' e cauía di gravi inconvenienti » poiche un huomo ac- ciecato dalla fua concupifcenza giudiche- rebbe , chefolo la fua amica abbia-abilitá di accomodargli icibi, e tutte le altre glicau- lerebbero faltidio: Adunque , -per evitare tanta cecitá y 8 inconveniente , con mol- tiflima ragione li condanna quelta propoli- z:one. 271. Dico per fecondo ¿ che non deve efser a soluto il penitente, nonfolo quando há in caía Poccalione y ma anche quando P'há fuori con facile ingreso di peccare len- za impedimento; come dice Giovanni San- chez melle Seler, difp. 10. num. 3. e quelto deve intenderíi» non folo quando v' e peri- colo di.peccare- con -opra confumata-, ma anche quando w'é di peccare col peníiere:, toccamenti, óaltri peccati ; perché occalio- ne prolfima fi dice y quando y é pericolo Anorale: di .peccare : Adunque importerá Propofizione XLI Condannata. 567 poco, che lia Poccafione dentro,:0 fuori. di caía y, 0 cbefiail peccato di quella ó queli” altra Ípezie-; per affermare y ch'efsendovi pericolo.morale di peccare, lia obbligato il Confefsore a non alsolvere, il Penitente , che non s'apparta dall' occafione , o l' abbiain.ca- (a, 'O-fuori di calas, pecchi- in pendieri,. 0 pa- role, od opere» ju quella, d in quell” altra ípezie di peccato . 272. Da qui s'inferiíce , che non deve elser alsoluto ¡1 Concubinario , ne la con- cubina » che non s'appartano dali” occalione» per dirquella y che selce di cala, non po= trá ricuperare qualche quantitá di danaro, che gli imprefló, néavereil fuo falario: Né quello» che há in cala Pamica » 0 la vilita fuori , per dire, che incorrera rota, le la [caccia di caía, d:mon la vifica, flandovis 0 vivendone fuori ; Né meno i Giovani, 0 Giovane , che. lempre- che vanno infieme ne” balli, giuochi, conviti y 4 altre cole, commettono -peccati gravi y fe non banno propolito fermiflimo -d'appartarli da tali concorli; perché non pudo elser afsoluto chi non há propolito -d'appartarli dal peccato e pericolo morale del peccato : Atqui in quelti cali.di.concerí v'é pericolo morale del peccato: Adunque quello , che non hi propolito d'appartarli da. (mili concoríi di ballis giuochi, epalsatempi, che gli fono pericolo morale. di peccare y non puo elser aísoluto. Neé meno há da elser afsoluto quello» che per aver in cala lamica» 0 vilitarla fuori, cauía Ícandalo, lo non la feacciadi caía y ú non delifte d'andar. alla fua. Némeno deves efser alsoluto l'infermo , che tiene l'amica in caía co'l.medemo Ícandalo, e per il pes ricolo, chey le rilana, poísa di nuovo tors vare al vomito della colpa ; come dice, e bene Lumbier fopra-queíla propolizione » Tom, 2. num. 820. 273. Sinferiíce per lecondo, che quello, che € ín-occalione dubbia di peccare; cioé, che dubita, che la tal' occalñione fía pericolo morale di peccare , € obbligato ad appartar- lené ;.come con altri dice Leandro del Sa» Cramento part. 1, trat, 5. difp 7. quef.33. Némenodeve elser. alsoluta la Donna, che per. far Olteria, etenerlocanda , vive in pez ricolo. proflimo di peccare , [e non lafcia quelt' impiego y. potendolo laíciare. fenza notabile dannoy.0 Í[candalo; e lo ltelso dico, fe non licenza lalerva , o lerye, che lafer- Na 4 vono,
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