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mo libidinolo , e peccato mortale; e lo ftefío fe ti fa per diletrazione carnale, 0 fenfuale; ma , le non foliero le vilte molto ofcene , né brutte, né con pericolo di commozione ve- nerea, d lalcivo confentío y ma per curiofitá, non farebbero peccato mortale, ma veniale: Ja ragione cola dal detto di fopra. Da quié, che pecca mortalmente 'huomo-,- che mira le parti pudende, dle proflime ad elle della Donna, vel ¿ contra; perche fimiglianti vi- ile fone ex /e moltoindecenti, e provocati- ve: Ma non Íará peccato mortale mirare per curiolitá , O leggierezza , o guíto la faccia + 0 manidiqualche Donna bella, non eflendovi pericolo di dilettazionefenfuales né confen- folaido: Vedafi Truilench wbi fupra , num. Y4.€ 15. per tot, Némeno fará peccato mor- tale, ceflando quello pericolo , fe una perfo- na per curiolitá , 0 leggierezza afpicit ve- renda propria: ly idem fuftineri porefh , fi wir virinatantis pudenda leviter ex curiofítate tam- zum ajpiciat , citra periculum aliud lafcivi comfenfus y aut fenfualis delebtationis. Trule lench eodem num. 15. Vide etiam Balleum Verb. impudicitia y num. 14. Hinc tangens fua pudenda , fi ob delrblatiónem , peccat graviter y Ff leviter ex curiofitate citra aliud periculumy venialiter: Sedin bis omnibus , quia periculofa mMiMÍs y Cave. -.266. Dico per fello, che né meno quelta Propofizione condannata parla delle parole (porche ; e quantunque fia vero , che non fono peccato mortale, quando fidicono per leggierezza fenz' altro fine , d pericolo; ma, le li dicono con animo di provocare lafci- via, d a laido confenío 30 con pericolo di compiacenza in chi le dice, y le lente, fa- ranno colpa graye y Aflolutamente -parlan- do fono tali parole incentivi di brutture , fcintille di: fenfualitá > e diftruzlone degli onelli coltumi» fecondo quetlo , che difle PApoftolo 1. ad Corinth 1 5.: Corrumpunt bos m0s mores colloquia prave , Quelli y chedico- no fimili parole , fono.come i Sepolcri aperti, cb' elalano vapori fetidi di corruzione abbo- minevole; Sepalermm patems ef gutrnr eorum., Píalm, 5. £ alle parole di queíta qualitá con- viene:moltobene quello, che difle San Ber- natdo Serm.24 inCant. Unum illud verbum, uno immomento y multitudinis audientiumn > Áum aures inficis y animas imberficit, . « 566 Trat.XV IIS piegodelleProp.Cond.da Ale fs YI PROPOSIZ. XLI. CONDANNATA 4 Non deve obbligarfi ¡l Concubinario a feacei la concubina , fe quefa gli Ffofe malta bd fuo gufo , e detra volgarmense regalo , tre mancando quea pafforebbe la ¡lo grande [comodo , e Palere vivande e rebbero gran fafidio, e molto di sroverebbe un” altra ferva e Ell occalione proffima di D tratta nel Decreto di PA zo X1. «nelle Propofizioni 61. 62. : la 61. 4 condanadil dire, che Do alloluto quello , che lava, nel! occafñiore proflima , quale poteva , e non voleya lafcian re: nella 62. che non fi doveya fúgpire lote calione proffima; quando vera caula utiles od onelta di non fuggirla: e nella 63. ch'en lecito cercar direttamentel'occafione prof ma di peccare per il bene Ípirituale noftro; $ del proflimo : Lo (piego di quelte Pcropofts zioni condannate diedi mella prima pare, di quefa Prat. trat. 1O, mum.281. 6 frg; pag 26%. dove (i potranno vedere per miglior intelli. genza della Propolizione, che quicondanna Alellandro VI. 267. E [uppongo , che occafione prof. ¡ma é quella , nella quale attentelecircoflan ze, moralmente parlando , rod 4 pud lá- £ciare di cadere in peccato; 1'nna e occaño ne proflima: Paltra rimota 5 una volontas ria, “e Valtra involontaria : quella condan= nazione non parla dell'orcalione rimota$ poiché- quefla niuno e obbligato ad evita= re ; né meno parla dell'occafione proflima involontaria , poiché quefla e quella y che P'huomo-ñon puó evitare fenza molto gra- ve dano; e-la Propofizione condannata parla dell' occafioñe , che poteva evitar fenza molto grave danno , folo col patire un poco di penuria il Concubinario , rimanen: do privo del fuo Regalo; folo dell'occalione proflima volontaria fi parla inquelta condan- nazione. | 268. Suppongo per terzo , che l'occalio= ne proflima pud efser accompagnata dall abito di peccare, kt efser fola: fará abitoy quando l'huomo cade , e ricade frequente- mente in tal -peccato colla perfona, che hi incafa, che queíta ripetizioned'atti gli há ingenerato lPabito, e bcilita di peccare; rá Poccafione fenz'abito , quando |'buomo é tanto inclinatodi fua natura al vizio, fubito e
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