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Propofizione XL. Condannata . ne' baci , d'efler ordinati alla copula: Adun- que» feibaci avuti per quelta dilettazione carnale , e (enfibile fono peccato mortale, quantunque non vi fia pericolo d'altra cola, il medemo [ara de' tatti » 8 amplefli avuti per fimile dilettazione: Da qui é , che lan ri anche peccato mortale il pizzicare una Donna in un braccio, calcare il piede, (trin- gere la mano» d ledita, facendo quello ,: d fimiglianti tati per ladilettazione carnale , efeníibile, che nerifulta, presea non vi fia pericolo d'altro confenfo. 261. Da dove sinferifce, cheiballi, ne quali vanno attaccati con le mani huomi- ni, e donne, moralmente parlando , e im- poffibile , che fi faccino lenza peccato mor- tale ; perché , moralmente parlando, é im- poffibile, che in quelti catei di mani.non vi fía almeno fenfibile , e carnale dilettazione: Sed licelt, cheitatti, ne'qualiv'é carnale, e feníibile diletrazione y fono peccato mor- tale , quantunque non vi fia pericole d'al- tro confenío : Adunque i balli , ne” quali vanno attaccati colle mani huomini, e don- ne , moralmente parlando, € impolibile , che fi faccino lenza peccato mortale: E ge- neralmente ogni forte di Ballo fra huomi- ni, e donne lonno molto pericolofi, ecome tali abbominati da' Santi , 8 approvati da' Demon; : Quis talia Chrifiianos docuit ( elela ma S Efrem apud March. lib 3. Hors. Pafor. trat. 3.fne) Non Petras , non FJoannes, non alias divino mumine affiatus y venóm ille Dra- co. antiquus fuis voluminibus docuit : 1| De- monio gli há introdotti , linfegnd y li fo- menta per ellere in si deteflabili pafatempi il fuo centro» e guadagno , come diceva Sant” Agoltino apud Pelbart. Serm,46. Dóm. quin. Chorea ef quidam circulus , cujus centrum eb Diabolus , 262. Pico per terzo, che non (i condan- na il dire, che i baciavuti, non per dilet- tazionefenfuale, né .carnale, ma per mero guíto feníitivo y che vi ( provi , non fono peccato mortale : V. G, la Madre, d Nodri- ce, che bacia il bambino , avendovi folo il guílo feníitivo, che fi prova in toccar quel- le teveri carni , molli, edelicate; Irá Lum- bier Tom 2, nun. 808..Lo ftello. lente con Moya , Torrecilla fapra quefa Propofzione 40. nurm.6. e 7. laragioneé, perche la Pro- pofizione condannata parla della diletra- zione carnale, d feníibile , che e lo Nleflo , «ke fenfuale : Atqui la nollra concluñone 565 non parla di queíta dilettazione , ma della mera fen(itiva , che confilte nella propor- zione dell'oggetto fuave, e molle co'! fenfo del tatto, come quella, che rifulta dal toc- car un panno di feta, d velluto: Adunque non fi condamna il dire, che non fono pec- cato mortale i baci avuti , non per diletta- zione lenfuale , né carnale , ma lolo per la [enfitiva, che há una Madre , baciando un bambino. 263. Dico per quarto , che né meno fi condanna l'opinione, che dice, cheil bacio avuto per benevolenza, d per modo di falu= to, lecondo lo ftile, ecoltume de! la Patria, non é peccato mortale : Torrecilla loco cia tato num, 3, e li prova » perché la Propofi= zione condannata trattaya del bacio avuto per dilettazione carnale : Atqui la noltra non parla di queíto , ma diquello , che fi da peramiltá , benevolenza , e laluto lecondo lo (tile della patria ; e quantunque da quelti baci onelti avuti per il fine detto rifulti qualche movimento difordinato di fenfua- litá, non per quefto lara peccato mortale» quando Íi procuri frenar tali movimenti, e non vi fia pericolo di confentiryi ; come con Sanchez dice Trullench in 6. Decalog. lib. 6. cap. 1. dub, 12, mum. 2. dove ayverte con Navarro, Leflio, Cajetano , 4 altri, che in quefta lorte di baci há da cautelarfi lo Ícandalo , e che non e decente alle períone Ecclefialtiche , e Religiofe dar tali baci alle Donne, quantunque fizno qualche poco pa= renti, 264. Da qui e, che, quantunque paja, che queíta condannazione non parla de' baci, XK amplefli , che hanno fra di fe gli Spoli di futuro, per riconciliare, e confers yare il mutuo amore , come con Moya af- ferma Torrecilla «bi fupra um, 13. ha perd da tenerfi, chenon fiano leciti adetti Spoli difuturo baci> amplelli, nétatti: Sic Lel: lius lib, q. de juf. Ls jure, cap.3. dub. 3. num, 59 € ali: La ragione e » Si perche agli Spofi di futuro none lecita la copula : Adun- que né menoibaci, che ne fono principio: Si perché colla certezza di doveríi poi mari-= tare» s'elpongono > evidente pericolo d'in- continenza con quelti baci, amplef; atti : y q ,amplelliz e tatti : 265. Dico per quinto , che , quantuns que non parli queíta Propofizione condame nata delle vilte laide , ha da dirfi , Cheilmi- rare cofebrutte , Gcolcene, le í fi conanis Nn 3 mo > Fan 1H 4 bl iS | a | EE

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