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- Propofizione XXXVII. Condamáta. 555 ne 36. nam. 5.46. Sed lic eli , cheil privilegio, del quale parliamo , non e rivocato efpreffa- mente dal Concilio: Adunque, quantanque diamo , che fa concello per Oracolo di viva voce , non fi condanna in quello Decreto Y'Aleflandro VII che i Regolari polfano va» leríene, PROPOSIZ. XXXVI. CONDANNATA. LIndulgenze conceffo a* Regolari , e rivorate da Paolo V. fono oggi rivalidate . 229. Maggior intelligenza di quelta Pro- polizione toccheró alcune cole [pettanti alla materia dell” Indulgenze . E luppongo primierámente , che ae peccato Í1 ritrovano due cole; Puna e Ja macchia 5 colla qualefi lorda 'anima negliocchi di Dio; el'altrae il reato della pena ovuta per la col- pa» comeho [piegato mellemie Conforemze par. e 1 trat t. fébalrima $1. núm. La mac. chia fi toglie colla penitenza si reató del. la penal condona coll” opere buone , e coll Indulgenze. 230. Suppongo per lecondo > che Indu. gentia ef graria qua certo aliguo opere injunHo , Puna temporalis pro peccaro debita remittitur > O fi pudo diffinire cosi : Ef pana temporalis pro peccatis afiualibus remifis debire telaxa. tio . de thefauro commúni Ecclefra , ab eo qui poreflatem haber ': di modo, che del teloro della Chieía , che 6 compone de' meriti di Giesú Criílto , di Maria Santiflima Signora Nolira, edegli altri Santi, lafeió Sua Divina Maelta poteltá al Sommo Pontefice, di diftri- buire Indulgenze, collequali fi condonaflero le pene dovute 2 peocati perdonati gia in quanto alla macchia . 231. Suppongo per: terzo“> che l'Indul- genza non perdona il pecrato in quanto al. la colpa , ne pud perdonare la pena eterna, ma la temporale , che dopo perdonata la colpa fi doveva purgare d in quello Mon- do, d nel Purgatorio: né meno puó perdo. nare la pena, fe prima non e perdonata la colpá. . Suppongo per quarto , che per eller ya. lida la conceffione dell” Indulgenze , fi pis cerca dipid, che la caufa fa propórzionata coll' Indulgenza concella ; e quantunque al cuni dicano > che l'Indulgenza concefía con cauía pia , fe bene non Proporzionata cóñ ella , e valida + benche fi conceda ¡llécita- siente; peró la pid comune opinione dice» che non folo ¿illecita, ma anche invaliday fe la cauía non é proporzionata : Sic cura Cajetano, Cordova, Layman, Kaliis, Cra- dic Palaus Dart. 4.3rat.25. dsp. vaic; punt.7. mum. 3. n 2 232. Suppongo per quinto , “che l'Indub. enza y, una e totale ye l'altra parziale: tota» e e quella, che condona tutta la pena tem porale dovuta per-1 peecati , e fuole chia- marfi plenaria , e plenariiflima ; la parziale e quella, che perdona parte della pena y co- me quando fi 'concedond alcuni anni , Y giorni d'Indulgenza , 9 l'Indulgenza della terza y 0 quarta parte de' pectati . Pudo al- tresi dividerí l'Indulgenza in perfonale reale , e locale : períonale e quella , che ki concede alla períona direttamente : Reale e quella, che fi concede a qualche Medaglia, Croce y Rolario , 9 cofa fimile ; locale e quella , che íi concede a qualcheluogo: v. g. Chieía , Romitorio , Oratorio , 4 Capella. Si dice, che la rerle li concede ad alcuna Me- daglia , Croce Be. come la locále a qualche Chiefa , non perchd quelte cole fiano «capa» ci del frutto dell” Indulgenza , ma perche le godono quelli, cheportano la Croce, Meda= glia, o Rofario, d lo recitano nella Chiefa y 0 Bafilica. ; 4 233. Suppongo per feflo , che acció uno guadagni per [e Plndulgenza , ricercanó alcune condizioni; la prima , che la perlo- na, che há da confeguirla , faccia Popere» che singiungono dalla tal” Indulgenza: y. B. orazione , limolina » d digiuno : la fecondas che fía in grazia almeno quando adempiíce Pultimo requiíito , che ricerca PIndulgen- za : la terza, cheabbia intenzione virtuale, dabituale (come dice Lumbier Tom. >, run. 804.) di guadagnar Vlndulgenza; e per non perdetne alcune tontelle ad opere, che fre- quentemente fi fanno ;, fará bene , che la mattina abbial —intenzione penetale di confeguire tutte TIndulgenze , Che foflero contelle alle opere, che fi faranno in quel giorno. : 234. Suppongo per fettimo, che 1'Indul. genze ponno applicarli per” modo di fuf. frapio all' anime del Purgatorio , quando il Pontefice le contede con facolra di poter» le applicare ; che le mon fi concedóno con queña facoltá , non potraní per ele applica. re : Diana con altri par: to, trar, 163refal. 12, e ponno glovare a Diefotíti quelle, e a PP. rd a | Y 1 “q él q Lia TEN A

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