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rs E Pr e Ez : Ae A — t 1 5.48 Tratt.XV 11.5 piego delle Prop.Cond.da Ale VI fáceva acavallo , equi parliamo di quello che vá a piedi. Dal detto sinferifce, che non e obbliga- toal digiuno quello, che fiftancó molto al giuoco del pallone , dimodo , che la fua ftan- chezza fia tale, che non pofla digiunare; S' avverta peró , che fe previdde avanti , che doveva ftancaríi tanto , che non avereb- be potuto il giorno PP digiunare , peccó in aver dato -cauía all omiflione del digiuno , mafe no'l previdde, né altre vol- te gli era fucceduto di. flancaríi tanto , né peccó , nee dopo obbligato al digiuno;- Vil. lalobos parz. 1. trar.23. diffic.4. num, 11, lo ftefílo dico di quello, che fi fatica molto nella caccia , 0 in altri elercizj indiffe- renti. Sinferifce altresi ) che non fi condanna il dire, che ipoveri”, che vanno miendican- do alle porte , fono (fcufati dal digiuno, 9 quando tutto il giorno ftanno in queR'eler- cizio; 0 benché non vi (tiano tutto il giorno, fe non hanno baltante alimento per far un pa- fto; le peró l'avelsero con quello, che rác- colgono alle porte , d li dá aloro alle porterie de'Conventi , non gli fcufa dal digiunare Lumbier Tom.2. fopra queja Propofzione num. 779.pag. (mibi) 651. PROPOSIZ. XXXII. CONDANNATA. Non ? evidente , che la confuetudine di non mangiar ova, e latricinj nella Quarefima , obbligbi. 198. SUepongo» che la confuetudine Je- gittimamente introdotta , há for- za dilegge , 8 obbliga nel Foro della cofcien- za , comedifli nel Tom. 1. delle Confer, trar.3. Confer. 7. S-3 num. 17.e21. dove Ípiegai le condizioni, de tudine per eller legge . 199. Dico primieramente : Che e cola evidente , che obbliga la confuerudine di _ pon mangiarova, ne latticinj-nella Quare- fima; Gt il dire il contrarioéil calo condan- nato in quefta Propolizione 32. perché que- flaconluerudine e di cofa oneíta introdotta con atti volontarj, e ricevuta come obbli- gatoria nella Chieía di Dio di tempo im- memorabile , 8 bá tutte le condizioni, che [ono necelsarie alla confuetudine per elser Jegge , Ec obbligare : Adunque e evidente, che obbliga la confuetudine di non man- le quali bá bilogno la confue- - giar ova, nélatticinj in Quarefima: equ tunque fia vero , che quelta Pri se ne in termini elpreíli non dica, pao quelt' obbligo , fe fia leggiero, $ grave; hi peró dateneríi , che obbliga a pecca : tale; perché la legge in oe or bliga a colpa mortale; Atqui laco ne legittima » qual'é quella nfuetudi di non mangi Fer a ova » ne latticio; in Quarefima, el E in materia grave: Adunque ¡ sde mortale, q. e... colpa 200. Dico per fecondo, ch danna qui il dire, che n0b- A cleliaítico, che obblighi a non Mabgiar oy e latticinj nella Quarelima: come ben > vail N.R. P. Torrecilla Jopraquefa Propof. zione num. 19. € fequent. perché la Propofi= zione condannata diceva, che non era evio dente, che a la conluetudine a non manglar ova , e latticinj in Oy . Sed lic et, che non diciacdh pa confuetudine , che obbliga a quello ; anzi s' aflerma, che quella confuetudine obbliga acolpa grave ; e folo diciamo , Che non fi condanna l'affermare , che quelt' obbligo non naíce da precetto Eccleñaítico: Adun- que non Íi condanna il dire , che non ye precetto Ecclefiaítico , che obblighi a non mangiar ova » né latticin; in Quarelima : Quantunque quefto non li condanni qui : há pero da tenerú , che vé precetto Eccle= lraltico , che obbliga a non magpiar ova, né latticinj in Quareúma : Torrecilla ¿bid. mum. 23.4 26. 201. Dico per terzo, che ne meno fi con- danna il dire, chein altri digiuni, fuori di Quarelima: V. G. Tempora , e Vigilie di precetto, non fono proibiti in Spagna ilat- ticinj» né per legge 3 né per confuetudine: Ita Torrecilla 2um.30. la ragionee; perché la Propofizione condannata parlava della Quarelima : Sed fic eft, che la nolira opi- nione non. parla della Quarelima ; ma de digiuni fuori di Quarefima : Adunque no0 fi condanna il dire, che ne diginni fuori di Quarelima non y'é proibizione in Spa" gna » che vieti il mangiar ova , nel ticinj y ne per legge , né per confuetudi- ne. 202. Dico per quarto , che e falía V'opi" nione , che dice , che nelle Domeniche della Quarefima li ponno mangiar ova » e latti" cinjfenza la Bolla , e refla co a elprtle, dannata , quantunque non lo , q famen- Y
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