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- = PP”: . f A AA $44 Trat. XVILS piego delle Prop.Condda Ale Y) riceva: Secondos che non obbligano-le leg. gi umane non ricevúte » quando s'oppon- gono a qualche Foro», O coltume ricevuto dal Popolo , y quando fono gravoley ediffici- di adoflervarúi , eadem confer. num.s. num:3. enum. 9. Verzo, che non obbligano-le leg- gi Pontificie , e Civili » fe:il Legislacore , vedendo; che non fi ricevono , mé oflerva- no, non illa per la fua oflervanza ibidem mum. 10. e la flefio, le há prelcritro contro la legge legittima confuetudine , ¿bid m29m..11. Quarto » ché.non. pecca il Popolo ,.che- con cauía legittima fapplica per la legge-il Pria- cipe, eche interpolta efla (upplica 4 fol pende per allora l'obbligo della legge; ¿2:4. aum.17:418.Quioto, che la Jegge non ob- bliga, quando dubitafe ha ricevuta » O nó num, 21. ' 30 G Niuna di quelte dottrine e condannata ; perche niuna d'efle dice, che il Popolo non pecca in non ricévere fenza cauía qualche legge 5 che promulgo il fuo: Principe ma che le+leggi non ricevute , 0 che fi dubita della loro ricezione, non obbligano; il che escola molto divería da quello , che afferma la propolizione condanmmata. - PROPOSIZ. XXIX..CONDANNATA. Ch ingiorno di digiuno mangiamojrevolte poca -orquantitd y quantunque al fine abbia mangiato ¿quantitá notabile y non rompe ibdiginno. 181, S Uppongo , che il digiuno-wuole ; Y che oltre Valtinenza dalla carne, í1 faccia.cón una fola commeltione, e benche permetta la collazione > quefta peró non 41 «chiama formalmente commeftione': Suppon- ancora , chesilpigliar una parvitá, nón nge «gravemente il digiuno-: Se 4i piglia fenza neceffitá alcuna lará peccato veniale, fictome e peccato veniale rubare una quan- titá leggiera , il mancar:a piccola parte.della Mella , dec. vero e, che poca cauía e baítan- te, per Ículare dal peccato veniale il man- jare poca, e tenuiffima quantitá in giorno i digiuno : e quefta parvitá dice” Diana part. 5. 2rar.5.refol. 11. chiesé laquantita di due oncie. - ' o 1 182. Dico primieramente , che quello, che in «giorno di digiuoo piglia molte par- vitá , fe anite,tutte afsieme fannoquantitá notabile, trafgredifce-l digiunos' $041 dire il contrario € cenfurato per improbabile in quelta propolizione 29. 1l che hi di ns eríi » 9 pigliandof de a pr» (4 antecedente di mangiarle tutte in ug; ro, 04 piglino a calos Bt ex accidengi occorrere occalioni diveríe in-un gior Y lo dipigliare : 8 ¿la ragione; perché parvitá ( continuano nello ftomaco inem al putrimento : Adunque il pigliare ja a ex intento, dex accidents frito gredir il digiuno , quando tutte efe uni A apio notabile . poses 183. Dico perfecondo; che anchefes danna lopinione, che-con altri pre dro «del Sacramento Parr.3. tratt.5. dif, quef. 10.-che diceva y chee lecito in giorno di digiunos tutte le volte , che fi beve, pi gliare qualche —parvita , accio il bere ad faccia danno , quando quelto non Í fi in frode deldigiuno : Qgemvis banc -opinionem non dempari fentiaz , cum Prados Torrecilla Juper hanc propofít. track, 9. fub num 8, ima, editione pag. 477. la ragione della noltra con» clufione e 3: perché quantunque non fi face cia in frode del digiuno , in pigliar quélle parvita y: fi verifica. la medema: ragione y de intento , e termini. proprj della propolizio. ne condannata : Adunque relterá condan» nato il dire; che fi -potranno pigliare dette quantitad.:, non operando, né- facendolo jn frode deldigiuno .. Ne il dires che ( piglia. nocne, potus nocea? pudo cooneltarlo, me lis berarlo dalla condannazione ; poiche, fe que- flo baltalle y potriamo dire ,:ehe. né meno li condannalle Y affermare elfer lecito pigliar molte parvitá » quando ce ne fupplica-y e prega un' amico;'1l che non Torre- «illa ibid... num. $. Adunque né meno há da concederá s-ehe non li condanni Popinione, che aferma:efer J cito pigliar melte parvitá po sie porms noceatiy non facendoli in frode digiuno. ; , 134. Dico per terzo, che non íi condal- na 'Vopinione giá comuney che afferma > che il vino non rompe il digiuno, quantun- que (i beva molte volte al giorno: e Y sintende y-non folo quando fi-piglia y Pi temperare la Íete 3 ma quantunque (1 Dev per foflentaríi , e moderare la fame : se Fágundez1 4. piecepr .Jib:1.caf . 3- pri $ perché lá propolizione condannata di mangiare; qui fepius cómedit,e la .nolia non-parla di mangiare y madi bere: Mat. per quelto sinferifca eller Jecito piglia!. un giorno di digiuno molte volse e

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