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2 Efordio , 0 Principio in virtú di-quell' altro precetto confellarí . Mi dica : paflata la Quarefima ebbe tempo opportuno di confellarki ? P. Padre $1. S 2. C. Adunque fecondo la comune opi- nione de DD. V. S. era obbligata a confel- faríi , fubito , che le veniva alle mani Vop- portunitá ; perché il precetto della Confel- fione-non finilce, né termina nella Paíqua > come non termina quello della Comunio- ne , anzi che obbliga in quallivoglía tempo dell' anno, e benché infegni il contrario Fi- liucio , edica , che quello, il quale nel tem- podelía Pafqua, d Quarelima non há potu- to confellaríi , non e pid obbligato neli'an- no fulleguente, benché abbia copia di Con= felfore; anzi lVaflerifcono Sant” Anton Pp. 2. tit,9. $. 3.Silveltro, verb. Encharifia 3.7 15. Tabiena , Megala , Valenza, 8c altri, che tacciutone il nome cita Diana p 3. frat.g, refol. 130. tuttavia la lentenza contraria € la vera. 3. P. Padre , lValtr”anno avevo comme(- fo un peccato d'incelto, né avevo altra pa- rente, le non una, che ftava nel luogo me- demo, dove ftavoio ; e perché il Confeffo- re non venifle in cognizione diquella, trala- (ciai di confelfarmi . C. Poteva V. S andarea confeflaríi in altro luogo , dove non poteíle ellere conolciuta la: perlona complice? P. Padre si. C. Opinione probabile , $ comune contra comune, é, che quando non í pud confef- lare il luo peccato » O le circoflanze necef- farie ¿ fenza che il Confellore venga in Co- guizione del complice , fi pofía lafciare tal peccato, dlefue circoltlanze: Y inlegna Ca- jetano nella Som, verb, confeffío . Cano y Na- yarro., Saltri, checitail Cafpente fraf. 24. dilp. 4.f0c.17,.n.153. é peró vero, che quan- do li pud ritrovare un Confellore , che non pola venire a conoícere il complice , deve confellaríi, per foddisfare al precetto della confeflione. Cafpenfe nel luogo citato » 156. Coninch 4ifb. 7. dub. y. ». 88. Lugo de Pa- nit. dep. 16.febl, 7. 1. 392. ebenche V. S. non poteva avere altro Confelfore , doveva confeflaríi dal medemo degli altri peccati mortali, che aveva, e dimidiare la confel- fione , lafciando la. circoftanza dell'ince- flo: Cafpeníe ibidem : Siché V.S. in queli due anni non ba loddisfatto al precerto della Confeffione annuale y $ hi peccatograve- mente: la malizia poi diquefti due peccati; benché ía contro la virtú della Religione, non fú peró facrilegio , perché non fi: vio. lariorei Sarre : adunque non fú peccato di Sacrilegio : S'accula ancora di non haver compite in quefti due annial precetto della Comuñione; il chee llato peccato diftinto, eppallo aucor egli alla virtú della Religio- ne? 4. P. Padre dí tutto m'acculo; e m'accuío ancora d'ellermi Ícordato nell' ultima Con. felhione due peccati. C. Sé ricordata di quefti avanti di comu- nicaríi, d dopo? P. Padre d'unomene fono ricordato avan- ti, edell' altrodopo, C. Ebbe tempo, avanti di comunicarfi di confellaríi del peccato ricordato ? P. Padre, mi venne in memoria mentre fentivo la Mella , ebenché avefli tempo , pu- re per eflere nella Chielamolta gente, non m'attentai di ritornare dal Confeílore. G Se V.S. fe ne folle ricordata flando gia a gradiai dell” Altare percomunicaríi , pote- va comunicará ,per evitarela nota, .econfel- larlene poi dopo; ma avendo' aviito tempo avanti, é peccato mort-le; il non confeflarí, e comunicarliin quello modo, e peccato di facrilegio-, videatur Leander a Sacramento part 2. trat 7:difp.7.q. 18421. L'altro peccato, del quale li ricordó dopo d' ellerír comunicato , rellava obbligato di confellarlo in altra occafione 5 fecondo la comune de' Teologi , quale inflegna , che 1 peccati rimefli indiretramente, per efferfeli ícordati nella confeílione , devonái dipoi con= fellare; eli raccogliedal Tridentino Sef. 14. cap. 5.e Can. 8. e peró vero, che di quelto peccato fcordato non aveva obbligo di con- fellaríi lubito; anzi che poteva diferire fino al tempo » che-il precetro l'obbligava alla confeflione ,-come affermano Villalobos , Layman, Filiucio, St altri citati, e leguiti da Diana part. 3..trat. 4. ref. 124. li veda la Se- conda Parte di quelta Pratica trat. 17.52.70. E feg. 5. P. M'accuílo Padre,.che in un giorno della Portiuncula non pote il Confellore af= lolvermi; 8tio, fenza pid confellarmi, mi cómunicai . C. Giudicava V.S. che le foffle lecito farlo? P No Padre , conoícevo beniffimo, che commettevo un gran peccato , C. Pen-
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