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E ES > a Ñ a e LA A A elit Mica AA Pa E 8 165. Dico perquarto , che , quantunque in quelta Propofizione condannata non íi parli in termini proprj» che il Giudice deb= ba reltituire quello :ricevé dal litigantes a di cui favore diede la feritenza: e tiene con Prado Torrecilla: elle Comfulte trar, 1. Com. fulr.t. fubnum, 144. nella faconda impie/ffione che non fi condanna, che il tal Giudice ri- marrá Padrone del danaro ricevuto; il che prova, edifende con ragioni molto metaf- fiche» efondamenti molto ingegnof: il dot- aiffimo P. Torrecilla mel num.145. e feguen?. lo peró giudico con Lumbier um. 1729. che on fóló: pecca il Giidice, che riceve danaro dal litigante 5 quale favoriíce colla fentenza ) mache anche eobbligato a relti- tuire; perché non vetitolo alcuno , peril quale il Giudice pofla ritenerfi quelto dana- o : Adunque e obbligato a rellituirlo ,-la conteguenza e. chiaras Pantecedente fi pro- va: Seperqualche titolo potelle il Giadice ritenere queltol danaro, farebbe per la gra- thita donazione del lirtigante, che trasferif feil dominio nel Giudice >cheloriceve: Sed fic elt, chequefta ricezione é annullata dalla legge , come prova Sanchez me” Confgli Tom, 1.1ib, 3.cap.nico dub. 1. num, 26, Adunque non vé alcun titolo y peril qualeil Giudice polla riteneríí il danaro ricevuto. dal litigan- te, per dar la fentenza a favore della lua opi- nione , d diritto, os 166. Dico per quinto, quantiuque quelta Propolizione condannata parla diri- cevere il Gindice danaro per dar la fentenza, e non parla efpreflamente di ricevere altra cola, che non fia danaro ; há peró da tener- 41 , come coía certa» cheil Giudice non folo danaro ma nealtra cola polla ricevere dal litigante per dar la fentenza a fuo favore. 1t4 Palao fupra mum. 15. Vuno perche la mede- ma ragione » € pagytá milita, che il Giudice ¡non riceva danaro dal litigante y come accioc- ché non riceva altre cole, che non fiano da- naro: Valtro» perché cosi lo determina el- prellamente la legge Reale di Caltiglia leg. 5. =sit. 9. lib,3. con quelte parole: Altresd ¿Cora vegidori y Alcaldi y eCGindici delle noffre Citra, Ville; e Luogbi , cost 5 falariari y come non falariari 5 Cos) gli Ordinarj , comei Delégati, mon ardifcano pigliare , ne piglino in pubblico , m? di mafeofio , perfe, m per altri doni alcuni da niuna,> me. one di qualfivoglia Pa- 10 y o condiziome fano di quelle y che comparia ranno avanti ade) are? fano i donioroy 540 Trat.XVILS piego delle Prop.Cond.da Ale VI, dargento y danari, panni, ve ¡bi ers beni, ne cofa dlclá a, is mba, Limita quelto Torrecilla eb; 64 dicendo , che non es Giudici pollano ricevere alcune cols s meltibili , come fiano in poca qna che ponno confumarfi in pochi giorni, een do quelte cofe offerte per mera liberalita A Ss pa sn , come non vi lia pericolo, e 11 Giudice fi perverta per caul " donativ commeltibili . ; ñ a de donatigi 167..Dico: per lelto y che que propofi zioñe condannata non parla ia pedo ¡ pri y fe il Giudice polla accettare la Pro» mefsa y cheil litigante gli fa di dargli dana ro , mafolo della ricezione del derto diha. ro, peró, ció non oltante deve tenerfi che il Giudice non polla accettare la promefsa che il litiganté glifa di dargli danaro , dal tra cola , acció favoriíca colla fentenza ¡l fuo diritto: probabile : Palao 2b; fupra pio 15. perché:la promefla e anche pil: perni- ciola , cheil dono; poiché il Gindice rice. vuto il danaro relta pid libero , per giudi. care il giníto , che quando [pera quello, che le gli € prómeflo + Ne meno élecitoal Gig dice, chedeve qualchedanaro al litigante, accettare la remiflione del debito, perdarla fenterizaafuo” favore; B8canco aggiunge con Báldo, Matienco, e Menochio, Callro Pa- lao' ibid. che non e lecito al Giudice ricevere dalla parte danaro mútuato , per dare la (en. tenza afuo favore y perche fi prefumefrode in quelto mutuo, cioé » voler palliare la doha- zione col colore di mutuo. ; 168. Dico per fettimo, che non fiscón. danna il dire y che al litigante fía lecito ef- ferire al Giudice , d fuoi Miniliri alcuni doni, per redimere la lua vellazione; cioé quando teme probabilmente ,'che gli fará ingiultizia* Torrecilla nel logo cirato num, 163. perché la: Propolizione condannata di. ceva eller lecito al Giudice ricever danari dal litigante , per dargli la fentenza favo- revole : Sed fic':elt., che quelta opinione non dice efser-lecito al Giudice ricevere quelto danaro , ma efser lecito al: litigante offerirlo , per redimere la fua vefsazione: Adunque noñ Íi condanna il dire, che ía lecito al litigante , offerir danaro ; d:doni al Giudice , per redimere la lua velfazione; cioé acció non gli dia fentenza' ingiuíta > della quale vé pericolo, etimor probabile: Uche fi pud confermare' colla parita de'be! nebicjs
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