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o A A ren e ” q 3 A ' AN > me O AA A ea *- cs ARA efeguirfi, ma fará pena , che Pitedocolpe- vole deve efeguire per le ftello : Adunque éec. L'alero , perchete fofle necefíaria la len- renza declaratoria del Giudice, moitiflimi Beneficiati, Che non recitano |'Ufkicio , fa- rebbero Ículati dall'obbligo di reflituire : per- che molti lofamno tanto occaltamente, che ¡| Giudice non pudo faperlo: Atqni, non fa- pendo il Giudice, non puó dar la fentenza declaratoria dell'obbligo direflituire: Adun- que » fe quefla fentenza declaratoria fo(le necellaria , molti Benebciati, che non reci- tano PUfficio, farebbero fcufari dall'obbli- godi reflicuire : Adunque deve dirfr y che lenza effer necellaria fentenza declaratoria del Giudice, e il Beneficiaroobbligato a re- flituirei frutti y aproporzione di quello, che pon recita. 131.-Dico per fecondo» che mon. Í con- danna VPopinione , che giudica probabile Diana parto 2, trattato-12. refolut. 25. che dice, che 1 obbligo di reflituire per .Ll.e- miflione dellUfficio Divino, non nalce dal- la virtú della giuítizia ma dalla Religio- ne, € Ubbidienza ; perchó de naíce dalla ginflizia , non potrebbe ellere £culato. dal rellituire il Beneficiato, che tralalcia 1 Uíh- cio Divino ne” primi fei melidopo la pollel- fione del Beneficio: Ma ( guidguid /6%. de hoc ) fi prova, che non e condannata que- íta opinione ; perche la propolízione condan- nata Ícufava dall'obbligo di reflituire avan- ti la fentenza declaratoria del Giudices- Atauj quelta opinione non. fcuía. dall' ob- bligo di reltituire avanti la fentenza del Giudice , ma parla della radice , dalla quale procede lobbligo di reftituire.: -A- dunque quefla opinione non rela condan- nata 132. Dico per terzo , che quantunque non íE colita; qui Vopimione » che dice, che il Beneficiato, che un giorno» ó. dues o benche. fiano otto giorninell' anno, lafcia di recitave 1 Ufficio Divino» non é obbliga- «o ¿ rellituire; perché quelta opiniene > us parer, e divería- dalla condannata 5 ma tal fentenza giudica , e con ragione , impro- babile Torrecilla nelle fue Confult. tras. 4. Confule. 10. mum. 42. in fine. Con Callro Palao y 6 altri 5 perche la Bolla di Pio V. coltituilce ., 8 allegna quello fi deve re- flituire per ' omifiione di ciafcun giorno , Sí anco di ciafcun' Ora , che fi lafcia di recitare : Adunque y cflendo quello cosl., 532 Trat.XV 11.8 piegodelle Prop.Condda Alefs Y non pudo aver luogo 41 dire , che ¡l ciato » che lenza cauía legsttima laícia de recitare alcuno , d alcuni giorminell'a ñ Ícul dal!cbbligo di reflituire quello. Y corrifponde all'omiffione di Pb ds Pr 9 quell Né meno ficondanna Popinio CHA, vederí in Diana parte 9. E 3 rofal e he dice, che quello , che recita Úficio Di i no uell'idioma volgare , quantunque mo veramente , perd foddisía > e confeguente, mente nou há obbligo direflituire: Popinione condansata parla di quello che non:recita».e quelta non parla di delos ma di quello che recita in-idioma volgare, ¡che e colamolto difíerente : Tuttoilres flo» che pud deliderare perquela materia dell'Ore Caroniche, reíta gia detto di fopra mel trat, 12. cap. 3. cie, PROPOSIZ. XXI CONDANNATA ... Queilo y che ha Capellania collativa .,.> altra qualfvoglia Beneficio Ecclefiafico , fo artem de a' Stud; y foddisga al fuo cbbligo , (asun alto recizaperdus PUfcio, 133. SUonengo ,-Che la Capeilanía colla. tiva [1 diftingua dalla nen collativa, o. legata ip quelo, che quella sinftituifce coivautoritá del Giudice, e portafgeo)'ob- bligo di dire 1'Ufficio Divino , ela non colas tivas 0. legata , sinfticuilce fenza autoritd dell'Ordinario , e- mon. porta feco l'obbligo di dire l'Ufiicio Divino. Shppongo per fecondo , che vi fono alcuni onerismer? perfonali, 4 altri non perfonali; ¡ meri perfonali fono quelli , che banno da Coddisfarfi in propria perfona y € NON Pouno farli per altro terzo , come il digiuno , V'udit: Mella, il confeflarí, comunicará > recitare 8ec. nou perlonali y fone.quelli, che ponno farfi per altro terzo ,.comeiil dar limolina, il celebrar Melle , Sc. 334- Dito primieramente, che il Bane- ficiato occupato ne Srudj non [oddisfarall'ob- bligo dell' Uficio Divino, facendolo reci- tare pes terza períona; 62. ¿l dire in contia- rio, e oggi improbabile , fallo » e [candalolo». e come tale condanuato ; econ molta 4- gione;, perché. le azioni perfonali non:pon- no foddisfaríi per terza perfona : Sed le ell, che il recitare il Divino Ufficioe azio- ne períonale: Adunque non pud ce
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