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nt A a A Ñ ' ' n 1 A PP A Y ATA A AA o. ; 524 Trat.XV IS piego delle Prop.Cond.da Alefs VI quelte medeme parole inlegnai welía prima part. della Prat. trat. 1O. HUM, 13. Pag. 213. Adunque effendo probabile , che in quelto calo non vi fia obbliga di ripetere le confelfio- ni, ne fiegue, che fará probabile, che tali confeflioni non fono volontariamente nul- le, che ¿il cafo, nel quale parla la propofi- zione «cóndannata . La dottrina di quefta conclulione impugna: il P. Fr. Envanuele della Concezione ne! fuo.trat, de Penit. difp. 2. quaf. 23. num. 295. Gia ho perfettamente rilpoftó alle fue objezioni. nella prima part di quefta Prat. trat,10.num.3.Ú fcg. pag 213. e per quelto non replico qui ; colápotrá ve- derlt. PROPOSIZIONE XV, CONDANNATA. Pub il Penitente di propria autoritd fofiituire wn altiro, che faccia per luila penitenzas 95 SUpongo che la penitenza ,che im : pone il Confeísore al penitente, una é medicinale y e Valtra foddisfattoria .- La medicinale ¿quella , che s.impone perC€au- telare da' peccati y e reincidenze future, eprelervare il penitente dall” infermita del- la fuaanima: la loddisfatroria e quella, che simpone .per i peccati paflati. confeflati , per pagare il reato della penay'che lideve ad efi: La penitenza medicinale e fenza dubbio, che il penitente deve farla per Le Nielso, fenza che in quefto fia mecefsario dif fonderíi in prove: perche fe al penitente s'impone , che digiunis e maceri il vo cor- po, per foggiogare le di lui rubelli pafñoni, non pud ayerfi quel effetto y quantunque un terzo digiuni in sluogo del penitente: Suppongo perfecondo,.che la penitenza, d foddisfazione +n moro c parte eflenziale: del Sacramentodella Penitenza;. ma non imres V.G. Panimo di riceverela penitenzay che il Confelsore imporrá ginfla.swe ragionevol= mente, € elsenziale al Sacramento ,-e proffi- ma fua materia» di modo:che:fa la confel fione nulla quello , che non ha quef' animo, € propolito ; quantunque il compirla dopo inrey non fia parte efsenziale, né materia prolliron della Penitenza , ma lua parte im= tegrale. « 96. Supp per tezo y che il Confeís [ore , regolarmente parlando ., . e -obbligato ad imporre la pe nella, confefione 3 e milurarla quanto potrá allaqualitá delle colpe , che averi. il penitente ; : il Concilio di Trento. Se I4. e e , che in alcuni cali fono fculatii Comfer [ori » che impongono penitenze leggier colpe gravi; come quando il penitente (ha pe nom A In a far lapenj E za; 0 quando há da pigliare qualche Giuk; leo , 0 Indulgenza Plena ; 0 pora tanta: contrizione , compunzione, € ll e che baftano -. Íolo-a lavar la macchia el peccato , maanche a purgareily pena; 8 in altri cali mili po 97. Suppongo per quarto, che il penitena te éobbligato ricevere , e fare la penitenza che. gli dá il Confefsore , fe e giulla : 18 Bonacina 'Pom. 1, de Sarram, difp 5. quel. 3. punél. y. numor. e con S. Tomalo; Scóto: Ricardo, Suarez , Valenza, Coninch, Laj- mao , Saltri , Barbola nelle/Coller: fopra il cap.8. citazo del Trident. perche farebbe fruftraneo Vobbligo , che hal Confefsore d'imporre la penitenza » fe il penitente non aveíse obbligo di riceverlas efarla: dal che sinferifce , che pecca gravemente il peni. tente», che món fa la penitenza,“che gl' im. pone il Confeísore, fe folse cola grave. Bos nacina ¿bi , num. 4. quavtunque , fe folse leggiera , impolta per: peccati veniali , non ps. mortalmente , lafciandola di are. 98. Dico primieramente » che non e le- cito, al penitente follituie di fua propria autoritá un' altro , che foddisfaccia per elso allapenitenza , che gl'impofeil Confeísore; £c il contrario e il calo condannato in quela propolizione-15: e con molta ragione fi di. chiaraimprobabile quefta opinione; perche il fare la penitenza e ato relativo al Sacramen- to, come parte » che P'integra : Adunque non pudil penitente aver facolta d'ordinare, SS altri quello , che nel Sacramento -s'ordiva a Jui. ¿8 y , 99: Dico per fecorndo , + che non fi con» dannaildire, cheil penitente, con auton- tá, e licenza del Confeísores'pofsa foddis. fare per altro Soflituto alla fua penitenza : Cosi lo tiene Torrecilla fapra queña pr ziene num. 9. e Filgueira. fopra la medema y pag. 178. $. Inbar: Yehe alserirono 5. To- inalo , S. Bonaventura; Darando, écaltrís che cola cita Filgueira: e la ragione di nod efcer condannato , e y perche Popinioné condannata diceva: ,: che il penitente pote va di fua propria autoritd fohienire ula: ,

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