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A Acad. a Aa NN l MEN . | | Ñ 2 vi$ h A A EA An p $ "az $16 Tratt.XV 11S piego delle Prop.Cond.da Ale VII | ti lipendj, celebra lolo una Mella , há obbli- go di rellituire . 68. Dico per fecondo , che non folo ope- ra contro la giuflizia quello , che celebra una fol Mella , ricevendo * molti ftipendj , ma cheanche manca alla fedeltá , le prometten- doa quello, che dá V'elemolina , che (olo per lui applicherá la Meffa, Vapplica anche per un' altro: la ragione e ; perché il mancare alla promelfa giuíta e contro la virtd della fedelta ¿ Sed fic eft , che in quello calo fi man- pal promeffa giulta: Adunque lará contro a virtú della fedelra. -69. Dico per terzo , chefe quelta promel- fa fifa con giuramento , non folo fará con- tro la virtú delta fedeltá il mancare ad ella, ma anche contro la virtú della Religione; perché la virtú della Religione detta che ft compifcano i voti , i giuramenti » Ótc. A- dunque offende quelta virtú quello, che non adempiíce la promefía giulta fatta con giuramento . E notiúi , che le quando Sé fatta quefla promella , non fú con animo di fodisfarla , farebbe peccato mortale di Íper- juro , quantunque alias la materia folle eggiera: La ragione e; perché il mancare al giuramento promiísorio la veritá di pre- íente , e fpergiuro, e peceato mortale , quan- tunque fia fopra materia leggiera: Sed elt, che la veritá di prelente é l'intenzione di adempir quello , che (li promette al tem- , chefi f2il giuramento: Adunque quel- o, chenon ebbeintenzione di fare quello, che promife con giuramento > fú Ípergiuro, € peccó mortalmente , quantunque alias la materia folle leggiera Ma fe quando s'é fatta la elsa d'ap- licare la Mea folo per quello, che diede "elemofina , ebbe intenzione di cosi fare, e dopo li mutd di volontá » eno'l fece; fe la materia folle leggiera ( quale e lo fipendio _ ordinario d'una Mefla nella fentenza, che riferii di lopra srat;12. cap. 4. Pate. 3. Muin, 176. pag. 356. ) non farebbe peccato morta= le il mancare dopo all'adempimento del giuramento fatto » in opinione probabile y male la materia fofle grave , farebbe pecca- to mortale ¡il non adempirlo: la ragione €; perché il mancare la veritá di futuro“ nel giuramento promi/lorio, [ee in cola grave s é peccato mortale , e (e leggiera, eprobabi- le, che fiafolo veniale: Vide Balfeum Verb. Juramentum q. mum, 3. Sed ficelt, chela ve- ritá di futaro del giuramento promiflorio » e Pl adempimento reale di tal gi Adunque quello , che non ¡cer peccherá es , le la materia, (ara grave ; e leggiermente , fe | ¡ leggiera. A a ON 70. Dico per quarto » chein pofizione non fi condanna il Pe 7 Sacerdote , che promife allá períona, che le diede Pelemoíina, d flipendio , che a plicherebbe folo per ella la Mefsa , roll applicare la parte fpecialiffima del frutto del Sacrificio , che aípetta al Celebrante per le » 0 per altra perfona: la ragidntió, perché quello , che promette la Melsa achi gli da lo (lipendio , folo promette applicar. per eíso quello, che deve di giuflizia: Sed fic elt » che quello , che deve applicar di giultizia , e la parte media , d foflanziale del frutto, e non quella , che Ípetta al me- demo Celebrante : Adunque quella potrá applicarla ad un'altro , quantunque abbia promelso , a chi gli dá lo fipendio , di applicarla folo per elso : Ma non fi potrá ricevere altro ftipendio perla parte fpecia= * lifima <orrifpondente al Sacerdote, perché Ss. reíta condannata nella Propolizio. ne $. PROPOSIZIONH XI. CONDANNATA:. Ipeccatitralafciati nella Confeffone , o fcordati per inflare pericolo di morte , 0 per altra cafa y non abbiamo obligo di dichiararli mella Coma feffione feguense .* 71. SUpronso primieramente » che alcu= ni peccati s' aísolvono , e perdonas no nella confellione direttamente , 4 al- triindirettamente : Dircttamente $ vono quei peccati , ch” elprefsamente (con- feísano, erellano direttamente perdonatis íe nel penitente non e obice, che Pimpe- diíca : indirettamente fi perdonano quel peccati , che fi lafciano di confeísare elprel- famente per fcordanza naturale , 9 per altra caula giufta , che coonelti- il dimidiare la confefiione; V. G. quello, che(i confelsi in ricolo di morte » e non gli da tempo ¿Íl- emita didichiarare tutti ipeccati; eque- lo, che avendo cali rifervati , non poten An ricorrere al Superiore, fi confefsa da un al- tro , perinftargli 1 obbligo di comunicarlts 9 dir Melsa; d quello, che non puó dichia- rare il peccato, d fua circoflanza s Len

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