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a. o 3 non polsano aísolvere da” rifervati per legge particolare de* Velcovi medemi, come diró dipoi nello Ipiego della Propofzione 12. 19. Suppongo per terzo, che nella Bolla, <he fi pubblicain Roma il Giovedi Santo, € che per quefto t chiama Bolla della Cena, fi proibilce lotto pena difcomunica maggiore, che niuno prefuma afsolvere dalle cenfure in elsa contenute , quantunque fiano Veltovis daltri Prelati, eccetto in articolodi morte, d per il Privilegio della Cruciata y che conce- de poteríi alsolvere da quefti caí: una volta in vita, Gun' altra in morte. 20. Suppongo per quarto, che quefta terza Propofizione condannata diceva due cote ; Puna , che oggidi fi potrebbero alsolvere”i cali della Bolla della Cena, quando fono:oc- culti, non oflante la proibizione» che in det- ta Bolla fi fi, che niuno pofsa alsolverli; e confeguentemente , che potrebbero oggi i Velcovi ferviríi della facolrá del Concilio di Trento, concelsa nella /e/7. 24. di fopra citata, cheloro permettéva alsolvere da” det- ti cafiocculti : Meche afserirono Bannez , Na- gno, Lorca, Pietro di Ledelma , Granados, Rodriguez , Avila, Aragones X altri molti, che cita Filgueira + Cenfura Pontife. pag. 103. S. Dicendumef : St-oltre di quelto, cheica- íi della Bolla della Cena, quando fono occul- ti, fi potevano afsolvere zoties guoties, in virtú della Gruciata, ede' Privilegj de' Men- dicant+: Valtra cota , che diceva la terza pro- pofizione condanmata era, che quefta opinio- ne» ché permetteva la facoltá d'afsolvere da” cali della Bolla della Cena , quando eranooc- culti, fu veduta , e tollerata nel Conciltoro della. Congregazione degli Eminentiffimi Cardinali. 21. Entra orá il dubbio; Se queño De- creto d'Alelsandro Settimo condanna le due parti 3' che contiene quelta propofizio- ne, 0 folouna? cioé) le condanna il dire, che oggi Í' ponno afsolvere ¡cali della Bolla della Gena> «quando fono occulti , eche que- flaopinione fú veduta, e tollerata dagli E- minentiffimi Cardinali. O fe-folo fi con- danna il dire , che quefta opinione fi da ei veduta, etollerata? 11 Padre Emanuele Fil- gucira nel luego citato, pag. 103. $, Sedron- srariam, tiene, che piú mon ponnoi Vefco- vi afsolvere da cali della Bolla della Cena, quantunque fiano occulti; e confeguente- mente, che non folo Í condanna il dire, <hc Vopinione, che li favorivas £h yeduta, Propofizione 111. Condannata. 503 etollerata da" Cardinali , ma cheanco (cor danna il dire» che ponno afsolverei Vélco- vi da quelti cali: 11 R.P. M. Lumbier To.2. num,720. pag. (emibi) 526. afferma, che huo= mini dotti fon flati di parere , che in vigo- re della frale, elsendo di tretta interpreta- zione, per elser condannazione » folo relta condannata quella parte del vi/a , E tollerata ef: Etildetto P.Lumbier, quantunque paja inclini a quelto; peró , per il giuflo timore della condannazione , non ardifce ri ol verlo: 1) M. R. P. Fr. Martino di Torrecilla nel? efame de Vefcovitras 1.quef. 1. Seleéd 2. dife fic.2.num.21. € feq.infegna, che folo fi con- danna quella parte della propolizione , che di- ceVifa y Y tollerata ef ; e cita perla lua opi- nioneil P. Matteo, di Moya. 22. Dico primieramente , che tengo per molto probabile con Torrecilla, che in que. fta propolizione non fi condanni /a/tem exa prefsé la prima parte , che dice elser lecito 2 Vefcovi alsolvere da' cali della Bolla della Cena, quando fono occulti'; benche il con- trario fia il vero , il ficuro, $ ¡il certo; ma che [olo fi condanniil dire , che quella opi- nione fú veduta, e tollerata nel Conciítoro della Sacra Congregazione degli Eminen- tiffimi Cardinali . Si prova > perche quefla condannazione € di ftretta interpretazione, Sc ha da riltringerfi , e non dilataríi , ne ampliarfi: Adunque há da dirfi , che non comprende la condannazione le due parti della propofizione y ma una fola : Paltro 4 perché (i lalva il fento della propolizione, dicendo , che folo Yellende a quello , che aflerma la copula principale di quefta pro= pofizione : Sed fic eft , che la copula prin= cipale e quella, chedices che fú veduta, e tollerata Popinione : Adunque dicendo ; che folocondanna il dire, che fiweduta, e tolleratal'opinione, fi [alva il fenfo della co= pula principale : Paltro, perché non abbia- moda penílare , che lafacoltá , che un Con- cilio Generale si grave, venerabile, 4 ap- plaudito nella Chieía , qual' e quello di Trento , voglia derogarlo il Pontefice nel- la Bolla della Cena, $ Alefsandro VLI. in quello Decreto, non facendo menzione efe prelsa della tal facoltá : come lo noto Pietro di Ledefma part. 2.11at.1.cap.6. dific, 7. Su Aquefia , pag. ( mibi) 36. Adunque avere» mo da dire, che non íi condanna quelta opinione , che concede a” Vefcovi facoltá d'alsolvere da' caú occulti della Bolla della y Ce-

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