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498 Trattato XVI. d altri fhati,Ej U ficj particolán;. 6. IL Morivi per l'attrizione de percató. 9. $? V.S. porta amore alla fua anima, e confidera lo ftato miflerando , a cui la riduce il. peccato >: -fará intenkMi» mo il dolore , che le cagionerd il «veder la fua anima ín tanta mileria. E' il pec- cato mortale Ípada tagliente , che dá all' anima barbara morte: Homo per peccatum 06. cidit animamfuam»y dilleil Savio Sapient,cap. 16. ' Priva la morte temporale il corpo dell! anima; e- priva il peccato . l'anima della grazia del fuo Dio: oh che perdita legrimevole ! Relta il: corpo: per la [epa- razione dell'anima tramutaro in un tron- co, immobile, bruttoy:orribile , palto de vermi , cibo della polvere , e terra: reíla Y anima fenza la grazia Divina difforme » abbominevole- ,+orrenda , e fchifolifíima : Se fi toglie al Sepolcro la pietra , che ri» cuopre il cadavere:, che :orrori (1 Íenpro» no | lA li wedé» marcitme:,. puzza , 0 fe- tore, exció ,' che fenza grave noja non pud rimiraríi: Se (1 fouoprifle la pierra del corpo, e fimirafle Panima morta nel pecca- to , non vi farebbero occhi , che potellero foffrire la di lei feditá +. .Intollerabile .€ la viíta d'an Demonio, chein un tempo era si bello, chericreava a rimirarlo; e limagi- ne del Demonio fi mira fcolpita-nell”anima, che (2 in peccato mortale: d:che- vifta £pa- ventoÍa ! 10. Polledeva Dio la fua anima , quando Yanima viyeva colla grazia di Dio : Era il di lei cuore Trono gratiffimo del Luo Crea- tore ¿ Ma acconfentendo al peccato , co'l quale perdé la grazia Divina » fcacció dal íuo interno Iddio., S'alienó -dall' anima Sua Divina Maellá , dt entró a poflederla-iLDe- monio: Etingrefó babizant ibi, Luca capiXh. v. 26. Vive Satanallo alloggiato nel (uo cuore: e il fuo.perto ricetracolo di quei Spi» riti infernali ch entrano, come in caía pro- pria» nella fua anima : Oh che mutazione orribile ! Panima lua , che prima. era tutta plena di Dio, ora é tutta occupata dal Demo- nio: Dio con fommeo fuo guílo la polledeva, la mirava come figlia , fi degnava la lua bon- ta dieflerle Padre : ora polleduta dal Demo- nio e dalni trattata come fchiava 5 la figno- reggia come Padrone tiranno, e la tiene in- ceppata co' duri ferri della colpa : Non € vddlin- iones pu ) avere in fúace goja Iddio , che vivere accom Demonio? Vuole V.S. che Dio La las Sl , dre»: 9 che-fia fuo Signore il Demonio ¿ : vuole eller figlio di quel dolciffimo Signo» re, 0 eflere [chiavo di quel fanguinario Ti ranno? peripeccati commeíli ha Y:g, ; ía. la libertá deliderabile di figlio di Dia fi e pofla «vell abominabile- fehiaviri del Demonio 3 per _uícire da si funefto po yaggio , € neceflario pentirli de” fuoi PG cati5 pianga , e [enta la [ua miferia ; con uelle lagrime abbandonará il Demonio la uaanima; e Dio rientrerá nel Luo cuore Oh mio Dios che ([tolido fon mai flato alas [ciarvi che. pazzo ad offendervi: ! «mi (pie d'aver ofíeío la voltra Soyrana grano eZza, Ñ 5. IV 1 tormenta y che caufaro i peccari melb ora della morte, 11. CE avelle l'buomo:in vita i lumi del vero, che averá nell'ora della mor- te , non fi lafcierebbe si facilmente dietro del peccato . Inganna la palfione y allucina il Demonio il Criftiano., perché mon apra glisocchi-a: conúiderare le ftrette, alle quali há-da ridurlo il peccato, che fenza riguar. docommette: non. rifierte 'huomo, che hd da morire, 8c il non riflettervis lo perde: Non confidera adeflo quello:, che dopo gli há da avvenirez e dopo gli avvertá ció, che ora non vuol penfafe : ob che anguílie* che timori | che pene caufano nel morire i.peccati,: che fenza timore fi commilero in altra tempo ! Sá bene V. 5. che há da morire , quantunque fi fia Ícordata di quelto paíso ; ha da giunger ad. un ora y nella quale oppreísa da mortale_infermi- tá, fi vedrá a gli ujtimi periodi della vita; allora Je yerraano a memoria i giuramens ti, le beñemmie , Je maledizioni, le de- trazioni ,-Je-parole indecenti , che há det: toinfua vita: e quanto l'hanno ad angullias re in quel paíso?- con qual confubone le dis sá il cuore 3 -hó da comparire alla prefenzad gue! Supremo Giudice , quale colla mia lin" gua lacrilega ho oltraggiato » Profere 0 il fuo Santiffimo Nome fenza rifpetto> ne riverenza alcuna ? allora fe le parerm- vo avanti lebrutalitá , le laidezzes i pala» templ

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