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voftre mifericordie . Chi e dunque quello, che non fenta intenfifimamente l'aver offeío si Sovrana Bontá? 6. Se delidera V.S. conoícere la grandez= za della Bontá di Dio , ponga gli occhi nel San- tiffimo fuo Unigenito Figlio Giesú Crifto Signor Noítro: Coníideri , ch' eflendo mife- rameñte perduto il mondo dal peccato , fer- rato il Cielo co'l ferro della colpa ) e Plo- ferno aperto per ingojaríi i peccatori, fÍchiavi di Satanalío : difpole la pietá “del. Signore d'opporfíi a tanti mali, eripararli; e poten- do farlo, Y condonando graziolamente i p c- cati, 0 inviando un' Angiolo per foddisfare , non fi contento di quefto il [uo amore, volle, che il medemo Figlio di Dio venifle in perfo- na aripararci, eredimerci: Oh abiflo dipie- ta |! Per falvare un ingrata creatura ¿ viene Dio offeío al mondo? Grand'amore merita il Ré del Cielo , per ellére [celo fulla terra a liberare gli huomini dalla tirannica fchiavi- tá del peccato; e non merita minor affetto peril modo, co!quale venne : poteya venire in forma impañibiles immortale, con gran- dezza, e maellá , con pompa, ricchezze, e taflo; e venne mortale, e pafibile : veane povero , umile , vilipeío , e difprezzato da' mortali: venne naícendo in una povera grot- taglia, in un diroccato Prelepe : venne log- gertandoúi all” inclemenza de' tempi , alla tralcurata cura delle fue creature : venne foffrendo perfecuzioni, obbrobrj , fcherai Ñ ingiurie, povertá, fame , Íete , anfie : fa- tiche, dolori, pene, e tormenti : fi il cor- fo tutto della fua vita una continua agonia di pene; una prolifla continuazione d'incommo- di: un lunghiílimo elercizio di pazienza . 7. E finalmente , giunto agli ultimi pe- riodi di fua vita y moftró piú il fuo amore; non fi Ídegnó di comunicare la fua celeftial dottrina agli buomini : tolleró da efi crude- li cenfure + Senti tacciaríi di Pazzo , inde- moniato , Pee » beltemmiatore 9 tEz> ditore ye ediziofo : giunto al termine di navigare loceano.amaro della fua Santiffi- ma Pañione ,'pole in moftra-la finezza del fuo afíetto : Versó iprezioli coralli del fuo Sangue Santifiimo , wivifimi. teftimonj del- la £na acceía caritá : chefono le sferzate , le Ípine , le guanciate, gli Íputi, etanta furiz d'obbrobrj , fe non tellimon; evidentifimi del fuo amore ? lo guardi ella pendente in quella Santiffima Croce > Confittovi con duri chiodi: Chi, o Signore , y'ha inchiodato sú Cap.ilt.Efortaz. per muovere al dolore de peceáti.. 497 uelto falatifero tronco ? 1 voltro amore, la Solira bontá» la voítra clemenza ; oh bonta [enza termine. Le mie colpe fono hate la ma- teria , della quale fi [on formati quelti chiodi infanguinati . Colle braccia aperte lá Dio in quel Sacro legno , per ricevere tutto dolcez- za Vifleflo peccatore , che 'ha crocififlo: Al- zi, alzi V.S. gli occhi,'ed oflervi ¿ chelo mira per riceverla : ¿giá molto tempo , chela Na alpettando, benche V. S. lempre fia fug- gita de fuol dolciample(li: Senta la fua tra= Ícuraggine , pianga la fua ingratitudine verfo di tanta bontá , non ve infortunio pid lagri- mevole» che d'aver offelo un Dio tanto ama- bile. 8. Pergli effetti Sacrolanti di quefti fopra- nibenefic¿ pud conoíceríi qualche poco l'ime menía bontá del Signore, la quale in fe Ñleffa ¿infinita , degna d'eller eternamente amata: enon meritevole d'elere si bruttamente offe- la. Tutta la perfezione, bellezza , e bontá delle creature , e partecipata da elle, 8 in elle dimanata dalla fonte copiofiflima della Divina Bontá: la bellezza de' fiori, l'ameni- ta de' prati , la candidezza dell'acque ; la fot- tigliezza dell'aria , oro del fuoco, la varie- tá de' frutti , la dolcezza dell api, la chia- rezza della luce, i raggi del Sole, lo (plen- dor della Luna , i fulgori delle Stelle, il cor- [o de' Cieli, e finalmente tutta la [peziolitá delle creature pid vaghe, tutto e una quaíi indivifibile particella di perfezione , che co- municó loro il Sommo bene; il quale emi- nentemente contiene in le in grado infinito tutta la bontá , «che partecipó alle creature: il Bene infinito e amato neceflariamente da* Beati , perche da eli e chiaramente conoÍcit= to: non l'amano in quefta yita ¡ mortali, per- ché non applicano aconolcerlo; 8 V.S. 1'hi offelo , perche nen hi confiderato la Bontá grande, che oltraggiava: la confideri ora, e rifletta , cheé da lentirú in fommo Payer ab- bandonato un Dio cotanto degno d'eller ama- to per dareil [uo affetto ad una vile creatura: pianga l'inconfiderazione fua; í penta del fuo errore , 8 abbia gran dolore d'aver commello peccati , co' quali há difguílato Dio.

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