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23. P. Anche m'acculo , che fenz'altra cauía fuor che l'efercizio del mio ufíicio , ho lafciato di digiunare alcuni giorni di pre- ES Qu tunque Fagundez in 4. precepo, . Quan é E Esclef. lib. Y. de 8. num, 16. in fine y Áculi-dal digiuno i Barbieri per il travaglio del lor Ufficioy fondatoia quella conceflione: d'Eu- genio Quarto , che Ícula indifferentemente dal digiuno tutti gli Ufficiali, che travaglia- no nella Repubblica ;-é peró condannato da Alellandro VI. nella Propofizione 30. il dire, che alfolutamente fono Ículati da digiunare tutti gli Ufficiali: E che lono obbligati a di- giunare i Barbieri, lo tiene Bonacina, e la comune , apud Dianam Parr. 1. rrat.9, refol 8, E deveaffermaríi , che i Barbieri fono obbli- gati affolutamente al digiuno»», fe non li Ícula Paccidente d'aver molti infermi».d ale trafatica, che in se fia molto penoía, dri- uardo al Soggetto, ch fía tale , chegli i ren- a im ileildigiuno. CAPLTOLO Y, Del? Ufficio y e hato de: Farmacihi , o Spezials, 29. E Obligato lo Speziale , fecondo , che s'¿ detto del.Medico , eChi- rurgo a fapere quello , che tocca , ÁC appar- tiene alla fua facoltá , intenderé le-ricette de' Medici, faper a'fuoi tempi diltillar l'ac- que, manipolare le medicine ; né pudo dar bibite , che hanno influlio per cagionare ab- orti_, le non ne' cali, ne”quali fa fecito al Medisoapplicarle. 30. P. M'accuío Padre, che hd yenduto ad una períona polvere di Solimato » che vwelenoía . C. La vendeva- V. S. con penfiere Che co ella dovelfe awvelenare qualche perfo- na! P. lo non Yhó. venduta con quelo pen- e. C. Penfava V.S. che queía períona glie- dimandava con fine finiftro? P. Padre» dimandolla dicendó, ché cerri animaletti-le facevano danno ¡a Cala , eche da pigliava per ammazzarli. C-.Non e -lecito allo Speziale - vendere Solimato , ne cola valenals » fapendo.s e prefumendo con fondamento, che fe gli di- mandino per far qualche danno al profli- Cap. V.dello fato de Farmácifli,o Speziali. 489 moy, ma fe li dimandauo per qualche buon far, lí. perfona, che le dimanda , non e fofpetta, nétale , che di ella polla con for.- damento -penfaríi- qualche cola. finiftra , non fará illecito dargliene , quantunque lia [empre necellaria gran cautela in tali materie , poiche (i fono. provati gran mali dalla facilita de' Speziali in. dar Solimato y A altre polveri, lenza badare a chi í dan- no. y : 31. P. Anche m'accufo Padre , che hd dato qualche purga [enza ricetta del Me- dico. G. Erano purghe radicali , 0 leggiere-: Y. Eme del Re , d aureo y 0 altri li- mili P. Padre, tutto quello, che-ho dato,.4 llato cola leggiera y Sc ordinaria y, che non poteva far danno.. C. Non e lecito allo Speziale dare lenza ricetta del Medico purghe radicali » perchée quefte portano feco molta alterazione , e qenná ammazzare Vinfermo., Le non le gli aquella, che conyiene» ¿ea tempo oppor- tuno ; peró , eflendo la purga leggiera , e delle comuni , e conolcendo il Farmaciíla achifida , e che nor. puo recargli nocu- mento , non farebbe illecito darle lenza ricetta del Medico; quantunque nel Foro elteriore potrá “efler cafligato nella vilita e che faceíle il Protomedico , le collerá aver dato tali bibite fenza ricetra: Vide Macha. dum-Tom, 2, lib. 6, part, 8, traz,20, docum. 2. Men, 4. 32. P. Cosi anche m'acculo Padre , che nou lono lato leale in dare ¡ medicamenti lecondo che il Medico li ordinava. C. Perché mancava V. S. in quelto? P. Padre, perchónoa mi pagavano quello, ch' era giullo. y S. Dava Y.S. cola , che folfe d' ugual bonta a quella-, che ¡l Médico ordinava ? perche , fe dava cola d'ugual bontá , e che doveva avere certamente il medemo -effet. to,-che Valera, non lo condannerei di col- pa grave, quántunque non daya quella, che il Medico ordinaya . P. Padre, era buono quello, che dava , quantunque.non tanto.buono ; come quello, che diceva la ricetta . G. Gravemente peccano i Speziali , che danño i medicamenti fracidi » O fenza vir- £ú> d non danno quelli, che i Medici ordi- Bano. 3 ma bens altri , che non hanne la me£- A ma
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