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488 Trait.XVI.Taltri tati, E) Uficj particolari, sia per la lalute, 8ceffendo mezzo yer l':b- orto; quale non fpuó procurar lecitamen- te, quantunque fía per timore, Che la Don- ra riconoíciuta gravida, non fia infamata, dammazzata; Gil contrario e condannato nella Propolizione 34. da: Papa Inmocenzo XI. Grandi iniquitá fogliono commettere in quella materia alcuni Chirurghi , che in- ganaati dall'interefle, o altri umani rifpet- ti concorrono con fegnature a ii e gli aborti d'alcune Donne; fopradi che devono i Confeffori earicar molto la mano a' tali Chi¿ surghi; ponderando loro la grande offeía; che fanno a Dio, inconcorreread aña cola tanto empia. : 26. P. Anche m'accufo Padre , che-cu- rando Donne y provo molte tentazioni impu= re, movimenti venereiy 8 alcune volte ek fulionem feminis . y C. Confente V. S. in quelte cole ? per- ché, ron effendovi confenfo 5 né pericolo morale d'elfo, non hi V.S. obbligo di la- fciareil fuo uflicio , ne deliltere da quefte cu- re: Trullench Tom.3.1ib.6: cap.1.dub,8 $.t. num, 5. prope medizm., P. Padre, il piú delle volteconfento in ua vinto dalla mia fiacchezza, e fra- ilita.. E C. Siritroverd altri, che pola curare que- fte Donne, le quali [ono a V. $. occalione le fue cadute? 5 O ” P. SiPadre , vifono altri dellamía profek fione, che potrannocurarle.... C. HA1V.S. modo di vivere, fenza appli- caríi alla cura delle Donne? P. Padre , io fono un povero huomo-, che non hd: altra rendita, che la mia Áti- ca y e non efercitando ilmio minillero , non po alimentare me fleffo, nála mia fa- miglia. . mu C. ln quello ealo lente Villalobos nella Semma , Tom, 2, -3rat, 40. dific. 16. num; 4. *5. Lellio , 8c altri apud Dianam parr. 3. pres. s.refol. 3. € la comune opinione, tete Trullench fupra dub. 9. ino E. che ¡il Cli- . , elo fteÑo fi dice del-Medico ) al ei curare le Donne ( maflime fe la cu- ra folle in verendis) ¿e cccalione fe polliendi y > edicadereinbruttura. e confentirvi, ¿ob- bligato a lafciare l-ufficio: perché quid: pro. def homini univerfum Mundum lucretur , 9nima verd entum patiatur ? eche pen pud y le non tratta di lafciar fimile elercizio , $ impiego . La contraria opinione tiene Giovanni Sanchez nella Selag: difp. 21, num. 9. eCaítro Palao Toma. trata, difp. 2. punt. 9. $-3. nura.ar . quali dicono che il Chirurgoin quelto cafo non e obblisare a lafciareil tuo uficio, ma baña » che abli propolito di non peccare, quando Ái vedráin tali occálioni-. ] ll mio: fentimento é ., che , quan quelta dottrina di Sanchez, e Palao non fi condannata da Innocenzo X1. »eMa By 61.62.+63. nd da Alellandro VH. nella Pro. polizione 41. debba intenderí queladóttrie nacor limitazione; Sé, che, feil Chirur. go non háaltro modo di vivere, dnonfitroma altra perfona abile per curare quee Dog. ne, d há da feguirle grave infamia da ñon curarle egli fteffo, potra farlo ; e nonÍar obbligato defiltere dal fuo ufficio; perché niuño e obbligato faggire 1 occalione inyo: lontarizg: Ma qui in quelti cañ 1 otcalione lará involontaria : Adunque non aver ob. bligo di fuggirla : ma , feil Chifurgo avelle altro modo, per vivere com decoro; € (iria trovalle perlona abilea curáre ,enon ne fe- guille grave infamia al Chirurgo , farebbe obbligato deliftere dalla cura , che e folle ne di cadere : poiché in<quello. Poccalione farebbe volontariay=e non in- volontaria + -perche folo v'averebbe cauía utile y odonelta di non faggirla, quale non fa Poccafione involontaria, come diffi mes 1. part. della Prat. trat. 10: Mu. 293: PÁL. 264. Se al dao 27--P. M'accuío Padre y che io giora! > Felta radevo, la barba a ehi-me'l diman- va. CG. V' e: coftume gia «introdottoy di far fi quefto ia giorno di fefta > perche fe vi fol- le , ben(i -potrebbe fare » come dif E. part, della: Prat. trat. 3. cop:2, mum. 12. Pg 42. Pe ns eS Padre , tion v'era coftume generale, perchealcanilo fanmo ¿ 8caltri nd. a a ch E di e in giorno ifelta, per gran:guadagno s P. Si Padre, averei pero molti reali y le ñon V'aveíli fatto in giorno di fea. C.-Suppolto quefto e in fentimento di Bafleo verb. mA elo tiene per probabile Machado. T»m2- part. 8. trar, 2. decum. 3. mum. q. Quinta as contrario Reginaldo, de altri, cola cita. A 23, p

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